Sulle tracce di San Filippo Neri, il santo della Gioia, un itinerario suggestivo di 123 km che da Cassino conduce a Gaeta attraverso borghi antichi come Roccaguglielma di Esperia, Itri, Ausonia, Sant'Ambrogio sul Garigliano e Coreno Ausonio, arroccati attorno agli Aurunci, i monti quasi a picco sul Mar Tirreno. Un'incredibile varietà di paesaggi, peculiarità artistiche ed enogastronomiche. Un pezzo d'Italia sorprendente.
Il Sentiero del Viandante rappresenta uno dei tesori del lago di Como, uno dei più bei trekking in Italia. Più che altrove, su questa felice sponda di lago, si cammina per contemplare. Il percorso corre sulla sponda lecchese di manzoniana memoria, e si copre in più tappe, facendo capo alle stazioni ferroviarie per gite giornaliere o su B&B per un trekking continuativo. È un sentiero per tutti, che propone un vero balcone panoramico sul lago. Di sorprese ne dispiega ovunque: panorami, singolarità geologiche e botaniche, testimonianze della fede e capisaldi della storia, luoghi dell'immaginario popolare, ritagli di campi, casali, vigne e oliveti che compongono un quadro celebrato da poeti e scrittori. Si passa per Varenna e Bellano, si risale la Valtellina dopo aver aggirato le falde del Monte Legnone fra i castagneti e i classici 'monti', piccoli nuclei colonici, e si chiude nella Val di Mello, al cospetto dei 'giganti' delle Alpi Retiche.
Alessandra Beltrame ci porta nel suo mondo intimo fatto di sentieri, incontri e ricerca di senso della vita, in cui il cammino, quale atto ineludibile del nostro stare sulla terra, diventa invito, messaggio, denuncia, atto di tenerezza e inno alla consapevolezza. La protagonista fa della sua esperienza materia che si appiccica alle suole, si sporca dell’odore e della polvere del mondo: il cammino è atto politico, è scelta di libertà contro i luoghi comuni, le cattive abitudini, la disumanità. Perché nasciamo bipedi, non stanziali. Perché chi migra non può essere fermato. Possiamo erigere muri, barriere, ma saranno sempre ostacoli parziali alla volontà, all’esigenza, all’urgenza dell’uomo di spostarsi. Perché siamo come il vento, come il tempo che procede inesorabile. Perciò dobbiamo andare. Al ritmo del nostro cuore e del nostro respiro. Perché noi siamo fatti per camminare.
Lasciate andare il vostro passo e provate a vedere l’effetto che fa.