Il dono allevia, solleva, sorprende. C'è però sempre il rischio di ridurlo all'oggetto donato, smarrendone il senso più profondo che risiede oltre ogni gesto e ogni pensiero.
Il dono è là dove si riesce a cogliere l'esistenza come dono: allora è veramente efficace. Se la comunità cristiana conserva i sacramenti è proprio per custodire questa verità, ossia perché ha fede nel dono e riceve la fede come dono.
La stessa parola che annuncia la salvezza ha le caratteristiche del sacramento e vive nei sacramenti per mantenere nei credenti la coscienza che quella parola è anzitutto il dono con cui Dio attraversa la carne dell'uomo.
Il sacramento è l'atto e la coscienza del dono di Dio.
Nell'ambito della teologia del Novecento l'escatologia conosce un'opera di profonda ridefinizione. Essa non rimanda più - come ''dottrina delle cose ultime'' - ad un elemento periferico dell'identità del Cristianesimo, ma ne dice il profilo di sintesi, situandosi al centro della storia di Dio con l'uomo. L'Autore ricostruisce il dibattito contemporaneo sull'''escatologico'' attraverso l'analisi puntuale e rigorosa del pensiero di K. Barth, E. Jüngel, I.U.Dalferth. GIUSEPPE NOBERASCO ha conseguito la laurea in Filosofia all'Università di Pisa e il dottorato in Teologia alla Facoltà Teologica di Milano. Attualmente è docente presso la Facoltà Teologica dell'Italia Settentrionale nelle sedi di Milano e di Genova.
Un impulso lucido e articolato per un ritorno alla Liturgia come fonte di vita cristiana. Si puo leggere questo libro da storici, da liturgisti, da pastori, da cristiani interessati alla questione dei riti: ma si deve sempre ricordare che il nostro rapporto con il culto cristiano ha conosciuto una drammatica crisi di evidenza con la tarda modernita e che solo da ingenui potremmo pensare di rimediare ad essa con un semplice ritorno alle origini". Si tratta piuttosto di un ritorno alla liturgia come fonte di vita cristiana. A questo compito non facile della Chiesa del XXI secolo l'Autore - mediante una critica acuta di molti luoghi comuni della storia e della liturgia - da un impulso lucido e articolato, del quale non si potra non tener conto nel futuro "aperto" che ci attende. "
Il volume descrive i gesti e le parole presenti nella liturgia. Schermann descrive l'ampio ventaglio dei linguaggi presenti nella liturgia: il gesto, l'immagine, il profumo, la musica, lo spazio. Ma, soprattutto, mostra la vocazione delle parole a essere azioni liturgiche nelle quali si realizza l'evento della fede: l'incontro tra Dio e l'uomo. L'Autore afferma che qualcosa e fuggito dal giardino del culto cristiano se i suoi linguaggi non comunicano esperienze, se il suo gesto non abbraccia e la sua parola non commuove. Forse l'abbiamo fatto fuggire noi narcotizzando i sensi e le emozioni quasi fossero indegni di stare di fronte a Dio. Eppure i linguaggi umani non sono li solo per dire ma anche per agire: nel rito, in modo particolare, essi sono azioni che coinvolgono tutta la persona e l'intera comunita.
E' proprio necessario che si debba ricorrere ad un confessionale per ottenere il perdono dei peccati? Che il sacramento della penitenza conosca da decenni una forte crisi e dato piu che noto; come note sono le fatiche e le obbiezioni che vengono mosse dal popolo di Dio nei confronti dell'attuale prassi penitenziale. Il presente studio indagando, a partire dalla prassi ecclesiale, attraverso il Magistero, l'approccio al testo biblico e la riflessione teologica, individua nella necessita di rivisitare il significato sacramentale del quarto sacramento, la strada intuita ma non sufficientemente tracciata, da percorrere per tornare a parlare significativamente al credente cristiano della confessione e della sua necessita.
Un saggio sul rapporto tra Movimento Liturgico e (post-)modernita. Un libro sulle idee che fondano la liturgia moderna. Il saggio si concentra intorno al triplice problema della collocazione moderna del Movimento Liturgico, del sorgere di una nuova disciplina liturgica e della portata teologica ed esperienziale di questa nuova forma di sapere". Il volume vuole tentare di riprendere alcuni fili teorici fondamentali all'interno della storia del Movimento Liturgico del XX secolo. Viene utilizzata provocatoriamente l'idea che la liturgia sia "nata" soltanto nel secolo scorso, per portare alla luce il carattere post-moderno del Movimento Liturgico, auspicandone una sincera riscoperta e una efficace ripresa da parte della teologia e della pastorale di inizio XXI secolo. "
Il testo tenta di chiarire alcuni dei problemi che il sacramento della riconciliazione pone ai responsabili della pastorale. IL SACRAMENTO DELLA RICONCILIAZIONE E`VERAMENTE IN CRISI? ESSO SUSCITA NUMEROSI DIBATTITI, A VOLTE ACCESI. CI SI INTERROGA IN MOLTI MODI SULLA COLPA, SUI PUNTI DI RIFERIMENTO MORALI, SULLA STORIA DEL SACRAMENTO, SULLE DIVERSE MODALITA DI ASSOLUZIONE. ATTORNO A LOUIS MARIE CHAUVET E PAUL DE CLERK, ESPERTI DI SOCIOLOGIA, PSICOANALISI, SOTIRA, MORALE, TEOLOGIA, PASTORALE, HANNO UNITO QUI I LORO SFORZI PER CERCARE DI CHIARIRE ALCUNI DEI PROBLEMI CHE PONE QUESTO SACRAMENTO AI RESPONSABILI DELLA PASTORALE. POTRA IL PERDONO DI DIO TROVARE DELLE FORMULE NUOVE IN SENO ALLA
I saggi qui raccolti sono animati dal confronto serrato con la tradizione e la teologia cattolica. Tre sono i temi centrali che attraversano questi saggi di j ngel raccolti in questo testo. Il primo rimanda al sacramento come alla realta che non pur pretendere una qualche autonomia dal suo fondamento che starsonale dell'uomo, non sono p err dimenticati, svalutati, in quanto, e qui interviene la seconda grande tematica dell'o pera, ciascuno, accogliendo la precedenza dell'azione divin a in cristo, le riconosce l'i ntrinseco carattere insuperabile ed universale. In questa direzione rimanda la dottrina protestante della giustificazione, nodo sostanziale dell'inte ra riflessione di j ngel. Ed h grazie al sacramento che l'u omo appare determinato come colui che accoglie, come colui che corrisponde a dio. L'impor tanza dell'affermazione sta n ell'essere in grado di mostra re la coincidenza tra il sacramento e l attuazione della fede aprendo lo spazio per il terzo tema, la valenza ecumenica