Una società più giusta e più stabile secondo Dewey si fonda su un individualismo capace di sviluppare le singole personalità. Una distratta superficialità e il rapido cambiamento dei riferimenti simbolici sociali indotti dalla comunicazione di massa hanno inibito lo sviluppo dei valori morali e sminuito la capacità dei singoli di comunicare e collaborare. Questi saggi furono scritti da John Dewey nel 1929, mentre incalzava la più grave crisi economica americana, e sono ancora profondamente attuali, per le numerose analogie con l'odierna crisi dell'economia occidentale. Il pensiero di Dewey si adatta assai bene all'urgenza dei nostri tempi; alterna amarezza e speranza e indaga sulle opportunità da cogliere per una nuova prospettiva morale e sociale: un nuovo individualismo, che infonda una responsabilità sociale pienamente consapevole della forza dei propri valori e della propria autonomia.
Le Imprese Sociali si possono considerare a pieno titolo come soggetti attivi nel rilancio della competitività e dello sviluppo, da ricomprendere tra i possibili attori di politiche industriali e del lavoro.
Obiettivo della proposta di questo libro, è la promozione di nuove Imprese Sociali come strumento per favorire la riconversione parziale o totale di aziende in crisi, in particolari settori produttivi, offrendo allo stesso tempo nuove opportunità di lavoro per i soggetti coinvolti.
"La norma offre spazio per creare soluzioni innovative e formule imprenditoriali originali. Per questa ragione occorrono interventi che diano all'Impresa Sociale gli strumenti per svolgere in maniera efficace il proprio ruolo all'interno del nostro sistema socio-economico e permettano di affrontare, in maniera consapevole, le sfide che l'attuale crisi del sistema pone".