Con una esposizione chiara e sobria, Arnold Angenendt descrive la storia della tolleranza nel cristianesimo, dagli inizi fino ai giorni nostri, inclusi la dichiarazione dei diritti dell'uomo e il riconoscimento della libertà religiosa. Il libro, come lascia intendere il titolo tratto da Matteo 13, si incentra sulla parabola del grano e della zizzania. L'esortazione conclusiva di Gesù: «Lasciate che l'uno e l'altra crescano insieme fino alla mietitura» assegna soltanto a Dio il compito di giudicare gli eretici e i ribelli, alla fine dei giorni. È un giudizio che non spetta all'uomo. Ebbene, per Angenendt, questo comando biblico che ha ispirato nei secoli lo sviluppo storico del concetto di tolleranza religiosa è il contributo più significativo datovi dal cristianesimo. Quella della tolleranza nel cristianesimo, tuttavia, non è la storia solo di un progresso: la vicenda, più complessa di così, non manca di riscontri in senso radicalmente opposto. Papa Gregorio IX e Tommaso d'Aquino, per dire, approvano l'uccisione degli eretici «per il bene spirituale comune», seguiti a ruota da riformatori come Lutero, Zwingli e Calvino... Ecco l'interpretazione di una parabola evangelica lungo la storia della chiesa e del mondo occidentale, fra luci e ombre. Angenendt è geniale nel rendere la storia del cristianesimo e del pensiero teologico stimolanti per il presente.
Un impulso lucido e articolato per un ritorno alla Liturgia come fonte di vita cristiana. Si puo leggere questo libro da storici, da liturgisti, da pastori, da cristiani interessati alla questione dei riti: ma si deve sempre ricordare che il nostro rapporto con il culto cristiano ha conosciuto una drammatica crisi di evidenza con la tarda modernita e che solo da ingenui potremmo pensare di rimediare ad essa con un semplice ritorno alle origini". Si tratta piuttosto di un ritorno alla liturgia come fonte di vita cristiana. A questo compito non facile della Chiesa del XXI secolo l'Autore - mediante una critica acuta di molti luoghi comuni della storia e della liturgia - da un impulso lucido e articolato, del quale non si potra non tener conto nel futuro "aperto" che ci attende. "