Immerso nel vivace dibattito contemporaneo sul significato e l'importanza della tradizione, questo volume si distingue per offrire una riflessione profonda su un tema spesso trascurato. Attraverso il resoconto del seminario tenuto a Friburgo dall'Istituto di Teologia ecumenico-patristica «San Nicola» di Bari nel settembre 2022, docenti e studenti esplorano le intricate sfaccettature della tradizione, sia da un punto di vista antropologico che teologico. Dopo quattordici incontri preparatori dedicati a esaminare la tradizione in tutte le sue sfumature, il seminario si è focalizzato sul confronto tra le diverse confessioni cristiane, cattolici, protestanti e ortodossi, con l'obiettivo di individuare le divergenze e le convergenze su questo tema cruciale. Il risultato è una preziosa raccolta di nove contributi, tre per ogni tradizione teologica, che si confrontano con domande fondamentali: cosa rappresenta realmente la tradizione? In che modo influisce sulla teologia e sui suoi contenuti? E, infine, come si articola il rapporto tra la tradizione e le varie tradizioni, e quali sono i criteri per comprendere la loro diversità?
La virtù della speranza è di particolare importanza nella Bibbia, nella teologia e nella vita della Chiesa. Questo volume intende mettere a disposizione una riflessione sulla speranza nella Sacra Scrittura, con una serie di contributi che coniugano il taglio esegetico con quello antropologico, il tutto con gli occhi aperti sull'attuale contesto culturale ed ecclesiale.
Tra i gesti che esprimono il rapporto tra due persone, l'abbraccio è quello che sicuramente rappresenta al meglio il legame costruito giorno per giorno tra loro. Gesù lo ha prima affermato e successivamente mostrato salendo sulla croce per la nostra salvezza. è sulla croce che ci ha abbracciati ed è sulla croce che ci ha indicato, con le Sue braccia aperte per ciascuno di noi, che nessuno è un escluso e che tutti possono costruire un mondo migliore.
"Il volume si divide in tre parti. La prima parte segnala tracce di Comunione e di Sinodalità nelle tre lettere di Giovanni. La seconda parte è un percorso su Dio fino a giungere all'affermazione tipica di 1Gv 4,8.16: Dio è amore. La terza parte è la raccolta di otto excursus che arricchiscono la riflessione esegetica. La scheda finale è una traccia che avvia alla riflessione personale e all'attivazione di modalità operative di gruppi di studio. La narrazione delle lettere si sviluppa con una raffinata tessitura di richiami intertestuali scritturistici. Il lettore è irresistibilmente attratto e affascinato dalla ricca spiritualità che dopo tanti secoli suscita ancora stupore e meraviglia. [...] Nelle Lettere domina sovrano il genio teologico creativo di cristallina purezza. Il narratore, incline al realismo, infonde speranza nella comunità da amare e da ricostruire su orizzonti allargati. Benedice gli angoli bui della vita ecclesiale, perché diventino spazi di luce di risurrezione. Lascia ai posteri, con elegante perizia, la mirabile professione di fede in Dio Amore. Dio, nel suo stesso essere è principio di amore e amore in se stesso. È l'altissima incomparabile identità del Signore Dio. "
Da sconfinare a partorire. E' tra questi due verbi, all'apparenza diversi tra loro, che si snoda il cammino di Maria. Confinata a vivere in un villaggio non identificabile nelle carte geografiche, Maria, piccola fanciulla di Nazaret, è invitata dall'arcangelo Gabriele a collaborare al progetto d'amore di Dio e subito ad intonare il canto dei poveri e degli esclusi.
Cercare Dio è uno dei bisogni sempre rinascenti dell'uomo; comunque il fatto lo si spieghi, l'uomo è un cercatore di Dio.
"Piuttosto che chiederci se siamo capaci o se sia possibile il dialogo, dobbiamo dire che forse non abbiamo scelta. Se non siamo capaci, lo dobbiamo diventare, perché è urgente in quanto l'alternativa è la guerra. Dobbiamo trovare il modo di farlo, non solo per rimanere nella pace, ma anche per la fede cristiana. Se vogliamo essere fedeli alla fede cristiana, dobbiamo accettare che questo dialogo è cominciato prima di noi: è il dialogo di Dio col mondo. Nostro compito è partecipare a questo dialogo". (Fr. Adrien Candiard OP)
...il servizio della Parola costituisce la missione principale della Chiesa insieme alla celebrazione dei sacramenti e alla diaconia. Ma l'annuncio deve essere ispirato dalle sfide che ogni periodo storico pone al credente e alla comunità cristiana nel suo insieme. Solo in questo modo l'annuncio, e l'omelia in particolare, possono divenire un evento di salvezza veramente efficace perché sacramento della Parola esattamente equiparabile, sovrapponibile, al sacramento dell'altare. Come il pane e il vino trasformati dallo Spirito santo in Corpo e sangue di Cristo, trasformano e conformano a Cristo il credente e la comunità, così anche la Parola ascoltata nello Spirito santo discende nel cuore e lo plasma, lo rende docile, lo ammorbidisce affinché divenga conforme alla Parola, e in comunione con il Figlio: Parola di Dio. Ma come l'unico pane della nostra mensa eucaristica per comunicarsi a tutti deve essere spezzato, così anche la Parola necessita un «lavoro» che la renda fruibile, digeribile, efficace per gli uomini. Significativa appare dunque l'immagine diventata comune dello «spezzare la Parola» che lega indissolubilmente liturgia della Parola e liturgia eucaristica.
"Merito e non solo metodo. Questa frase racchiude il senso di questo volume sulla cruciale tematica dell'interpretazione della Sacra Scrittura. Trascorsi, ormai, trent'anni da quando la Pontificia Commissione Biblica ha dato alle stampe L'interpretazione della Bibbia nella Chiesa - documento fondamentale che sdogana metodi e approcci - si avverte una duplice esigenza tra i biblisti e, in generale, tra i cultori della Parola di Dio. Da un lato, la necessità di una verifica sulla reale recezione delle proposte ermeneutiche offerte dal documento del 1993. Dall'altro lato, la volontà di misurarsi con l'attuale panorama degli studi e del più ampio contesto pastorale. I diversi contributi consegnano un ampio ventaglio di proposte e celebrano il diritto di cittadinanza di approcci differenti: si parte dall'imprescindibile metodo storico-critico, si passa per la retorica, la narrativa e le interpretazioni giudaiche, per poi entrare nei sentieri tracciati dalle scienze umane, giungendo infine alla lettura patristica, spirituale e specificamente teologica. "
"Siamo di fronte alla sfida di dispiegare oggi la potenzialità di senso della parola «Dio» e di declinare in forme pubblicamente accessibili quella tradizione in cui tale parola trova il suo significato. Ma quale spazio trova Dio nell'agorà pubblica? La domanda non è scontata se si pensa come nel passato la parola ecclesiale è stata proposta in forme integriste e irrispettose delle posizioni altrui. Di qui la necessità di una teologia che si connoti essenzialmente come ecumenica capace di dialogo con una pluralità religiosa diffusa e pervasiva, e di conseguenza capace anche di articolarsi di fronte al pensiero laico. Riflettere su una teologia dal carattere pubblico vuol dire, dunque, interrogarsi su come essa possa prendere la parola in ambienti altri in maniera significativa, non arrogante, incisiva, ma nello stesso tempo all'altezza della complessità inedita della società post-secolare."