Nell'intento di mantenere coesi e motivati gli eserciti, nell'Europa delle guerre di religione i predicatori dei contrapposti fronti confessionali ministri riformati e clero cattolico - utilizzarono la predicazione come risorsa retorica "disciplinante" e, al contempo, si fecero carico di giustificare religiosamente la guerra. Nel volume - che raccoglie gli atti del LI Convegno di Studi sulla Riforma e sui movimenti religiosi in Italia - si riflette su come la retorica del combattimento per la fede, con i suoi numerosi riferimenti biblici, influì sulla mobilitazione armata, sulla pratica religiosa e sulla violenza degli eserciti
Il libro di Mario Miegge ripercorre la vicenda del monaco, teologo e riformatore Martin Lutero a partire dai rapporti tra chiesa e società nel Medioevo. Con Lutero, infatti, la lunga storia della protesta contro il potere temporale dei papi e la corruzione del clero cominciata nel XII secolo pervenne a una svolta decisiva che diede impulso, in larga misura, alla nascita del mondo moderno. Fu una svolta che prese anche percorsi diversi da quelli della Germania luterana: nelle città libere della Svizzera di lingua tedesca e a Ginevra fu infatti deliberata dal voto dei consigli comunali sotto la guida di riformatori di cultura umanistica impegnati, come Zwingli e Calvino, al rinnovamento non soltanto della Chiesa ma dell'intera vita pubblica. Una storia che si prolungò nella rivoluzione puritana inglese del secolo XVII e nella fondazione della "Nuova Inghilterra" americana.
Le origini del potere temporale dei papi
Stefano II e Pipino il Breve
La Donazione di Costantino, «il più famoso dei falsi medievali»
A metà dell’VIII secolo, il pontefice romano divenne sovrano di un vasto territorio nella penisola italiana che finì per estendersi dalla Campania all’Emilia e dal Tirreno all’Adriatico.
Fu il passaggio dei territori appartenuti all’impero bizantino, proprio in quegli anni liberati dal dominio longobardo a opera dei Franchi, a consentire di creare uno Stato pontificio di significative dimensioni.
Ma all’origine di tale attribuzione vi sono una serie di documenti falsi, tra cui la «Donazione di Costantino», creata a Roma dalla curia pontificia prima del viaggio in Francia di papa Stefano II per essere presentata al re dei Franchi, Pipino il Breve, che per primo la accettò come autentica.
Breve indagine sull'"eresia" nei primi cinque secoli, periodo in cui la chiesa delle origini andava definendosi attraverso dibattiti teologici tanto cruciali quanto animati.In tale contesto, i primi "eretici" non erano attentatori della fede mandati al rogo da una pre-esistente chiesa ufficiale, bensì credenti le cui interpretazioni del messaggio di Gesù vennero poi escluse dalla dottrina che si andava affermando.
Prima traduzione italiana, con testo a fronte
Il cuore del messaggio della Riforma dalla viva voce di Lutero
La questione delle indulgenze e i temi centrali della fede cristiana
L'inattesa risonanza delle 95 Tesi affisse il 31 ottobre 1517 alla porta della chiesa del castello di Wittenberg indusse Lutero a redigere un sostanzioso commento a ciascuna di esse, le Resolutiones, pubblicate nell’estate dell'anno successivo.
Lutero vi espone il suo pensiero non solo sulle indulgenze, pomo iniziale della discordia, ma anche su temi centrali della fede cristiana quali la penitenza evangelica (che è la conversione quotidiana del cuore e della mente), il perdono dei peccati (che si ottiene per sola fede), i poteri del papa, il vero tesoro della Chiesa (che è la croce di Cristo), la necessità di una riforma della Chiesa (che solo Dio può compiere).
Ovvero, l'essenza del messaggio della Riforma illustrato dalla viva voce di Lutero.
- Dal riconoscimento del cristianesimo ai privilegi e alla critica del potere della chiesa
- Il rapporto chiesa/potere nella Riforma, dopo il Concilio, nella tradizione americana
- Chiesa, potere e società multiculturale, laicità, questioni di genere...
Con l'editto di Costantino del 313, di cui ricorre il 1700esimo anniversario, ai cristiani venne riconosciuto il diritto di professare la propria fede nei territori dell'Impero romano.
La fine delle persecuzioni aprì, tuttavia, la strada al potere temporale della chiesa, che portò con sé grandi disuguaglianze tra le fedi, prima fra tutte quella ebraica, facendo ben presto del cristianesimo e della sua principale istituzione un architrave del sistema di potere dominante.
Il libro ricostruisce il rapporto tra chiesa e potere soffermandosi su alcuni passaggi storici della Riforma protestante nonché sulle "sfide" della società odierna: multiculturalità, questioni di genere, laicità e "pari libertà".
Saggi di:
L. Alfieri, E. Bein Ricco, L. De Giovanni, F. Ferrario, E.E. Green, C. Napolitano, P. Naso, S. Nitti, D. Romano, M. Rubboli, L. Sandri, G. Tourn
Il volume di Lucetta Geymonat illustra la storia del Collegio valdese di Torre Pellice dalla fondazione, nel 1831, ai giorni nostri. Una narrazione che copre un arco di 180 anni e mette al centro i due elementi alla base del progetto di cui il Collegio è emanazione, ovvero la fede protestante e la cultura, senza tralasciare la storia valdese, che tanto spesso si intreccia con quella dell'istituzione. Vengono così alla luce gli elementi distintivi del Collegio, dalle scelte didattiche iniziali per dare preparazione adeguata ai futuri pastori ai successivi progetti educativi, basati su una concezione laica dell'istruzione in cui l'insegnamento della storia delle religioni è finalizzato al rispetto per ogni confessione di fede.
Commissionato nella seconda metà del Cinquecento da Federico III del Palatinato, il Catechismo di Heidelberg è un classico della fede riformata, di cui offre uno dei compendi meglio riusciti. Illustrando con rara chiarezza che cos'è il cristianesimo, il suo rigoroso discorso teologico è tuttavia animato - cosa assai rara in un catechismo - da un afflato di viva pietà. Ritraducendolo in toto e commentandone con ampiezza ciascuno dei 129 articoli, il teologo Paolo Ricca ne fa concretamente il proprio "testamento spirituale".
Il volume costituisce uno strumento di lavoro, risultato di più di trent'anni di ricerche che hanno messo in evidenza come i valdesi del Luberon siano stati degli immigrati provenienti dal Piemonte e dal Delfinato, e intende mettere a disposizione di tutti, anche di coloro che non sono in grado di consultare i documenti dell'epoca, i primi atti in cui appare la presenza di un valdese installato in Provenza, come la registrazione del suo matrimonio o del suo testamento. In questo modo il libro stabilisce, attraverso lo studio di una popolazione migrante, un legame vivente fra le tre aree della comunità valdese che all'epoca costituiva una diaspora europea.
Nei primi anni dell'Unità d'Italia, le chiese metodiste di Gran Bertagna e Stati Uniti giunsero nel nostro paese per impegnarsi attivamente in un'opera di evangelizzazione volta a sostenere il Risorgimento sul piano spirituale e delle libertà. Alla loro predicazione si deve la nascita del motodismo italiano. Senza acribia critica, partendo da corrispondenze familiari, raccolte di sermoni e vecchie fotografie, Valdo Benecchi ci presenta venti storie di fede e testimonianza evangelica, ovvero venti ritratti di figure che nei primi settant'anni del Novecento contribuirono a rendere più unita l'Italia tramite una rete di rapporti tra comunità diverse e distanti tra loro, tanto geograficamente quanto socialmente.
Processato dall'Inquisizione romana e incarcerato con Tommaso Campanella, che con lui dialogò assiduamente, apprezzandone la conoscenza dei testi della Riforma, Francesco Pucci fu condannato alla pena capitale, eseguita nel 1597 in Campo dei Fiori, nello stesso luogo e tre anni prima, dell'esecuzione di Giordano Bruno. L'Informatione della religione christiana è considerato il compendio del suo pensiero nonché uno dei testi più interessanti del radicalismo religioso cinquecentesco: per Pucci tutti gli esseri umani raggiungono la salvezza, anche al di fuori delle chiese visibili, seguendo la religione naturale e la nozione di Dio che brilla nell'universo e nelle loro menti grazie alla luce della ragione.