Uno strumento pratico e immediato per seguire la liturgia eucaristica festiva per tutto l'anno 2018.Con introduzioni, richiami, commenti di fratel MichaelDavide Semeraro e preghiere dei fedeli a cura della Comunità di Bose.
Il rinnovamento delle comunità parrocchiali è oggi un punto nevralgico, di fronte alla drastica diminuzione del numero dei sacerdoti e al calo del numero dei fedeli che partecipano all'eucaristia domenicale. L'autore, forte della sua esperienza di parroco, indica la direzione da prendere: la chiesa è per sua natura missionaria, così deve essere ogni parrocchia, una casa di preghiera e come tale ha bisogno di riscoprire la sua identità:, risvegliando la fede in modo autentico, stimolando l'incontro personale con Cristo, rendendo i sacramenti dei segni vitali, proponendo la santa messa della domenica un evento che entusiasma e attrae. L'autore riesce a unire insieme sia la pastorale tradizionale (importanza dei sacramenti) sia il primato dell'evangelizzazione, della Parola di Dio ascoltata, compresa e messa in pratica.
Filosofi e teologi a confronto sul tema del perdono divino. Il perdono umano è cosa seria, drammatica: non fa rima con buonismo ed esige una forza straordinaria, sovrannaturale, dice il filosofo Cacciari. Oltre la mente c'è il mistero, e oltre il mistero c'è la misericordia: è il professor Mancini che cita Heschel, per dire che dobbiamo ripensare giustizia e verità, che ci sembrano i soli due binari sicuri delle nostre relazioni. Tutti abbiamo bisogno di ricominciare, come quella signora un po' disinvolta, come la chiama don Nicolini, alla quale Gesù dice: «Neanch'io ti condanno, va' e non peccare più». Per monsignor Zuppi non solo i cristiani perdonano e non per motivazioni religiose, ma per grande umanità.
Il libro, scritto con grande competenza, ci guida attraverso la lunga storia del problema della povertà, analizza l'attuale complessa situazione dell'economica mondiale e si sofferma sulle cause della migrazione e sulle sfide politiche ad essa collegate, con le pesanti conseguenze umane e culturali di cui siamo testimoni ogni giorno. Padre Giulio Albanese si fa portavoce impegnato di questo grido. E la sua risposta non è quella della expertise economica ma quella dello stesso vangelo vissuto dal poverello d'Assisi, proclamata già dal Concilio Vaticano II e oggi attualizzata e messa come lampada sopra il moggio da papa Francesco, che vuole una Chiesa povera per i poveri. La conseguenza non è né il pauperismo o l'esaltazione della miseria, né l'atteggiamento paternalista di chi dà in elemosina il superfluo, seppure anche questa offerta abbia il suo valore, ma l' impegno in prima persona nel condividere con i beni anche la vita, nel cooperare non solo «per» ma «con» i poveri allo sviluppo, nel lavorare per una economia sociale e sostenibile, che non esclude, ma sia fondata sulla dignità di ogni persona e sulla centralità del lavoro umano.
È proprio vero che nella Bibbia Dio non ride mai? Per i padri del deserto e per la tradizione monastica il riso è da combattere in quanto caratteristica dello stolto e terribile vizio. Ecco un piccolo florilegio sul riso, una raccolta di brevissimi e "spassosi" testi di antichi autori cristiani che rivela come l'avversione per la risata fragorosa, la beffa, la smodata allegrezza, sia molto più sfumata e "possibilista" di quanto si pensi. A completare la piccola raccolta, un inedito di Efrem il Siro dal titolo "Sul fatto che non bisogna ridere" a cura di Lucio Coco, in cui a partire dalla critica di certi atteggiamenti scomposti e irriguardosi, come il riso, l'opuscolo offre al lettore un percorso di conversione.
Il perdono dell'uomo si rivela nei modi più impensati e complicati e nei tempi più improbabili e assurdi, e sempre conduce a una relazione rigenerante. I veri grandi personaggi della storia umana sono coloro che perdonano. Sono loro che permettono alle famiglie e ai popoli di ricominciare ogni giorno con fiducia e che garantiscono la possibilità di un futuro in questo nostro mondo sempre in bilico tra una gabbia di lupi e una casa per molti fratelli.
Un parroco e i suoi collaboratori in un paese di campagna, le relazioni con la gente, le esistenze dei parrocchiani: parole, fatti, fatiche, amori, paure, incomprensioni, insomma... la vita. L'autore che si cela nella voce narrante del protagonista scrive una lunga storia, e nel farlo non riesce a evitare qualche riferimento personale. Probabilmente non desidera nemmeno farlo. Un romanzo dal sapore antico, scritto con garbo e realismo.
Anselm Grün descrive a fondo 25 qualità umane alle quali corrispondono altrettanti atteggiamenti capaci di portare le persone a un incontro autentico, un incontro con l'«altro» nelle innumerevoli occasioni della vita: apertura e fiducia, condivisione e riconoscenza, nostalgia e tenerezza, distanza e dono di sé. Partendo da un riferimento evangelico o biblico l'autore propone una situazione che chiunque può aver vissuto e così visione cristiana ed esperienza umana si congiungono per tracciare un itinerario per la vita.
Nuova biografia di Elisabetta Vendramini (1790-1860), fondatrice delle suore Terziarie francescane elisabettine. Nata in una famiglia agiata, non esita, all'età di trent'anni, a lasciare il mondo «dorato» in cui è vissuta per fare l'educatrice in un orfanotrofio di Bassano del Grappa (VI). In seguito si trasferisce a Padova, dapprima come maestra presso l'Istituto degli Esposti poi nella contrada degli Sbirri, in un quartiere tra i più degradati della città. Qui si concretizza l'intuizione di dar vita a un nuovo Istituto con religiose capaci di educare, assistere, curare, promuovere e operare in situazioni di emergenza. Ancora oggi le elisabettine sono presenti in Italia e in terra di missione con attività educative, socio-assistenziali, pastorali, sul fronte del disagio e delle nuove povertà, inserite nel tessuto delle chiese locali.
Francesco non può essere capito senza i luoghi in cui è vissuto, né quei luoghi assisani sono comprensibili senza la presenza e il ricordo di Francesco. Il viaggiatore che va ad Assisi trova in ogni posto francescano un senso, un'evocazione e un messaggio. Queste pagine sono scritte con l'idea di trasmettere un messaggio significativo, dato che Francesco continua a parlare e i luoghi collegati alla sua vita continuano a evocare la sua presenza. Francesco e Assisi sono considerati messaggi perché hanno avuto il privilegio di trasformarsi in un linguaggio dalla grande risonanza storica.
Poche pagine per entrare in maniera profonda e originale nel cuore vero del mistero e del messaggio di Fatima attraverso gli occhi di sr. Lucia, la veggente più longeva,fattasi carmelitana scalza e morta nel febbraio 2005. L'autrice presenta l'infanzia di sr. Lucia fino al momento delle apparizioni. Parla poi delle apparizioni, dei famosi segreti e del cambiamento che l'incontro con la Vergine portò nelle vite dei tre pastorelli. L'ultima parte del libro è una rilettura sintetica del messaggio di Fatima e della sua attualità oggi, 100 anni dopo, in un mondo completamente cambiato.
Il rapporto tra natura e credo, tra fede e scienza, per padre John McCarthy è materia di studio appassionato e rigoroso frutto di anni di ricerca, sperimentazione e preghiera. Egli è convinto che attraverso il creato l'uomo possa riconoscere la presenza del divino. Le riflessioni sono suddivise per mese e organizzate in base ai ritmi stagionali e liturgici dell'anno. Rivelano come l'esperienza della natura e l'esperienza di Dio siano profondamente legate l'una all'altra in un'infinità di modi, spesso sorprendenti. Con umorismo e introspezione padre John affina le sue meditazioni rendendole piacevoli e accessibili anche ai più scettici.