Giovanissimo talento innamorato della filosofia classica (Carmelo Vigna), "pensatore a suo modo classico" (Mario Vegetti), "rondine di una nuova auspicabile primavera filosofica" (Costanzo Preve), Luca Grecchi lascia qui sullo sfondo i suoi consueti studi sulla filosofia greca antica e sull'umanesimo metafisico, per impegnarsi in un'opera di fantasia, di contenuto indubbiamente filosofico, ma che possiamo definire letteraria. Questo libro propone infatti un immaginario incontro fra Platone e Nietzsche, reso possibile dal terzo personaggio sulla scena: il tempo. L'incontro - che ha come tema di fondo, appunto, la ricerca del senso della esistenza umana - si svolge in cinque giorni. Platone e Nietzsche parlano di temi biografici, dell'amore, di metafisica, di politica e della morte. Un testo, dunque, che - pur se iscritto nel genere divertissement - sollecita a riflettere in modo appassionato sui contenuti eterni della condizione umana.
Chi è Nietzsche? Che cosa bisogna sapere prima e durante la lettura dei suoi libri? Perché il suo sguardo continua ad affascinare il nostro tempo? Una possibile risposta sta nel fatto che Friedrich Nietzsche non si rassegnò mai al destino di rinuncia e di tristezza che sembra gravare su tutti noi e la sua filosofia - che, certo, è tante cose - costituisce anche e forse principalmente un tentativo di percorrere itinerari inediti e scoprire passaggi non ancora esplorati nel vagare dell'umano lungo le strade che cercano di dare un significato alle nostre vite. Al di là del Nord, dei ghiacci, della morte - la nostra vita, la nostra felicità, noi abbiamo scoperto la felicità, noi conosciamo la via, noi trovammo l'uscita da interi millenni di labirinto , scrive il filosofo. Questo libro vorrebbe indicare almeno alcuni di tali percorsi verso la felicità, vorrebbe fare da guida nel dedalo nietzscheano e consentire così a chi volesse penetrare nel suo spazio di lucidità e di speranza di tentare un proprio cammino, poiché il cammino non esiste e la verità è nomade. Nietzsche, infatti, è a noi stessi che ci rimanda, allo spazio prezioso della nostra autonomia. Una libertà che si genera dall'immenso amore che quest'uomo e la sua filosofia nutrono verso l'enigma dell'esistenza, tanto da aver costruito una vera e propria difesa della vita, del dolore che la pervade, del tempo che la intesse, in modo da poter davvero abbracciare l'intero e benedire il tutto.