Nel corso della sua formazione H. U. Balthasar segue l'insegnamento dei Padri della Chiesa per l'interdipendenza tra teologia ed esperienza di fede, il ruolo necessario della filosofia nella speculazione e nel linguaggio dogmatico, il rapporto con la cultura del proprio tempo per il compito dell'annuncio cristiano. Con le ricerche su Massimo Confessore, studia un pensiero che mostra tutta la sua attualità "inquietante", in vista di un fecondo studio della Rivelazione Cristiana.
Questo libro intende dare conto del lavoro del teologo svizzero, ne ripercorre il metodo di ricerca specie su Massimo che nel dogma di Caledonia vede il principio filosofico della sintesi come chiave ermeneutica della realtà intera.
Leggendo i testi martiriali di Agostino si rimane colpiti dal culto e dalla venerazione dei martiri nella Chiesa antica e in particolare nordafricana. Nel nostro tempo, segnato dal riemergere dei totalitarismi e da un numero impressionante di martiri uccisi in odio alla fede, troviamo quasi sconcertante la loro eroica testimonianza di carità evangelica ed esemplare la fecondità delle loro vite per la Chiesa. In questo libro Antonio Bonato prende in esame i Sermoni e i testi ricavati da altre opere di sant'Agostino sui martiri. Sullo sfondo della concezione agostiniana, l'autore passa in rassegna alcune figure centrali nei primi secoli di vita della Chiesa: in relazione ai modelli di fede e di carità evangelica, il protomartire Stefano e san Lorenzo diacono; in relazione all'aspetto più propriamente ecclesiale, gli apostoli Pietro e Paolo, le sante Perpetua e Felicita e il vescovo Cipriano. Attraverso Agostino, il volume di Bonato ci restituisce così uno spaccato di sconvolgente attualità: la Chiesa, nata dalla croce di Cristo, si nutre del coraggio e della fedeltà ai valori evangelici di questi testimoni della fede.
Le ricerche cristologiche di Marcello Bordoni, nel solco della Tradizione ecclesiale, si sviluppano intorno alla centralità della storia di Gesù di Nazaret: nella relazione unica tra l'uomo Gesù e il Padre, quale esperienza nello Spirito-Amore, si scorge la sua identità di Figlio di Dio incarnato. Mediante questa interpretazione relazionale-trinitaria dell'unione ipostatica e la corretta lettura della metafisica tommasiana, Bordoni consegna all'odierna cristologia sistematica importanti prospettive. Come nella persona del Verbo incarnato è possibile rifondare metafisicamente il rapporto tra essere e amore, così il Verbo incarnato, nella sua identità di persona filiale, rivela all'uomo la sua vocazione di persona.
Giuseppe Rizzi (1986) presbitero dell'Arcidiocesi di Trani-Barletta-Bisceglie, ha conseguito la Licenza in Teologia, con specializzazione in Cristologia, alla Pontificia Università Lateranense (2014). Nel 2021 ha conseguito il Dottorato in Teologia presso la medesima Università Pontificia. Attualmente svolge il suo ministero come parroco.
È ancora necessario soffermarsi sulle vicende straordinarie del fratello universale Charles de Foucauld, avventuriero, monaco ed eremita, forse oggi più di ieri. E di farlo con una preziosa bussola, l'enciclica di papa Francesco Fratelli tutti, cuore pulsante di un progetto che - mettendo a fuoco il complesso reticolo dei rapporti fra cristiani e musulmani - può fungere da cartina di tornasole di una Chiesa autenticamente, e coraggiosamente, in uscita. In entrambi i casi, per de Foucauld e Bergoglio, il solo metro di paragone, il Modello Unico (come lo chiamava il primo) è - e non può essere altrimenti - Gesù di Nazaret.
L’uomo è la sua libertà e questa libertà cresce fino a compiersi nella totale e piena comunione con Dio
DESCRIZIONE
L’eclissi di Dio ripropone in modo nuovo e drammatico la domanda sull’essere umano per cercare un fondamento alla comune convivenza.
In queste pagine è raccolta una piccola antologia tratta dall’opera Contro le eresie di sant’Ireneo; essa dà una risposta fondamentale e sorprendente alla domanda sull’uomo: l’uomo è la sua libertà e questa libertà cresce fino a compiersi nella totale e piena comunione con Dio.
Siano di fronte a Dio tutte le tue opere e i tuoi pensieri, e riconduci tutte le tue cose a Cristo. Volgi spesso l'anima a Dio e affida il tuo pensiero alla potenza di Cristo, come in un rifugio, riparato da ogni discorso e attività grazie alla luce divina del Salvatore.
Se la storia conduce all'ambito dell'esperienza, allora lo spazio risulta più adatto per esprimere l'inesprimibile. Attraversando gli scritti di Agostino, è possibile ricomprendere la relazione tra Dio e l'uomo nell'amplius della crescita dell'uomo nei riguardi di Dio.
La divinizzazione dell'uomo è una delle tematiche che suscitano interesse nel panorama teologico odierno. I Padri Cappadoci ne parlarono già diffusamente arricchendo lo sfondo culturale, storico e teologico del IV secolo. Basilio di Cesarea, concludendo la presentazione della storia della salvezza dal punto di vista divino, nelle sue Regulae fusius tractatae afferma: «[a Dio] non è bastato restituire semplicemente alla vita quanti erano morti, ma ha anche fatto loro dono della dignità divina».
La lettera a Proba, come dice chiaramente il titolo, è una lettera e non un trattato sulla preghiera; la costruzione del testo è legata ad un fatto occasionale e perciò non contiene una riflessione sistematica. Tuttavia quello che poteva essere un limite si rivela una ricchezza; emergono, infatti, delle dimensioni che sono essenziali per ogni situazione di vita e per ogni tipo di preghiera. Si potrebbero così riassumere: La ricerca della vita beata; La centralità del desiderio; La preghiera ha bisogno di 'regole'. Nella lettera a Proba ci sono anche utilissime indicazioni circa i modi e i tempi della preghiera.
"I cristiani abitano nella propria patria ma come forestieri; partecipano a tutto come cittadini e sopportano ogni cosa come stranieri; ogni terra straniera è loro patria e ogni patria è per loro terra straniera. Prendono moglie come tutti e generano ?gli, ma non ri?utano i neonati. Condividono la tavola, ma non il letto. Sono nella carne ma non vivono secondo la carne. Trascorrono la vita sulla terra, ma hanno la loro cittadinanza in cielo."
Che cosa è il tempo, e che cosa l'eternità? Il tempo si estende per sempre? Si ripete all'infinito o si orienta verso un termine ultimo? Filosofia greca, Ebraismo e Cristianesimo a confronto. Questa monografia esamina in modo chiaro e conciso, ma rigoroso e articolato, le concezioni di tempo ed eternità nella filosofia greca, nella Bibbia e nella Patristica. Mostra come i Cristiani criticassero la nozione stoica di ripetizione infinita di evi in cui rivivono le stesse persone compiendo gli stessi atti, in quanto opposta al progresso morale, e ponessero invece l'eternità metafisica platonica alla fine del tempo storico, come luogo di retribuzione e partecipazione all'eternità divina.
Il volume presenta le quattro lezioni tenute dal prof. Gerd Theissen il 26 Aprile 2012 presso la Specializzazione dogmatico-sacramentaria del Pontificio Ateneo S. Anselmo. Nel caleidoscopio di questi testi emerge al meglio la fruttuosità e la poliedricità dell'approccio theisseniano per la riflessione ecumenica sui sacramenti, muovendo dal dialogo aperto con il mondo secolare e con la scienza moderna, p.e. la semiotica e la scienza cognitiva della religione.