L'idea di città evoca complessità, intrecci di relazioni, spazio pubblico in cui si confrontano visioni e stili di vita diversi. Ogni città appare realtà ambivalente: include ed esclude, raccoglie e separa, rassicura e spaventa. Come se la abitassero parte delle promesse legate a Gerusalemme e parte dell'eredità di Babele. Al rapporto tra la città (nella sua densità simbolica e nel variare delle sue figure storiche) e le espressioni religiose (riferite, in particolare, al cristianesimo) sono dedicati i saggi del volume, i cui autori appartengono a più aree disciplinari. Il tema si ritrova dunque illuminato da prospettive diverse, anche se emerge il tentativo comune di interpretare le trasformazioni di quel rapporto nel corso del tempo, di indagarne i motivi, gli aspetti e le forme, di evidenziare le chances e i problemi che alla città e allo spazio pubblico derivano dall'esprimersi della dimensione religiosa. Affiora, percorrendo il volume, l'urgenza dell'interrogativo: che cosa sono oggi, per noi, «città» e «religione»?
Il tema del Dio misericordioso non appartiene solo al cristianesimo. Il volumetto presenta alcuni testi tratti dalla tradizione delle religioni monoteiste e orientali, che, con prospettive diverse, raccontano della misericordia di Dio. L'approccio risulta particolarmente interessante in vista di un Giubileo della misericordia in chiave anche interreligiosa, che ambisce a convocare i credenti e gli uomini di buona volontà da ogni angolo della terra.
Quanti passi bisogna fare per riuscire a vedere la primavera al di là del gelo? Quando il ghiaccio si chiama violenza domestica e assenza di libertà, quando i piedi sprofondano per la fatica di andare avanti, è normale chiedersi se l'inverno finirà mai di invadere il paesaggio. Quando le forze abbandonano, sapere cosa ci aspetta al di là del freddo dà la motivazione per continuare a vivere. Il volume descrive la storia di una rinascita. Al di là dell'inverno, la libertà dalle gabbie imposte da una confessione religiosa le cui regole sono rigide e condizionanti. La possibilità di dimostrare che "diverso" non vuol dire "sbagliato". La scoperta che Dio non è un giudice impietoso, ma un Padre pieno di amore. Al di là dell'inverno, nella storia narrata, ci sono la forza di una donna, le sue battaglie e gli occhi puliti di una bambina. Quanti passi bisogna fare per riuscire a vedere al di là del gelo? La storia di Marta, redatta in forma di Diario alternando i ricordi di bambina alla riflessione di oggi come donna, dimostra che vale la pena andare avanti, perché l'Amore vince sempre e la primavera ritorna. Il racconto, vivo e trascinante, apre uno scorcio sul mondo dei Testimoni di Geova, tanto noto quanto sconosciuto.
Prima dell'avvento del monoteismo - sostiene Assmann - le religioni "pagane" avevano il loro centro in un culto spesso cruento e violento, ma non distinguevano gli uomini in amici e nemici e le guerre si combattevano per avidità, vendetta o paura, non per motivi religiosi. Il quadro è mutato con l'avvento della "religione totale", incarnata, per esempio, nell'ebraismo dai movimenti zeloti, nel cristianesimo medievale dal dominio del papa, nel cristianesimo riformato da Calvino e Oliver Cromwell e nell'islam odierno da gruppi fondamentalisti. "Il principio che relativizza, sia pure rispettandole, le differenze religiose e culturali è un principio non religioso, ma laico, e si appella non a Dio e alla rivelazione, bensì alla ragione e al discernimento. Ma queste non dovrebbero essere contrapposizioni", sostiene Assmann. "Nella misura in cui anche le religioni fanno propri questi obiettivi, non polarizzano, ma umanizzano".
Le banche, che nella loro architettura somigliano a templi o chiese, sono le custodi di una divinità visibile - il denaro - e celebrano l'insolita religiosità del capitalismo. Ciò rende evidenti le profonde radici teologiche e religiose del nostro rapporto con i soldi, i debiti e le tasse in un mondo in cui la monetizzazione ha ormai raggiunto ogni campo della vita.Gli autori analizzano un romanzo popolare tedesco dei primi del Cinquecento considerandolo una prefigurazione fantastica dell'Euro: un uomo è dotato di una borsa magica che si riempie continuamente di denaro; egli non deve preoccuparsi della provenienza dei soldi; se lo facesse rientrerebbe nella schiera dei perdenti e dovrebbe lavorare. Eppure, troppa fortuna gli arrecherà solo infelicità e alla fine prenderà la decisione di ritirarsi in un convento. Sempre nei primi decenni del Cinquecento, l'umanista spagnolo Juan Luis Vives compone il primo trattato europeo sulla politica sociale, in cui espone l'idea che le istituzioni, e non solo le strutture assistenziali della Chiesa, debbano occuparsi dei poveri. Alla moltiplicazione miracolosa del denaro da spendere (metafora del capitalismo) e alla ridefinizione dei compiti dello Stato con le argomentazioni dell'amore cristiano verso il prossimo (metafora dello Stato sociale) si aggiungerà un terzo elemento: la «generosità obbligatoria» dei cittadini disposta dallo Stato moderno attraverso l'ampliamento dell'obbligo fiscale generale.
Il passaggio dal politeismo a un monoteismo innescato dalla cristianizzazione e dall'islamizzazione è uno dei maggiori passaggi evolutivi del mondo antico, come l'urbanizzazione, la formazione dello stato e l'invenzione della scrittura. Assmann distingue le religioni cosmiche o «naturali» da quelle rivelate o «positive» individuando il loro elemento comune nell'idea dell'esistenza di un Dio (un Uno), che viene tuttavia compreso in modi diversi, come testimoniano alcune fonti religiose dell'antico Egitto. Dall'Uno preesistente e universale provengono la creazione e la molteplicità degli dèi, anche se l'affermazione della trascendenza dell'Uno varia in relazione ai periodi, in un percorso che vedrà alla fine prevalere la concezione di un Dio della vita che anima il cosmo.