Chi è Nietzsche? Che cosa bisogna sapere prima e durante la lettura dei suoi libri? Perché il suo sguardo continua ad affascinare il nostro tempo? Una possibile risposta sta nel fatto che Friedrich Nietzsche non si rassegnò mai al destino di rinuncia e di tristezza che sembra gravare su tutti noi e la sua filosofia - che, certo, è tante cose - costituisce anche e forse principalmente un tentativo di percorrere itinerari inediti e scoprire passaggi non ancora esplorati nel vagare dell'umano lungo le strade che cercano di dare un significato alle nostre vite. Al di là del Nord, dei ghiacci, della morte - la nostra vita, la nostra felicità, noi abbiamo scoperto la felicità, noi conosciamo la via, noi trovammo l'uscita da interi millenni di labirinto , scrive il filosofo. Questo libro vorrebbe indicare almeno alcuni di tali percorsi verso la felicità, vorrebbe fare da guida nel dedalo nietzscheano e consentire così a chi volesse penetrare nel suo spazio di lucidità e di speranza di tentare un proprio cammino, poiché il cammino non esiste e la verità è nomade. Nietzsche, infatti, è a noi stessi che ci rimanda, allo spazio prezioso della nostra autonomia. Una libertà che si genera dall'immenso amore che quest'uomo e la sua filosofia nutrono verso l'enigma dell'esistenza, tanto da aver costruito una vera e propria difesa della vita, del dolore che la pervade, del tempo che la intesse, in modo da poter davvero abbracciare l'intero e benedire il tutto.
Stiamo attraversando la Terza rivoluzione industriale: l'informatica, con i suoi servizi e le sue minacce, è ormai l'ambiente nel quale respiriamo, comunichiamo ed operiamo. È la nostra Infosfera. Per la maggior parte della gente questa trasformazione epocale non fa problema: la subisce passivamente, rischiando - ancora una volta - di essere manipolata piuttosto che esser padrona della propria esistenza Ma, a beneficio di quei pochi che vogliono vivere consapevolmente, la filosofia non può sottrarsi al compito di pensare il computer: la sua struttura, le sue conseguenze attuali nella vita quotidiana, le sue potenzialità rispetto al futuro. Con linguaggio meno tecnico possibile, vengono qui tematizzate le due principali strade che l'intelligenza Artificiale ha imboccato dalla conferenza di Dartmouth 1956) in poi: la versione 'debole' (che vede nelle macchine calcolatrici essenzialmente degli strumenti operativi) e la versione 'forte' (che insegue il progetto di menti artificiali dotate, in qualche modo, di una propria coscienza). Le prospettive - verso cui l'autore del saggio ci accompagna con lucidità razionale - coinvolgono la natura stessa dell'essere umano e sono vertiginose: ma, proprio per questo, affascinanti.