Immerso nel vivace dibattito contemporaneo sul significato e l'importanza della tradizione, questo volume si distingue per offrire una riflessione profonda su un tema spesso trascurato. Attraverso il resoconto del seminario tenuto a Friburgo dall'Istituto di Teologia ecumenico-patristica «San Nicola» di Bari nel settembre 2022, docenti e studenti esplorano le intricate sfaccettature della tradizione, sia da un punto di vista antropologico che teologico. Dopo quattordici incontri preparatori dedicati a esaminare la tradizione in tutte le sue sfumature, il seminario si è focalizzato sul confronto tra le diverse confessioni cristiane, cattolici, protestanti e ortodossi, con l'obiettivo di individuare le divergenze e le convergenze su questo tema cruciale. Il risultato è una preziosa raccolta di nove contributi, tre per ogni tradizione teologica, che si confrontano con domande fondamentali: cosa rappresenta realmente la tradizione? In che modo influisce sulla teologia e sui suoi contenuti? E, infine, come si articola il rapporto tra la tradizione e le varie tradizioni, e quali sono i criteri per comprendere la loro diversità?
La virtù della speranza è di particolare importanza nella Bibbia, nella teologia e nella vita della Chiesa. Questo volume intende mettere a disposizione una riflessione sulla speranza nella Sacra Scrittura, con una serie di contributi che coniugano il taglio esegetico con quello antropologico, il tutto con gli occhi aperti sull'attuale contesto culturale ed ecclesiale.
Come e perché si è passati dallo stile epistolare di Paolo al genere letterario dell'Apocalisse di Giovanni di Patmos? Come si è passati dalla chiesa di Paolo che accoglie l'ellenismo nel cristianesimo alla posizione audace della chiesa di Giovanni di Patmos che vuole restaurare il giudaismo nel cristianesimo ellenizzato? Come spiegare l'impatto enorme che l'Apocalisse ha avuto nell'impero romano e nelle comunità ecclesiali di allora e nella vita della chiesa di tutti i tempi? Quale contributo antropologico ed ecclesiologico ha dato Ignazio di Antiochia nella leadership pastorale della chiesa? Le risposte si possono intravvedere nel presente volume. L'Apocalisse continua oggi la sua vocazione universale di annunciare il vangelo eterno.
"Merito e non solo metodo. Questa frase racchiude il senso di questo volume sulla cruciale tematica dell'interpretazione della Sacra Scrittura. Trascorsi, ormai, trent'anni da quando la Pontificia Commissione Biblica ha dato alle stampe L'interpretazione della Bibbia nella Chiesa - documento fondamentale che sdogana metodi e approcci - si avverte una duplice esigenza tra i biblisti e, in generale, tra i cultori della Parola di Dio. Da un lato, la necessità di una verifica sulla reale recezione delle proposte ermeneutiche offerte dal documento del 1993. Dall'altro lato, la volontà di misurarsi con l'attuale panorama degli studi e del più ampio contesto pastorale. I diversi contributi consegnano un ampio ventaglio di proposte e celebrano il diritto di cittadinanza di approcci differenti: si parte dall'imprescindibile metodo storico-critico, si passa per la retorica, la narrativa e le interpretazioni giudaiche, per poi entrare nei sentieri tracciati dalle scienze umane, giungendo infine alla lettura patristica, spirituale e specificamente teologica. "
"Siamo di fronte alla sfida di dispiegare oggi la potenzialità di senso della parola «Dio» e di declinare in forme pubblicamente accessibili quella tradizione in cui tale parola trova il suo significato. Ma quale spazio trova Dio nell'agorà pubblica? La domanda non è scontata se si pensa come nel passato la parola ecclesiale è stata proposta in forme integriste e irrispettose delle posizioni altrui. Di qui la necessità di una teologia che si connoti essenzialmente come ecumenica capace di dialogo con una pluralità religiosa diffusa e pervasiva, e di conseguenza capace anche di articolarsi di fronte al pensiero laico. Riflettere su una teologia dal carattere pubblico vuol dire, dunque, interrogarsi su come essa possa prendere la parola in ambienti altri in maniera significativa, non arrogante, incisiva, ma nello stesso tempo all'altezza della complessità inedita della società post-secolare."
La forma significativa del pensiero e della letteratura ebraica è il commento, la forma letteraria del Talmud: una conversazione tra amici "di tutti i luoghi e tempi". Questa forma di conoscenza sembra forse estranea alla teologia cristiana, perché essa parte dalla definitiva Parola di Dio, dal Logos, che è l'ebreo Gesù di Nazareth. I contributi raccolti in questo volume vogliono seguire il modo di pensare del commentare. Sono testi che entrano in dialogo con la teologia, il magistero e la pratica della Chiesa. Che chiamiamo l'illuminazione di Dio sul mondo e su di noi, la Rivelazione, e che ci spinge a riflettere ulteriormente. La presenza frequente dell'ebraismo nei testi può essere sorprendente. Fortunatamente non è più solo l'Antico Testamento che interessa, ma la presenza di una comunità che si confronta costantemente con l'unica Sacra Scrittura dell'Ebreo Gesù, e in mezzo alla nostra società prende su di sé il "giogo della Torah". Il rapporto con Israele non è una questione di "dialogo interreligioso". Il nostro rapporto con l'ebraismo è unico, a differenza di qualsiasi altro rapporto.