L'intento di questo libro, scritto a più mani, è anche quello di offrire ulteriori contributi di riflessione per far comprendere meglio "la terza guerra mondiale a pezzetti", per uscire da un sistema di guerra e costruire una economia di pace. Vi si affrontano anche altri conflitti, di tipo economico, finanziario e in diversi luoghi della terra, in particolare il conflitto arabo-israeliano.
Viviamo un’epoca nella quale emergono tutti i nodi del modello dominante: la crisi climatica, la guerra, l'eclissi della democrazia, dell'uguaglianza e della giustizia. La speranza degli autori e dei curatori del volume è quella di offrire piste per uscire dalla guerra e costruire una economia di pace nonviolenta, attraverso una risposta globale, per liberare la mente e il pianeta, superando la retorica della sicurezza. La pace disarmata è il nuovo paradigma della politica. Esercitarsi a vedere il conflitto anche quando non fa rumore è il primo passo da intraprendere.
L'idea essenziale che si intende sviluppare nel testo è l'importanza fondamentale di riscoprire l'attuazione pratica dei principi di libertà e partecipazione come sono presentati e vissuti personalmente da don Luigi Sturzo, in piena sintonia con la Dottrina Sociale della Chiesa. Si vuole mettere in luce come tali principi, se incarnati e vissuti anche a costo di pagare prezzi alti in termini di coerenza e credibilità, possano realmente scuotere le coscienze sia dei credenti sia degli uomini di buona volontà, in vista di un impegno più fattivo in ambito socio-politico. Tali principi, infatti, costituiscono la base imprescindibile di ogni autentico ideale democratico. Si mostra anche come essi abbiano attuali applicazioni nella politica, nella scuola, nell'amministrazione della città come si possa contribuire a risolvere problemi pratici e quotidiani - non per questo banali - favorendo, sulla scia di don Sturzo, la libertà e la partecipazione a livello individuale e associato.
Alcide De Gasperi che dismette i panni di statista e si rivela nell’insolita veste di fidanzato, marito e padre. Francesca Romani, sua moglie, che per la prima volta si presenta non solo come moglie, ma anche come donna intelligente, colta e coraggiosa. Sono semplicemente Alcide e Francesca: due vite intrecciate in una grande storia familiare capace di affrontare a viso aperto le onde alte del Novecento. Una vicenda che per la prima volta rivive grazie all’apporto di un’ampia documentazione epistolare inedita.
Paola De Gasperi è nata a Roma nel 1933 ed è la più giovane delle quattro figlie di Alcide De Gasperi e Francesca Romani. Da anni contribuisce alla memoria dei genitori portando la sua testimonianza in incontri e conferenze. Per la Fondazione Trentina Alcide De Gasperi ha scritto L’Accordo De Gasperi-Gruber nell’opera e nel pensiero di mio padre (2011), e con la sorella Maria Romana ha curato il volume De Gasperi scrive (San Paolo, 2018).
Marco Odorizzi è nato a Trento nel 1987. Dal 2016 è direttore della Fondazione Trentina Alcide De Gasperi, che a Pieve Tesino gestisce il Museo della Casa natale dello statista. Laureato in storia, è autore di vari saggi e articoli su riviste.
"Un epistolario telematico su deliri populisti, incubi fondamentalisti, prodigi della rete e altre ombre della contemporaneità (novembre 2013-luglio 2014). Rapaccini e Raffaelli dimostrano che prima di tutto viene la capacità e la possibilità di far conto anche su altri mezzi formativi. Sventando il primo pericolo che la Rete propone e che è quello di essere prigionieri della palla di vetro soli, isolati e solitari, pur stando in contatto con una folla e col mondo intero. Ne nasce un colloquio che spazia dalla filosofia alle concezioni politiche e sociali; dalla conoscenza tecnologica dello strumento alla più particolare delle esperienze personali. Perdendosi anche loro in un mare magnum da cui si sentono in alcuni momenti quasi travolti, mai dimenticando, però, in nessuno di quei momenti, che la forza, quella vera, sta nel cervello dell'uomo e non in quello di un mezzo." (dalla Prefazione di Walter Patalocco)
Docente di Storia dell'economia all'Università Cattolica di Milano, Amintore Fanfani ha dedicato il primo periodo della sua vita agli studi, impegnandosi - come dimostrano gli scritti qui pubblicati - nella elaborazione di un modello di società aperta, incentrato sui valori di libertà e di giustizia, ai quali ha ispirato nel dopoguerra la propria attività politica. Intellettuale raffinato e insieme uomo di azione, ha saputo dare concretezza al progetto ideale attraverso scelte operative coerenti e adeguate nei vari settori della vita pubblica. Al di là dei meriti acquisiti come uomo di governo e di partito, Fanfani merita di essere ricordato per il grande rigore morale, esempio di quella "buona politica" di cui si avverte oggi in modo particolare l'esigenza.
La fine dei regimi autoritari di destra e di sinistra e la crisi del neocapitalismo liberista hanno restituito credibilità a una visione della politica in grado di intrecciare, senza indebiti unilateralismi, libertà e giustizia, individuo, società e Stato, principio di sussidiarietà e principio di solidarietà. Sta in questo la ragione principale dell'attualità del cattolicesimo democratico, che è essenzialmente un modo di stare nella politica, facendo riferimento a presupposti valoriali che affondano le loro radici nel concetto di "persona" e nel riconoscimento della sua assoluta dignità. La politica, che rifugge dalle logiche individualiste e collettiviste, diviene così il luogo della mediazione tra istanze personali e sociali e di esercizio di una democrazia partecipativa che ha come obiettivo il perseguimento del "bene comune".
Cosa hanno in comune l'ordine dello spirituale e quello del politico? La riflessione cristiana intorno allo Spirito di Dio non è estranea a questo interrogativo. La dimensione spirituale non rimanda propriamente alla sfera dell'interiorità e dell'intimità, ma allo spazio aperto e inclusivo delle relazioni possibili. La crisi generalizzata che sta interessando i sistemi economici e politici globali può essere attraversata immaginando nuovi sistemi di socialità e dando vita a inedite imprese comuni. L'azione dello Spirito è forza e principio di ispirazione per l'edificazione della comunità. Lo Spirito non solo connette, unisce e avvicina, ma avvia processi di fecondità relazionale aprendo spazi inauditi di prossimità, generatività e inclusione.
Come cambia la democrazia nella società liquida, nella riforma costituzionale, nelle istituzioni e nella partecipazione nei vari campi istituzionali e non: partito, sindacato, economia, giustizia, scuola, scienza, tecnologia... e da ultimo, ma non ultimo, come cambia la democrazia nella Chiesa.
Il fuoco di questo volume riguarda il ruolo del cattolicesimo e della Chiesa nello scenario italiano degli ultimi anni, caratterizzato da grande instabilità politica, da molte emergenze sociali (crisi economica, immigrazione, insicurezza) e da un dibattito pubblico assai acceso sui temi della famiglia, della vita, della bioetica, del pluralismo religioso. Anche se più dispersa e disseminata di un tempo, la presenza cattolica è oggetto di grande interesse. Quanto l'Italia ha ancora bisogno dei cattolici (di una cultura ritenuta inclusiva e costruttiva) per superare la crisi morale ed economica che sta vivendo? Perché il mondo cattolico non riesce a riversare in campo politico le grandi risorse civiche che manifesta nel volontariato? Come valutare il protagonismo della Chiesa italiana nella sfera pubblica, teso a promuovere e difendere i valori "cari" ai cattolici? E che cosa sta cambiando con papa Francesco?
La Costituzione italiana ci offre la possibilità di analizzare alcuni problemi decisivi che attanagliano la nostra società, come il lavoro, la laicità, la democrazia, l'ambiente, il ruolo dei sindacati, lo stato sociale. E, soprattutto ci offre la possibilità di rintracciare percorsi che possono aiutarci a superare l'attuale crisi (economica, politica, sociale), riavviandoci verso un vero sviluppo per l'uomo di oggi.
Una sollecitazione a prendere coscienza delle ragioni delle attuali derive della vita sociale e politica ma anche della predisposizione di percorsi di fuoriuscita che aprono alla speranza nella possibilità di cambiamento.Una vasta panoramica delle questioni di fondo che attengono alla conduzione della vita associata, ricostruendo l'evoluzione che esse hanno avuto nel corso del tempo e suggerendo interessanti piste operative per dare ad esse una soluzione adeguata. Si tratta di risalire ai fondamenti valoriali che stanno da sempre alla base della convivenza civile per renderne attuale il messaggio.
L'immigrazione e l'asilo: una grande sfida per sistemi politici ancora basati sulla sovranità nazionale.Nei confronti di immigrati e rifugiati, gli Stati alzano la voce, dichiarano la chiusura delle frontiere, pretendono conformità alla cultura nazionale. Nei fatti però, sia pure a fatica, norme sui diritti umani e attori della società civile puntano all'accoglienza e all'allargamento di spazi di "cittadinanza dal basso".