Il titolo è una frase di Ezechiele (3,1) ripresa in Apocalisse 10,9. Il libro è il frutto di una pluridecennale esperienza di predicazione 'sul campo', cioè non dal pulpito, che ha preso anche le forme di corso di teologia spirituale alla Pontificia università Gregoriana e di lezioni guidate durante viaggi in Terra Santa. Il volume è diviso in due parti: un racconto biblico e una "lectio", entrambe narrazioni fatte da credenti che parlano all'interno della grande tradizione spirituale d'Israele e della Chiesa cristiana, leggendo la Bibbia non secondo i moderni metodi storico-critici o letterari, ma 'come un insieme di testimonianze di una stessa grande tradizione' (Pontificia Commissione biblica, L'interpretazione della Bibbia nella Chiesa, 1.C). Caratteri salienti di questa lettura spirituale a quattro mani sono l'esperienza continua della memoria, per svelare il senso di un cammino che in parte è già stato percorso dalla storia e in parte resta da percorrere, e l'assunzione di responsabilità verso il presente, quello del singolo, della famiglia, della società, delle condizioni umane generali di oggi. Il progetto è quello di insegnare, raddrizzare, educare alla giustizia di Dio, affinché in noi e negli altri l'uomo e la donna di Dio siano messi a punto e preparati a ogni opera buona (2Tm 3,16-17).
Gli scritti dell'Antico Testamento, che possono essere considerati la "biblioteca nazionale dell'antico Israele", raccolgono tradizioni sulla creazione dell'universo, la vocazione di Abramo e la saggezza che appartiene al patrimonio comune del Vicino Oriente antico attraverso una pluralità di generi letterari: racconti, leggi, storie, novelle, poesie, preghiere, proverbi, riflessioni sull'attualità e sull'esistenza. Tuttavia, non vi è nulla di paragonabile all'epopea di Gilgamesh in Mesopotamia, né all'Iliade e all'Odissea in Grecia o all'Eneide di Virgilio. I racconti dell'Antico Testamento rifiutano la forma epica e il culto dell'eroe, privilegiando uno stile prosaico vicino a quello delle narrazioni popolari. Dal Pentateuco ai libri storici, dai testi poetici e sapienziali a quelli profetici, proprio questo sguardo originale e unico delle pagine bibliche fa della "biblioteca di Israele" un grande codice della cultura religiosa, spirituale, letteraria e artistica dell'Occidente. Il volume si colloca in una collana di testi rigorosi e agili a un tempo, rivolti soprattutto al pubblico di università, facoltà teologiche, istituti di scienze religiose e seminari.
Due volumi per un totale di 430 voci bibliche, che coprono tutti i temi di teologia biblica, i personaggi più importanti dell'Antico e del Nuovo Testamento, e tutti i libri della Sacra Scrittura. Ogni voce raccoglie ed espone il messaggio teologico e pastorale della Bibbia sull'argomento, è arricchita da lunghe citazioni bibliche, nella nuova versione della CEI 2008, esegeticamente analizzate e spiegate. Come suggerisce il titolo, si tratta di una riedizione, in parte rielaborata e per lo più nuova e originale, organizzata rispettando l'impianto conferitole da Giuseppe Barbaglio nella II edizione. Un'opera di grande respiro, da tempo esaurita, redatta con la collaborazione di numerosi e noti biblisti che uniscono chiarezza dello stile e sensibilità biblica e pastorale.