In questi ultimi anni il difficile accesso alla casa e l’impossibilità di condurre la propria esistenza in condizioni abitative dignitose hanno rappresentato uno dei problemi più gravi nello scenario dell’Italia durante la crisi economica. Essi hanno determinato fenomeni crescenti di marginalità ed esclusione sociale per molte persone e famiglie, italiane e straniere, e ciò è avvenuto anche a causa della scarsa efficacia dei provvedimenti legislativi che hanno affrontato in modo settoriale aspetti diversi del problema, senza giungere tuttavia a prefigurarne una soluzione efficace e definitiva.
Le storie raccontate in questo volume illustrano il fenomeno da diverse prospettive, perché molto spesso il disagio abitativo si intreccia con altre situazioni di difficoltà. E mostrano come la «casa», oltre a essere un bisogno primario e un diritto fondamentale per ogni persona, costituisca il luogo delle relazioni umane vitali.
«Anche nei momenti in cui l'uomo tocca il fondo e rasenta il confine con l'essere bestia, c'è sempre un foro di luce dal quale è possibile vedere la speranza di ricominciare da capo». Questo libro racconta storie di persone che hanno sbagliato per i motivi più diversi: l'educazione (non) ricevuta, l'ambiente di vita, il miraggio dei soldi facili, gli eventi traumatici improvvisi, le violenze domestiche, i momenti di rabbia o di follia, l'incapacità di uscire da situazioni infernali. Ma racconta soprattutto storie di donne e uomini che hanno avuto la possibilità di un riscatto morale, civile o spirituale, grazie alle pene alternative al carcere, al conforto di chi ha dato loro fiducia e le ha considerate innanzitutto persone, alle famiglie che hanno saputo aspettare e offrire loro una ragione di speranza, alle comunità che le hanno accolte senza giudicare, a chi ha saputo offrire loro la possibilità di un lavoro e di sentirsi utili.
Hamin viene dall'Afghanistan e l'ultima parte del viaggio l'ha fatta aggrappato a due tavole di legno tra le ruote di un Tir. Anche Mehdi è arrivato dentro un camion, nascosto per due giorni tra la frutta e la verdura. Tarik, che viene dalla Tunisia, è approdato a Lampedusa dopo la traversata su un barcone, dove è stato attento a non addormentarsi per paura di essere gettato in mare. Sono viaggi pieni di paure e di sofferenze quelli raccontati dagli adolescenti stranieri che giungono da soli nel nostro paese, in fuga dalla povertà e dalla guerra.
«Nelle pagine di questo breve ma straordinario libro - scrive Romano Prodi - leggiamo le impronte delle tragedie del mondo contemporaneo impresse nel corpo e nell'anima degli adolescenti fuggiti dai paesi dove l'umanità è più rischio».
Sommario
Prefazione (G.A. Stella). Presentazione (G. Rigon - G. Mengoli). LE STORIE. Ahmed (dal Marocco). Alì (dalla Somalia). Arif (dall'Afghanistan). Bledar (dall'Albania). Hamin (dall'Afghanistan). Irina (dalla Romania). Mehdi (dal Marocco). Mohamed (dal Marocco). Mudassar (dal Pakistan). Tarik (dalla Tunisia). I COMMENTI. Alessandra Ballerini. Amelia Frascaroli. Graziella Giovannini. Maria Cecilia Guerra. Gad Lerner. Raffaella Milano. Romano Prodi. Vincenzo Spadafora. Postfazione (S. Zampa).
Note sugli autori
GIANCARLO RIGON, medico specializzato in Psichiatria e Neuropsichiatria infantile, è autore di oltre novanta pubblicazioni scientifiche. Ha diretto l'Unità operativa complessa di neuropsichiatria dell'infanzia e adolescenza della Azienda USL di Bologna e ha coordinato la Sezione Psichiatria della Società italiana di neuropsichiatria infantile.
GIOVANNI MENGOLI, religioso dehoniano, è presidente della cooperativa Elios di Bologna, che gestisce comunità per minori, e dell'opera «Villaggio del Fanciullo». Volontario al carcere minorile del Pratello, è capo scout AGESCI, organizzazione con la quale collabora come formatore in campi scuola organizzati dalla Regione Emilia-Romagna.
Dall'esperienza di migliaia d'incontri nelle scuole e nelle parrocchie nasce un volume che sintetizza il percorso fatto in dieci anni dal Granello di Senapa, coordinamento pastorale per l'educazione e la formazione alla mondialità e al servizio. Si tratta di un gruppo di giovani formatori, nato e sostenuto da diversi enti e uffici della diocesi di Reggio Emilia-Guastalla che, facendo memoria dell'anniversario, mette a disposizione di educatori, catechisti e genitori lo scaffale delle proprie attività. I temi sono antichi e sempre nuovi: mondialità, pace, cultura ecologica, accoglienza, economia sostenibile, tutto riletto in un'ottica evangelica e umana. Il libro racconta il percorso e l'evoluzione del Granello di Senapa nell'arco di un decennio, lo sforzo di coordinamento degli enti, il dialogo con il mondo della scuola e dei gruppi parrocchiali, le scelte di progettazione e d'intervento, le dinamiche di approccio alle tematiche. Il CD-ROM allegato propone esempi di percorsi tematici e fornisce ai formatori un'ampia gamma di materiali didattici. Prefazione di Vittorio Nozza.
"Il mio auspicio è che il volume possa avere una adeguata diffusione per suscitare, ai diversi livelli, una maggiore attenzione alle persone che vivono l'esperienza di una continua mobilità: attenzione alla loro vita, alla loro storia, alla loro cultura, al loro lavoro, alle loro esigenze sociali, alla loro fede. E insieme suscitare attenzione verso tante altre realtà umane esistenti, poco appariscenti e silenziose, ma ricche di umanità e desiderose di un riconoscimento, di una solidarietà e di un annuncio di speranza e del Vangelo." (dalla Presentazione) Nato come riflessione sull'esperienza di accompagnamento pastorale dei circensi, il libro introduce nell'ambiente con competenza e ironia, offrendo un gustoso e unico spaccato di questo popolo perennemente in cammino e del suo mondo viaggiante. Presentazione di mons. Sergio Pintor. Prefazione di Alessandro Serena.
Negli ultimi trent'anni il fenomeno della crescita delle organizzazioni della società civile è stato notevole non solo in termini quantitativi, giacché esse ricoprono un ruolo sempre più importante nei processi di governance, a livello locale, nazionale e mondiale.
Individui e organizzazioni sono quindi sempre più tenuti a rendere conto delle proprie azioni all'esterno, nonché ad assumersi, verso l'interno, la responsabilità della continua formulazione e valutazione della missione, degli obiettivi e della performance aziendali.
Obiettivo della ricerca è quello di indagare i modelli di governance, gli schemi di rappresentazione dei risultati della gestione aziendale e i sistemi istituzionali, al fine di individuare le «buone prassi» per realizzare gli obiettivi aziendali in un contesto sociale sempre più sensibile ai temi non profit e contraddistinto da elevate aspettative da parte degli stakeholder nei confronti degli enti non profit.
Frutto dell'incontro dell'unità di ricerca del Centro Universitario Cattolico su «L'accountability nelle aziende non profit» (Milano, 28.1.2009), i contributi raccolti nel volume propongono, nel modo meno tecnico possibile, spunti pratici per il consolidamento dei sistemi di governo degli enti non profit. Si tratta di garantire la progressiva affermazione di meccanismi operativi e di controllo in grado di guidare le scelte e le decisioni aziendali, di diffondere schemi di gestione e soluzioni organizzative che valorizzino trasparenza e responsabilità dell'azione.
Sommario
Prefazione. I soggetti non profit: alcune indicazioni per la scelta(S. Zucchetti). La percezione delle ONG e la costruzione della loro realtà(I.F. Lara). Il bilancio d'esercizio nelle aziende non profit(R. Medei). La Fondazione San Giuseppe per l'aiuto materno e infantile di Rimini(R. Medei). Il bilancio di missione nelle aziende non profit. L'accountabilitynelle aziende non profit: una prospettiva europea (C. Nova - A. Zangrandi). La valutazione delle performance (Deste). Glossario.
Note sul curatore
MARCO ELEFANTI (Piacenza 1962) è professore ordinario di economia aziendale all'Università Cattolica del Sacro Cuore - sede di Piacenza e docente alla SDA Bocconi di Milano. È autore di decine di monografie e articoli scientifici a livello internazionale e collabora con numerose istituzioni, italiane e straniere.
Descrizione dell'opera
Sacerdote romano, l'autore fu missionario in Brasile dal 1967 fino alla morte. Nella difficilissima situazione politica, sociale e religiosa che il paese attraversava in quegli anni, si dedicò alla carità, alla pastorale e alla promozione umana, culturale e religiosa della gente, in particolare dei giovani, convinto che di lì si dovesse partire per cercare di dare nuova speranza al Brasile. Le lettere che spediva agli amici italiani testimoniano la sua profonda umanità, il suo impegno spirituale, la fatica di avviare, tra gli ultimi - poveri di strumenti materiali e culturali - modalità di intervento nuove che ponessero le istanze di rinnovamento pastorale e teologico che gli venivano dalla sua formazione italiana, a servizio della realtà ecclesiale e della mentalità popolare locali.
Il volume ne raccoglie una nutrita selezione, in una nuova edizione corredata di maggiori commenti e migliorata nel linguaggio per aumentarne la comprensibilità. La lettura dei resoconti dell'autore costituisce una preziosa testimonianza per meglio conoscere la sua figura, ma anche per comprendere la realtà del Brasile di quegli anni e l'importanza dell'attività dei missionari italiani.
Sommario
Introduzione alla seconda edizione. Il vangelo annunciato ai poveri. Introduzione alle lettere dal Brasile di Nino Miraldi (G. Ruggieri). Ricordo di don Nino Miraldi, prete romano (dal quotidiano Avvenire del 7 ottobre 1990). Lettere dal Brasile. Dall'arrivo il 28 luglio 1967 al 31 dicembre 1969. Dall'1 gennaio 1970 al 31 dicembre 1979. Dall'1 gennaio 1980 al luglio 1990. Lettera del vescovo di Nova Iguaçu dopo la morte di Nino Miraldi.
Note sull'autore
Nino Miraldi (Roma 1930 - Nova Iguaçu, Brasile 1990), seguì i corsi di filosofia e teologia alla Pontificia Università Gregoriana come alunno del Collegio Capranica. Ordinato nel 1957, dopo dieci anni di ministero in parrocchia decise di partire per il Brasile; dal 1967 al 1980 operò nella diocesi di São Sebastião do Rio de Janeiro, e dal 1980 al 1990 nella diocesi di Nova Iguaçu. Dedicò la sua attività missionaria all'evangelizzazione e alla promozione sociale, ma soprattutto umana e culturale, della popolazione locale, in particolare dei giovani. Nel suo nome si è costituita un'associazione culturale formata dai suoi ex-ragazzi di strada che, fra le altre attività, gestiscono una biblioteca a lui dedicata.
A partire da una prospettiva che viene dall'Oriente, il volume si prefigge di disinnescare il pericolo che l'affermazione dell'identità - etnica, culturale, religiosa - di un gruppo diventi motivo di conflitto in una società pluralista. Descrive, in modo semplice e ricco di esemplificazioni, come la dottrina politica e sociale dell'Occidente sia giunta a coniugare la diversità con la democrazia, come all'interno delle singole religioni si diano delle concezioni diversificate sul tema (l'integralismo, le concezioni moniste e quelle plurali, l'accettazione di differenze…), come alcune religioni nella storia abbiano prodotto dei modelli politici e sociali che manifestano difficoltà ad accettare la differenza e come in quasi tutte le religioni siano ravvisabili tratti su cui è possibile fare forza per creare armonia vivendo in un mondo pluralista.
Sommario
Presentazione. Michael Amaladoss: la teologia nel pluralismo delle culture (F. Strazzari). Prefazione: Creare armonia in un mondo pluralista. 1. Religioni in conflitto. 2. Una democrazia sociale pluralista. 3. Multiculturalismo. 4. Può la verità essere plurale? 5. Un solo Dio e molte religioni. 6. Vivere insieme.
Note sull' autore
Michael Amaladoss, nato a Tamil Nadu (India), è sacerdote della Compagnia di Gesù, nella quale è stato consigliere generale. Attualmente è direttore dell'Istituto di dialogo con le culture e le religioni a Chennai (India). Ha scritto 22 libri e circa 350 articoli; tra i volumi ricordiamo Making Harmony: Living in a Pluralist World; The Dancing Cosmos: A Way to Harmony; Peace on Earth e We Believe. Presso le EDB ha pubblicato Il volto asiatico di Gesù (2007).
Descrizione dell'opera
A partire dalla prospettiva di chi si è speso personalmente a fianco dei più poveri, il volume invita a mettere in discussione la solidarietà adottata finora verso il sud del mondo, i cui esiti concreti sono stati il continuo allargamento della forbice tra benessere e fame.
E se le istituzioni e gli stati sono certamente chiamati a contribuire in maniera determinante, anche i singoli e le comunità non possono tirarsi indietro, impegnandosi e testimoniando la solidarietà attraverso nuovi stili di vita.
Nella prima parte del volume, l’autore individua le varie forme di solidarietà possibili, in un continuo crescendo che muove dall’elemosina per arrivare alla giustizia. Nella seconda parte, espone le forme di una solidarietà intelligente, miranti a ridurre la miseria, l’oppressione, la dipendenza e ogni tipo di esclusione.
Sommario
Presentazione (T. Dell’Olio). Introduzione. I. Forme e livelli di solidarietà. 1. Elemosina. 2. Assistenza. 3. Finanziamento. 4. Giustizia. II. Per una solidarietà intelligente. 1. Una solidarietà che... sradica le radici del male rimuovendone le cause e non più alleviando solamente le sofferenze. 2. Una solidarietà che... crea rapporti paritari tra i popoli della terra. 3. Una solidarietà che... si libera dal potere del denaro. 4. Una solidarietà che... non diventa dipendenza solidaristica e progettuale. 5. Una solidarietà che... valorizza le risorse locali umane ed economiche. 6. Una solidarietà che... crea giustizia sociale: da donatori di aiuti a costruttori di giustizia, da benefattori dell’umanità a debitori di giustizia. 7. Una solidarietà che... ha un forte risvolto politico per l’economia. 8. Una solidarietà che... crea le condizioni ottimali per poter pescare bene. 9. Una solidarietà che... genera nuovi stili di vita ispirati dalla sobrietà e dalla decrescita. Appello finale. Appendici. Il Rapporto annuale punta sul binomio equità-sviluppo. Non bastano gli aiuti se non c’è giustizia (G. Prennushi). Uno stile di vita più razionale (card. A. Nicora). La «beatitudine» ai poveri (Ortensio da Spinetoli). Lasciamoci condurre dal clamore degli ultimi e degli esclusi! (A. Sella). Bibliografia.
Note sull'autore
Adriano Sella (1958), missionario saveriano vicentino, dal 1990 al 2002 ha lavorato in Amazzonia, è stato coordinatore della Commissione pastorale per il servizio della carità, della giustizia e della pace della Conferenza nazionale dei vescovi del Brasile (CNBB) per la zona nord, ha accompagnato e sostenuto l’impegno di movimenti sociali, quali il movimento dei senza terra e quello dei senza casa. A Vicenza ha promosso dal 1995 il movimento Gocce di Giustizia, che ha come proprio impegno “creare una cultura di giustizia”. Attualmente risiede in Italia e collabora con l’Ufficio per la pastorale sociale e del lavoro, giustizia e pace, salvaguardia del creato della diocesi di Padova.
Ha pubblicato quattordici libri e numerosi articoli, sia in Italia che in Brasile, tra cui Giubileo di Giustizia: liberare i ricchi, liberare i poveri (Editrice Monti, Saronno - VA 22000), I nuovi schiavi del lavoro (EMI, Bologna 2002), Fiori di giustizia: la tenerezza della giustizia (Movimento Gocce di Giustizia, Vicenza 2003) e La giustizia. Nuovo volto della pace (Editrice Monti, Saronno - VA 2004).