Bernardo pone al centro della vita cristiana l'esperienza di Dio amore. Ne "L'amore di Dio" egli ci presenta Dio come un Padre che ci ama come figli nel Figlio, che vive e parla nel nostro cuore, che ne diviene il tempio vivo, e chiede la risposta del nostro amore, della nostra fiducia, del nostro abbandono, della nostra preghiera, del nostro dono ai fratelli. Ne "I gradi dell'umiltà e della superbia" Bernardo indica l'umiltà come un camminare sulla via di Cristo, Verbo di Dio e immagine perfetta del Padre, che nella sua Incarnazione si è presentato come l'Umiltà stessa. L'"imitazione" di Cristo rimarrà, d'ora in poi, il centro focale di ogni autentica spiritualità cristiana.
Chi è il barbone arrivato moribondo sul tavolo di un macellaio il 16 aprile 1783? La gente lo chiama subito santo, le alte sfere parlano di superstizione. È Benedetto Giuseppe Labre, un giovane francese cacciato da ogni convento a cui si è presentato come postulante, che ha tuttavia trovato Dio per le strade del mondo. Vive di elemosina, che distribuisce ai più poveri, gira come pellegrino per l'Europa, macina a piedi centinaia di chilometri e finisce a Roma sotto gli archi del Colosseo. Un clochard, ma quando prega diventa simile a Cristo, anche se non lo sa.
Siamo nell'era delle migrazioni: oggi più di 250 milioni di persone, per scelta o perché costrette, vivono in un Paese diverso dal proprio. Non è la prima volta che nella storia, anche recente, si verificano migrazioni di massa. Nella seconda metà del XIX secolo erano gli Europei che si mettevano in viaggio, a milioni, soprattutto verso l'America. Questa pubblicazione documenta la strategia vincente adottata dal Vescovo Giovanni Battista Scalabrini e da Madre Francesca Saverio Cabrini nel rispondere alle esigenze religiose e sociali dei migranti. Oggi, a distanza di oltre un secolo, la loro visione può ancora ispirare l'opera della Chiesa e della società nel campo delle migrazioni internazionali.
In edizione economica, una traduzione del Cantico spirituale, capace di restituire la lingua immaginosa, metaforica e visiva del mistico-poeta. Considerato, insieme alla Notte oscura, tra le migliori poesie in lingua spagnola sia dal punto di vista formale e stilistico che per l'immaginazione e il simbolismo, il Cantico spirituale occupa un posto centrale tra le opere di Giovanni della Croce. Si tratta di un canto d'amore metaforico in cui la "sposa" (che rappresenta l'anima) ricerca lo "sposo" (che rappresenta Gesù Cristo), trovando la piena gioia dopo essersi riuniti. Si tratta di una sorta di libera versione in lingua spagnola del Cantico dei cantici in un'epoca in cui era proibito tradurre il testo della Bibbia in lingua volgare. La presente edizione, grazie alla traduzione di un linguista, si propone di restituire in modo originale la densità e la ricchezza del linguaggio mistico di Giovanni della Croce.
È questo il secondo dei due volumi che raccolgono in edizione latino-italiana i sermoni de diversis di San Bonaventura, espressione con cui si designano quei sermoni del ciclo temporale e santorale che non appartengono a una collezione omogenea ma si trovano dispersi in diversi manoscritti sotto forma di reportationes, cioè di redazioni fatte da un uditore sulla base di note prese durante l'ascolto ai piedi del pulpito. In questo primo volume vengono presentati i sermoni del ciclo temporale, disposti secondo l'ordine del calendario liturgico francescano. La traduzione, rispettosa della vivacità tecnica ed espressiva della predicazione bonaventuriana, è posta a fronte di un testo latino tratto dall'edizione critica di Bougerol ma significativamente rivisto ed emendato sulla base della tradizione manoscritta.