Attraverso l’analisi e il dialogo interno tra una selezione ragionata di brani poetici biblici – dalla cantica del mare tra Mosè e Miriam al canto di Debora, dalla preghiera di Anna al lamento di Davide – messi in relazione tra loro per analogia, contrasto o altri elementi, Sara Ferrari si propone di dimostrare il ruolo fondamentale della poesia nella Bibbia e restituirne il giusto valore.
Riportati in originale e in traduzione a cura dell’autrice, i brani presentati, alcuni dei quali spesso percepiti come più lontani, toccano temi che si impongono come essenziali – la celebrazione delle opere divine, la gioia e il dolore, la donna quale oggetto e soggetto di poesia, Gerusalemme come fonte di letizia e disperazione –, mostrando ai lettori tutta la loro profondità e freschezza.
A oltre quindici anni dalla scomparsa, la figura di Fabrizio De André continua a essere al centro di un'amplissima fioritura di iniziative, tanto da far pensare che il cantautore genovese sia riuscito a intercettare, soprattutto post-mortem, un grande bisogno di poesia e di legami sociali. Brunetto Salvarani ripercorre le domande sulla religione e le tracce della Bibbia affioranti a più riprese nella produzione del Bob Dylan italiano, l'agnostico Faber, di cui racconta la vita corsara e i temi chiave, intrecciando strettamente biografia e scelte artistiche.
La predestinazione nella Bibbia
La predestinazione nella storia e nella teologia
Agostino e Pelagio, Erasmo e Lutero...
La dottrina della predestinazione, o elezione dell'essere umano da parte di Dio, ha suscitato accesi dibattiti in quanto coglie il problema fondamentale della fede: se di fronte all'assoluto, l'uomo sia un essere che decide e dispone, oppure una creatura che risponde.
Ossia, la salvezza si attua e realizza oppure si accetta come un dono?
Dalla quarta di copertina:
Nella storia della nostra civiltà pochi temi della teologia cristiana hanno suscitato dibattiti accesi e prolungati quanto quello della "predestinazione".
Questa dottrina coglie infatti il problema fondamentale della fede: l'uomo si colloca di fronte all'assoluto nella posizione di un essere che decide e dispone o di una creatura che risponde? La salvezza si realizza, si attua oppure si accetta come un dono?
Tourn conduce la sua analisi attraverso i testi biblici e la storia della teologia, con particolare riferimento ai teologi "predestinatari", e, con grande limpidezza di linguaggio, illustra il significato della dottrina della fede come dono della grazia nel quadro della riflessione moderna.
Quello dice la Bibbia: Giuseppe e Maria, la stalla, Gesù, l'angelo, i magi, la stella...
Quello che dice la tradizione: il bue e l'asinello, la neve, l'albero, Babbo Natale...
I vividi pastelli a colori di Silvia Gastaldi
Un volumetto sul Natale che, con l'aiuto di un versetto biblico e di un breve testo, esamina gli elementi che siamo abituati ad associarvi - dalla stalla a Babbo Natale - per distinguere tra ciò dice la Bibbia e ciò che riguarda la tradizione.
Dalla quarta di copertina:
Conoscete tutti quanto i Vangeli narrano sulla nascita di Gesù.
E' una storia che si legge e si racconta da duemila anni.
E si vede anche, perché la tradizione popolare e la grande arte hanno raffigurato infinite volte quella scena.
Una scena in cui, come vedrete da questo piccolo libro, si fondono insieme la testimonianza evangelica, la fantasia figurativa e la devozione.
Età di lettura: da 4 anni.
Le storie dell’Antico e del Nuovo Testamento raccontate ai più piccoli con brevi semplici testi e bellissime illustrazioni di Kees de Kort. Un libro per far conoscere e amare la Bibbia a bambine e bambini dai 4 agli 8 anni, ma che piacerà anche agli adulti (cioè dai 4 ai 99 anni…).