Rudolf Bultmann pubblicò il suo programma di demitizzazione nel 1941 al culmine della presa di potere da parte del nazismo. Faceva parte di un fermento che toccava tutto il protestantesimo tedesco, alla ricerca di una nuova interpretazione della Bibbia che andasse oltre il pensiero mitico. È un programma che rimane attuale anche oggi. Le narrazioni del Nuovo Testamento, infatti, mostrano una doppia trascendenza che punta oltre il testo stesso: kerygmaticamente rimandano a Dio, poeticamente all'essere umano. In questa doppia direzione, gli articoli della professione di fede possono essere riletti come pista di ricerca di quella verità verso la quale siamo tutti incamminati.
Combinando vari metodi interpretativi (storico, teologico, storico-sociale, psicologico e della semantica delle immagini), Gerd Theissen e Petra von Gemünden propongono una rilettura innovativa e originale del più importante testo teologico dell’apostolo Paolo, la Lettera ai Romani.
«L’interpretazione da noi proposta dell’Epistola ai Romani sostiene questa tesi: la Lettera contiene un programma di riforma del giudaismo antico. Paolo fu un riformatore del giudaismo: non intendeva istitui-re una nuova religione, ma rinnovare il giudaismo. In questa riforma fallì, ma egli divenne in tal modo l’architetto del cristianesimo».
Gerd Theissen, Petra von Gemünden
Sollecitato da alcuni amici della comunità giudaica di Roma, l’avvocato e retore di formazione stoica Erasmo accetta, dopo infinite perplessità, di assumere la difesa del cittadino romano Paolo, esponente di spicco di una nuova corrente interna all’ebraismo, quella dei seguaci di Cristo. Paolo è in disputa con tutti: i fratelli ebrei, le élites romane e, ben presto, il suo stesso avvocato...
«Erasmo era perplesso. Era abituato a clienti che gli raccontavano ogni fandonia possibile e, al confronto, l’invenzione di un Messia da parte di Paolo – come scusa per scaricare su altri la responsabilità di azioni che aveva pianificato egli stesso – gli pareva se non altro piuttosto originale».
«Il fatto che io, da accademico, mi sia messo a scrivere un romanzo per diffondere i risultati della mia ricerca non dipende da un atteggiamento scetticamente postmoderno riguardo alla scienza. Cela piuttosto un illuministico impulso a rendere accessibili i risultati della ricerca scientifica anche a chi non legge opere storico-critiche. Qui, tuttavia, non intendo solo trasmettere conoscenza storica, ma anche rivolgermi alla dimensione esistenziale connessa alla figura di Paolo che, ancora oggi, impone una vera e propria “fusione di orizzonti” tra antico e moderno, portando i lettori a confrontarsi con ciò in cui credono e ciò che fanno, ciò che ricordano e sperano, che amano e odiano».
Gerd Theissen
«Il romanzo su Paolo di Theissen è un capolavoro. Combina una storia emozionante, una storia d’amore commovente e tragica con riflessioni filosofiche e un’immensa conoscenza storica e della cultura dell’epoca. L’entusiasmo di Theissen per Paolo contagerà i suoi lettori!»
Ulrich Luz
Il romanzo su Gesù dello studioso Theissen.
Il volume presenta le quattro lezioni tenute dal prof. Gerd Theissen il 26 Aprile 2012 presso la Specializzazione dogmatico-sacramentaria del Pontificio Ateneo S. Anselmo. Nel caleidoscopio di questi testi emerge al meglio la fruttuosità e la poliedricità dell'approccio theisseniano per la riflessione ecumenica sui sacramenti, muovendo dal dialogo aperto con il mondo secolare e con la scienza moderna, p.e. la semiotica e la scienza cognitiva della religione.
Il testo intende descrivere, inquadrare, comprendere e spiegare il comportamento e l’esperienza religiosa dei primi seguaci di Gesù, mediante il ricorso a un’analisi psicologica del loro vissuto al tempo delle origini cristiane. Ne nasce un’opera pionieristica di estremo interesse per le scienze bibliche, per la storia del cristianesimo e per la teologia.
Dalla quarta di copertina:
Com’è nato il cristianesimo? Come poté un piccolo gruppo, sorto in seno al giudaismo, cambiare così tanto la storia del mondo? Gerd Theissen descrive qui il comportamento e l’esperienza religiosa vissuta dei primi cristiani. La sua Psicologia del cristianesimo delle origini mette ordine nell’affascinante molteplicità dell’esperienza cristiana primitiva di sé e del mondo e la rende comprensibile a lettori/lettrici del nostro tempo.
Nel corso di questa documentata ricerca il grande biblista mette in luce come nei più antichi testi cristiani ci sia più vita e vitalità di quanto non permetta di riconoscere il loro successivo uso nella teologia e nell’amministrazione della chiesa.
Inoltre, nella sua considerazione psicologica del cristianesimo delle origini, Theissen tiene conto anche della grande “eresia” del II secolo, della gnosi, e la interpreta come una forma di esperienza mistica e come parte della ricchezza della religione cristiana di quel periodo.
Un’opera che interessa scienze bibliche, storia del cristianesimo e teologia.
El presente manual expone con la mayor objetividad y claridad posibles los resultados de la investigación científica sobre el Jesús histórico. Presenta a Jesús como un personaje bien definido, profundamente enraizado en el judaísmo y que todavía hoy podemos conocer. El libro se cierra abordando el proceso seguido desde el Jesús que vivió históricamente y que tenía conciencia de cumplir una misión decisiva encomendada por Dios, hasta la adoración de su persona como Mesías e Hijo de Dios por sus seguidores religiosos.
La forma que los autores han querido imprimir a este libro es la didáctica. En él se encuentran numerosos esquemas y tablas, además de sugerencias para la reflexión interpretativa sobre la relevancia y actualidad de los temas históricos debatidos.
Un bel romanzo didattico dai solidi fondamenti scientifici
Le lettere dello studioso al collega Kratzinger
"Premio dei librai religiosi" francesi 1989
La crisi della società ebraica e il movimento di rinnovamento intraebraico di Gesù
I valori di speranza, conciliazione e amore
L'emergere del cristianesimo delle origini come nuova religione
Chi erano, come vivevano e che cosa si aspettavano coloro che seguirono Gesù?
Queste le domande a partire dalle quali Gerd Theissen elabora la sua "sociologia del movimento di Gesù", ossia un'analisi storico-sociale e psico-sociale di quel movimento di rinnovamento interno all'ebraismo da cui emerse, come nuova religione, il cristianesimo delle origini.
Una ricerca sui cosiddetti "carismatici itineranti", portatori di un'etica radicale, che risposero alla crisi della società e della religione ebraica non con l'uso della violenza o con un sovvertimento di poteri, bensí con una rivoluzione di valori e convinzioni religiose - incentrata sull'amore e la riconciliazione - che continua tuttora.
Los primeros grupos cristianos aparecieron y se desarrollaron en el territorio siro-palestinense en conexión directa con el Jesús histórico. Configuran un movimiento de renovación más en el seno del judaísmo, que convivió con otros colectivos, como los fariseos, esenios, profetas, revolucionarios.
Sus primeros miembros fueron carismáticos itinerantes que practicaban y predicaban una ética muy radical, pero el nacimiento de comunidades estables moderó ese radicalismo y el nacimiento de nuevas figuras dentro de aquellas iglesias.
Como grupo social, los primeros cristianos estuvieron condicionados por el contexto en el que nacieron: una sociedad judía en crisis bajo el dominio romano y con numerosos conflictos. Por ello, el autor dedica buena parte de su estudio a analizar los factores económicos (distribución de riqueza y pobreza), socioecológicos (diferencias y conflictos entre la sociedad rural y la urbana), sociopolíticos (ejercicio del poder por los romanos y la aristocracia judía) y socioculturales (relaciones entre el judaísmo y la cultura helenística que los rodea) que configuraban dicho contexto.
Pero el movimiento de Jesús no puede ser presentado sólo como reflejo de un contexto. Su novedad e importancia radica en que, apartándose de propuestas de cambio político y violento, respondió a la situación de crisis y conflicto con ideas y valores religiosos y éticos que supusieron una revolución.
Todo este análisis nos permite descubrir la singularidad del movimiento de Jesús y explicarnos por qué fracasó en el ámbito judío en el que nació, mientras que se difundió, triunfó y transformó una cultura tan fuerte como la romano-helenística.