Cosa possiamo sapere di Dio? In ottica cristiana, ciò che Gesù ha detto e fatto per raccontare Dio, possiamo dirlo, farlo e crederlo; quello che non ha detto o fatto, no. In quell'uomo ci è stato detto l'essenziale per andare a colui che continuiamo a chiamare "Dio". Se dunque è vero e giusto continuare a ripetere che Gesù è Dio, dovremmo cominciare una buona volta anche a dire che Dio è Gesù. La vita di Dio si compie e si realizza nella vita di Gesù, regno di Dio fatto persona. Come è avvenuto per quanti hanno incontrato Gesù sulle strade della Galilea e della Giudea, così può avvenire anche per noi: ascoltare Gesù, meditare su di lui e grazie a lui, significa accogliere il volto di Dio da lui disegnato con la sua vita. Questo è già passare dalla morte alla vita, dalle nostre morti quotidiane alla vita in pienezza che Gesù ci ha portato, con la sua splendente umanità. Questo è il viaggio che il libro propone.
Contenuto
Una vera e propria guida per leggere tutta la Bibbia nei luoghi stessi di cui in essa si narra: peregrinare, a piedi e in jeep, in tutta la terra d’Israele per vivere la parola di Dio nella propria esperienza di vita. Questa è l’impresa in cui Frère Jacques ha consumato la sua vita e che l’ha reso un maestro per tanti pellegrini «fuori serie».
Destinatari
Tutti e in particolar modo ai pellegrini in Terra Santa.
Autore
JACQUES FONTAINE, (Roubaix, Francia 1922) domenicano francese fondatore, nel 1960, del BST (La Bible sur le terrain), la Bibbia sul terreno. Si tratta di un metodo di lettura itinerante della Bibbia sui luoghi di cui si narra nella Sacra Scrittura. «La lettura e il racconto dei testi avviene, appunto, “sul terreno”. Vengono cioè privilegiati i luoghi naturali in cui la storia della rivelazione di Dio si è manifestata, di modo che ogni libro è raccontato in un ambiente simile a quello descritto dagli autori sacri».
fare del bene e anche del male. Ogni dono, infatti, può essere ricevuto e utilizzato in modo adeguato, oppure manipolato, strumentalizzato e anche non accolto. Il problema non sta, ovviamente, nella Bibbia ma in coloro che la leggono, negli strumenti che utilizzano, negli atteggiamenti che li muovono, negli scopi che si prefiggono. Sapienza, cambiamento di mentalità e personalizzazione sono tre ingredienti fondamentali per lasciarsi trasformare dalla Sacra Scrittura, per lasciarsi servire da essa, ed evitare, invece, di servirsene "a proprio uso e consumo". Cinque studi di esperti biblisti propongono un percorso al servizio di ogni persona che desidera accostarsi con frutto alle pagine bibliche. Prefazione di Mons. Claudio Cipolla.
Con l'aiuto della sociologia e, in generale delle scienze umane, la comprensione della parola di Dio può trarre grande beneficio, poiché il radicamento nelle «cose della terra» nutre i percorsi di crescita verso la sapienza delle «cose del cielo». E così, muovendosi tra poteri e istituzioni, leggi e consuetudini, fede e società, il volume legge alcune pagine dell'Antico e del Nuovo Testamento con l'aiuto di categorie tratte dalla sociologia. L'intento non è sovrapporre una disciplina a un'altra, bensì esplorare una relazione che si rivela feconda per la teologia e per la pastorale.
Il tema del rapporto con lo straniero continua ad essere di scottante attualità. Cosa ci dice la Bibbia al riguardo? Il credente nella Bibbia è sempre uno straniero. Abramo viene da un'altra terra e Dio gli chiede di diventare un pellegrino; anche il popolo che da lui discende continuerà a essere un popolo di stranieri: prima nella vicenda dei patriarchi, poi emigrando in Egitto, nuovamente durante l'esilio in Babilonia. Anche nel momento in cui il popolo conquisterà la terra, dovrà ritenerla sempre e solo un dono, non un possesso. La testimonianza di Marco fa percepire la tensione fra Israele e le genti: Gesù si dedica anzitutto al popolo ebraico e solo a un certo punto va verso gli stranieri - i gentili - offrendo loro il pane della salvezza. Cosa significa tutto questo per noi cristiani di oggi?
Il libro presenta alcuni esempi di fake news presenti nella Bibbia. Si tratta di oggetti, luoghi, animali, azioni e persone irreali e inventate che ancora oggi si pensa siano parte della Bibbia. Con un po' di conoscenza della linguistica, degli studi biblici e letterari, dell'archeologia e della storiografia, queste fake possono essere individuate e spiegate. L'approccio ai testi, utilizzato in questo libro, è scientifico ed è l'unico modo per avvicinarsi alla loro intenzione espressiva. Il biblista Paganini offre una nuova e insolita prospettiva. Scrittura fresca e divertente. Che cosa non c'è nella Bibbia: - Il niente da cui Dio ha creato l'universo - La costola di Adamo - Eva e la mela - La clava con cui Caino uccise suo fratello Abele - La zanzara sull'arca di Noè - Mosè e il cestino di vimini - I gatti nella reggia del Faraone - Mosè e il mar Rosso - Le corna di Mosè - La vasca da bagno di Betsabea - Il profeta che prevede il futuro - La cometa che guidò i re magi - Giuseppe, il falegname - I 33 anni di Gesù - La prostituta Maria Maddalena - L'albero su cui si impiccò Giuda - Il diavolo con corna e forcone - Il fuoco eterno dell'inferno - Pietro, il primo papa - Pietro e le chiavi del regno dei cieli.
Come ricominciare a credere dopo essersi allontanati dalla fede? Come non smettere di credere pur nelle difficoltà e nelle prove di ogni giorno? In queste pagine l'autore ricorre all'aiuto di alcuni personaggi biblici con la certezza che - meditando i loro cammini di fede - anche noi possiamo imparare, o imparare in maniera nuova, a rivolgerci a un "oltre" affidabile, da cui sperimentare compassione e rinnovata fiducia; a fidarci e affidarci alla parola di Dio, per metterci in cammino; a scoprirci risanati e salvati per un dono ricevuto; a ritornare sui nostri passi per lodare, benedire e ringraziare. Queste pagine suggeriscono che gli itinerari biblici, celebrati anche nella liturgia, favoriscono nelle persone la perenne dinamica del "ricominciare a credere". Prefazione di Mons. Claudio Cipolla.
È una proposta di «lettura orante della Parola» nata a poco a poco in un contesto di animazione pastorale e spirituale, nell'ambito di una comunità parrocchiale. Con un ritmo di incontri bimensili, facendo uso di simboli e di icone, con il supporto di un piccolo gruppo musicale e con una buona dose di costanza e di creatività, l'esperienza si è consolidata creando un modello interessante. Ciò che caratterizza queste proposte di lectio divina è la continua attenzione a una lettura biblica che, mentre ha il rigore dell'esegesi seria e il linguaggio spirituale sostanzioso, diventi un incontro vitale e orante con le Sacre Scritture, capace di trasformare la mente e il cuore. Riflessione e attualizzazione, canto e orazione, diventano scuola di comunione e contemplazione.
Destinatari
Indicato per la lectio divina di gruppi, associazioni, parrocchie, comunità È di grande utilità anche per la preghiera e la meditazione personale.
Autore
Bruno Secondin, carmelitano, ha studiato a Roma, in Germania e a Gerusalemme, ed è ordinario di teologia spirituale all'Università Gregoriana di Roma. È autore di una ventina di libri sulla spiritualità, la vita consacrata e le nuove esperienze ecclesiali. Tra i suoi libri recenti: La spiritualità nei ritmi del tempo (1997); Abitare gli orizzonti (2002); La lettura orante della Parola. «Lectio divina» in comunità e in parrocchia, 2 voll. (2001-2002); Come pioggia di primavera. «Lectio divina» per la Quaresima e la Pasqua (2003).
Seguendo un percorso che si snoda tra le pagine dall'Antico e del Nuovo Testamento, l'autore prende come criterio di lettura della vita e della storia umana il mangiare.
Un invito a una passeggiata in un luogo piuttosto insolito: il Nuovo Testamento, la raccolta di libri che custodisce il racconto di fede nel Dio di Gesù Cristo. Passeggeremo tra le storie di chi ha scritto questi libri, fino al cuore delle loro esperienze di credenti. Coglieremo l'intuizione che li ha animati e il senso che testi così antichi possono avere per i nostri giorni. Una passeggiata in compagnia dei grandi interrogativi del cuore umano, illuminati dalle parole del Nuovo Testamento in dialogo con la psicologia.
La Bibbia parla dell'aldilà? Alcuni studiosi hanno negato che si possa parlare di "realtà finali" (escatologia) per l'Antico Testamento, mentre altri hanno affermato che lo stesso è escatologico dall'inizio alla fine. Un discorso analogo vale anche per il Nuovo Testamento in cui l'attesa veterotestamentaria si compie in Cristo Gesù e nel suo mistero pasquale che ha inaugurato i tempi ultimi che giungeranno a pienezza nella sua venuta finale nella gloria. In questa luce l'autore affronta le questioni che da sempre interessano l'uomo e il senso della sua esistenza; il significato della storia e del mondo nel loro principio e nel loro compimento grazie alla ripresa dei testi più significativi della Sacra Scrittura.
Rivisitazione in chiave poetico-drammaturgica del passo biblico di Agar e Ismaele. Si tratta di uno degli episodi più sconcertanti della Genesi, di una grande narrazione che non ci si stanca mai di riascoltare, come una fiaba piena di umanità, con tutte le incoerenze e le contraddizioni che ciò comporta, ma forse anche per questo tanto affascinante e liberatoria. Se da Isacco doveva discendere il popolo dell'Alleanza, a quale logica può mai corrispondere l'arrivo di questo "intruso" che avrebbe portato a un conflitto insanabile tra le due donne, tanto che Abramo lo dovette allontanare, insieme a sua madre?