Studio "coraggioso" sull'abuso spirituale: una presa di coscienza e una riflessione che al momento sembrano mancare nel contesto ecclesiale italiano. Questa forma di abuso avviene quasi sempre nell'ambito della direzione spirituale e/o della confessione. Le riflessioni dell'autore si focalizzano su ciò che avviene nell'intimo di una persona, anche se le vittime possono essere molte; qualcosa che di solito è perpetrato da un singolo abusatore, anche se può godere del sostegno di un gruppo che ne accresce l'influsso. Analisi su ciò che è stato scritto finora da autori che hanno dato ascolto alle vittime o che sono stati a loro volta vittime di abuso spirituale. Prefazione di Amedeo Cencini.
Siamo ancora capaci di amare? La parola più bella che ci piace sentire, "amore", oggi non si sa più che cosa precisamente voglia dire. Nella cultura e nei costumi sono avvenuti cambiamenti che hanno scombussolato la vita di coppia, scompaginato l'etica matrimoniale, modificato i comportamenti sessuali, trasformato le sensibilità. Il costume sociale raccomanda la tolleranza e l'apertura alla sperimentazione dei nuovi orientamenti della sessualità liberata. Quando però la cronaca denuncia episodi efferati, come le violenze di genere o i comportamenti di abuso, la reazione diventa presto preoccupata. Obiettivo di questo lavoro è contribuire a parlare bene della sessualità, tentando di riportare la complessità dell'esperienza erotica al criterio fondamentale della giustizia. Solo un progetto umanistico e spirituale può trovare le parole giuste per formare all'etica del rispetto e dell'autocontrollo, trasformare la forza della pulsione e renderla energia d'amore e di fecondità sociale.
Le emozioni che proviamo sono portatrici di significati e formidabili energie per la nostra esistenza ma, se non riconosciute e gestite, possono diventare ostacoli insormontabili. Scopo di questo volume è facilitare la consapevolezza delle proprie emozioni nella vita di tutti i giorni per saperle integrare nell'esperienza religiosa e facilitare l'incontro e la relazione con Dio. L'esperienza cristiana è infatti in grado di valorizzare il vissuto emotivo fino a farlo diventare preghiera. Dopo aver spiegato cosa sono le emozioni e il fenomeno dell'analfabetismo emotivo, l'autore considera e analizza le singole emozioni: rabbia, paura, tristezza, gioia e gratitudine. Il testo che può essere utilizzato sia a livello personale che per incontri formativi di gruppo offre molti schemi ed esercizi pratici, in modo che ognuno possa calare nella quotidianità della propria vita quanto viene detto.
Perché la ferita d'amore è equiparabile a un lutto? Questa esperienza dolorosa e oscura ha una valenza solo negativa? Amore e morte sono da sempre intrecciati nell'immaginario, nel mondo della letteratura, dei simboli e della spiritualità. La perdita d'amore, in cui si sperimenta la morte dell'amore senza la morte fisica dell'amato, si configura come un vero e proprio lutto da elaborare, una sorta di terremoto che scuote l'identità stessa della persona.
Si può insegnare a vivere? Si può educare all'arte di vivere? Come si fa a vivere una vita degna di essere vissuta se tutto intorno a noi sembra essere senza senso e con la prospettiva di un futuro minaccioso e senza speranza? Sono le domande dei giovani, dei figli e degli studenti; con un appello che chiama ogni adulto a rispondere in prima persona: fateci vedere che vale la pena vivere! Alla radice della grave crisi dell'educazione c'è una crisi di fiducia nella vita. L'autore presenta un percorso suggestivo per individuare tracce per educare a vivere una vita bella e buona: idee, proposte, intuizioni che aprono orizzonti e dilatano la mente e il cuore per un cammino di crescita e di unificazione.
Possiamo perdonare un genitore che non ci ha amati? E il partner che ci ha traditi? E cosa dire di noi stessi? Torti, ingiustizie, abbandoni, tradimenti, come un coltello affilato, possono creare ferite profonde e difficili da sanare che spesso ci portiamo addosso per tutta la vita. Esiste però un «balsamo miracoloso» per la loro cura che il mondo scientifico ha riscoperto solo negli ultimi trent'anni: il perdono. Pratica antichissima e universalmente diffusa, il perdono ha il potere non solo di sanare le ferite emotive, ma anche di migliorare notevolmente la salute fisica e il benessere psicologico. Purtroppo, però, la via verso il perdono è irta di ostacoli e richiede di disporre di strategie efficaci per superarli, come quelli messi a punto nell'ambito della Psicoterapia Breve Strategica.
Spesso, senza rendercene conto, le relazioni che viviamo in famiglia, con gli amici, con i colleghi e nella comunità cristiana sono condizionate da meccanismi subdoli che affondano le loro radici in situazioni del passato e che, se rimosse o non elaborate, rischiano di bloccarci su schemi che impediscono alle relazioni stesse di funzionare. In questo libro, il noto monaco tedesco Anselm Grün e l'economista Hsin-Ju Wu, aiutano i lettori ad analizzare tali meccanismi e a muovere i primi passi di una consapevolezza liberante sui sentieri terapeutici che la scienza psicologica e l'incontro con la parola biblica offrono all'uomo e alla donna di oggi.
Gli autori, entrambi psicoterapeuti, lasciano le comode poltrone dello Studio clinico e si mettono esistenzialmente in cordata con i loro pazienti accompagnandoli negli outdoor residenziali sulle Alpi a recuperare il Sogno e a trasformarlo in Progetto nel loro rientro a Valle. In outdoor, aiutano i partecipanti a rileggere la propria storia personale (la Valle), li affiancano nella crisi (il Guado), li aiutano a prendere consapevolezza della loro lotta interiore (il Deserto), li sostengono nel riconciliarsi con le parti di sé che esprimono rabbia (l'Urlo Catartico) e li affiancano nel prendere le ri-decisioni fondamentali per aprirsi progettualmente al futuro (la Vetta), a partire dal "qui e ora" (il Crinale). A fronte delle strettoie mentali procurate dal disagio esistenziale, gli autori esortano il lettore a mettersi in cammino per riappropriarsi dell'ampio orizzonte di vita che ha davanti, consapevole che ha sempre una seconda opportunità.
Quando abbiamo smesso di mettere la nostra mano nella mano della vita per lasciarci accompagnare fiduciosi? Quando abbiamo iniziato a pensare che la fragilità e le imperfezioni siano delle colpe? Sono questi gli interrogativi che Simone si pone nel suo libro e che approfondisce con una lettura profonda che unisce la psicologia ai Vangeli, senza mai perdere di vista l'umano. Non sono le ferite che devono spaventarci, ma la fuga da noi stessi e dalla vita, la scelta della penombra invece che della luce, il rifugio nel cinismo e nel disincanto al posto della fiducia e della speranza. Diamo fiducia alla vita, diamo una possibilità a tutte le resurrezioni che possono sempre accadere, quelle piccole, quelle di tutti i giorni, che aspettano solo di compiersi se solo non ci irrigidiamo. Prefazione di don Luigi Verdi.
Saggio su parole, tematiche, concetti per fare chiarezza e riflettere sul significato di inclusione. Parole rozze, povere, grossolane, riducono la possibilità di ragionare, di superare una analisi superficiale degli eventi della vita, di considerarli parte di un contesto più ampio e complesso. Per questo abbiamo bisogno di parole che ci aiutino a rimettere al centro l'essere umano in relazione con gli altri esseri umani e con altri esseri viventi per delineare nuove forme di equità. Abbiamo bisogno di parole dal profondo sapore sociale. E quella su cui si incentra questo volume è la parola inclusione.
Analizzando trentasei casi di donne che hanno ucciso, Lidia Fogarolo vuole capire cosa succede all’interno di una personalità femminile, biologicamente programmata per dare la vita, quando entra in una zona d’ombra e arriva a commettere uno o più omicidi.
Oltre a inserire ogni storia narrata in un quadro di riferimento statistico e psicologico, comprensivo degli studi sulle differenze di genere compiuti negli ultimi decenni su base ormonale e neurologica, l’Autrice mette in campo anche l’indagine grafologica, che consente di cogliere in ogni struttura di personalità esaminata i punti di contatto con il mondo psichico femminile e le ragioni di un’eventuale devianza.
Lidia Fogarolo, presentando situazioni estreme – qual è un omicidio e ancor più un omicidio al femminile – traccia un percorso articolato all’interno dell’universo-donna, focalizzandosi sulle criticità alla base di determinate derive, che nella maggior parte dei casi mai condurranno a un omicidio.
L'autrice, Lidia Fogarolo
Laureata in psicologia e specializzata in grafologia, grande esperta di grafologia morettiana, allieva di Giovanni Luisetto, lavora come analista e perita grafologa, è consulente tecnico di tribunale nei procedimenti di verificazione di scritture e docente di grafologia applicata alle dinamiche interpersonali. Per le Edizioni Messaggero Padova ha già pubblicato Il segno grafologico come sintesi psicologica (2011), Tratti di personalità nella scrittura (2012), disponibile anche in lingua inglese (Personality Traits in Handwriting, 2015), L’intelligenza razionale e l’intelligenza emotiva (2016) e Grafologia e Psichiatria (2018). Per Graphe.it ha pubblicato Perché gli opposti si attraggono e i simili si comprendono (2013), Grafologia e Sessualità (2015), Storie di serial killer (2017) ed è coautrice, insieme a Giuseppina Morrone, del libro I due Volti dell’Anima (2019).
Vivace percorso di consapevolezza e di crescita per attraversare la vita con coraggio e goderne (Prefazione di Alfredo Jacopozzi)