Lettura e commento di "A Diogneto" (II secolo d.C.) uno dei testi più antichi ed enigmatici della tradizione cristiana che ha molto da suggerire ai cristiani del nostro tempo.
Partendo dalle mature indagini sull'empatia (magistrale quella di Edith Stein) l'autore accompagna il lettore alla pratica del relazionarsi con l'altro, in particolare con il malato terminale e i suoi familiari. Quando la comprensione empatica dell'altro è "totale" e investe anche il mondo dei suoi valori e delle sue attese, arriva al cuore e salva entrambi. La vita si cura con la vita. Qui si coglie il senso e il fondamento della medicina integrale. Un appello alla verità di sé, del morente e dei familiari, in genere coperta da impietose bugie. L'autore è cosciente di fare una proposta esigente, il lettore gli sarà grato per il germe di speranza che nella riscoperta verità di sé fa "risorgere" a una vita finalmente nuova.
Perché la ferita d'amore è equiparabile a un lutto? Questa esperienza dolorosa e oscura ha una valenza solo negativa? Amore e morte sono da sempre intrecciati nell'immaginario, nel mondo della letteratura, dei simboli e della spiritualità. La perdita d'amore, in cui si sperimenta la morte dell'amore senza la morte fisica dell'amato, si configura come un vero e proprio lutto da elaborare, una sorta di terremoto che scuote l'identità stessa della persona.
Due novene per pregare chiedendo l'intercessione di san Giovanni XXIII e san Giovanni Paolo II, ispirati dalle parole e dagli sguardi di questi due grandi papi, santi già amati e venerati.
Il Rosario della guarigione è una preghiera nuova, proposta dai frati della Basilica padovana di sant'Antonio. È una preghiera pensata per chi vive l'esperienza della malattia, ma anche per chi cerca la pace interiore. A volte è il nostro corpo ad aver bisogno di guarire, altre volte, invece, è proprio l'anima. Con il Rosario della guarigione ci affidiamo al cuore materno di Maria e all'abbraccio fraterno di sant'Antonio, perché insieme intercedano per noi presso Dio, affinché possiamo ricevere la grazia della guarigione del corpo e dello spirito.
Il giubileo del 2025 segue la scansione ordinaria degli anni santi. Se ordinario è il ritmo, il tema e l’evento saranno eccezionali. Papa Francesco invita a mettersi in cammino sul tema della speranza. Il libro prova ad accettare la sfida. Dopo aver ricostruito brevemente la vicenda biblica e storica dei giubilei, ci si interroga su che cosa sia la speranza. Si entra poi nel cuore del tema apprendendo i gesti tipici dell’anno giubilare: la penitenza, il pellegrinaggio, le indulgenze, la riconciliazione e Roma. Dato spessore ai riti giubilari, sulla via del ritorno si propongono pratiche ordinarie di elemosina, indulgenza e speranza.
MARCO GALLO (1977), presbitero della diocesi di Saluzzo, è parroco e docente di liturgia e sacramenti. Insegna a Fossano (Cn), Torino e Parigi. È direttore della Rivista di Pastorale Liturgica.
La speranza è la virtù teologale che papa Francesco ha voluto al centro dell’Anno Giubilare 2025. Il papa ci esorta a essere pellegrini di speranza. In questo i santi ci regalano parole d’incoraggiamento e nella loro vita sono tracciate le vie per questo pellegrinaggio. Il libro ne indica alcune in particolare: la preghiera, anzitutto; lo sguardo misericordioso verso il prossimo; l’apertura alla fraternità universale; l’invito paolino a essere gioiosi nella speranza. Per ciascuna di esse sono indicati dei modelli: il venerabile cardinale Van Thuan, santa Teresa di Lisieux, san Charles de Foucauld, il beato Pier Giorgio Frassati, i santi Carlo Acutis, Tommaso Moro, Vincenzo de Paoli e Filippo Neri. Sono solo alcuni esempi e l’elenco si potrebbe ampliare enormemente. Ogni santo, infatti, ci mostra un tratto del volto di Dio.
Nel contesto del cammino sinodale si parla molto di discernimento comunitario, necessario per costruire una Chiesa di persone libere, pronte a mettersi in gioco e che guardano al futuro. Ma di che cosa si tratta precisamente? Che cosa si intende concretamente quando si parla di “prospettiva sapienziale”? Gli autori affrontano questi temi in maniera chiara delineando il senso del “discernimento sapienziale”e tracciandone le linee di forza. Successivamente propongono un percorso teologico-pastorale per un “discernimento comunitario”, illustrandone i relativi strumenti.
Nuovo edizione rivista e ampliata con l'aggiunta di una prefazione del card. Semeraro, prefetto del Dicastero per le cause dei santi e di una postfazione di Antonia Salzano Acutis (mamma di Carlo). Carlo Acutis (3 maggio 1991-12 ottobre 2006), il primo santo millennial. Un giovane che con il suo entusiasmo parla di Gesù ai suoi coetanei e porta i lontani a chiedere il battesimo, non solo, ma a riconoscere che la fede cristiana è gioia. Un ragazzo che ama i santi e soprattutto Francesco d’Assisi il quale quando pregava, secondo gli antichi biografi, “parlava all’Amico”. Un testimone che vive una vita straordinaria breve e intensa, giocando, usando il pc, praticando lo sport, divertendosi con gli amici e amando gli animali. Un cristiano che accetta la sofferenza e la offre per la chiesa e per il papa.
Breve saggio a due voci in cui l'esperienza del narrare viene esplorata dal punto di vista filosofico e dal punto di vista teologico, in relazione al fenomeno della parola e della parola di Dio. Le applicazioni di massa dell'intelligenza artificiale pongono molte questioni sulla natura umana del raccontare, irriducibile alla sola produzione tecnica di testi in quanto espressione del mistero dell'autocoscienza e del suo formarsi. Dapprima gli autori analizzano il confronto tra i due principali paradigmi generativi di sapere, quello scientifico e quello narrativo, mettendo in discussione il primato del primo sul secondo. In seguito si concentrano sulla proposta filosofica di Paul Ricoeur (circa l’identità umana come identità narrativa) e sulla reinterpretazione dell'identità cristiana in chiave stilistica (C. Theobald).
Rilettura del Cantico delle Creature in occasione dell'ottavo centenario (1225-2025) nel quadro dell'esperienza di Francesco d'Assisi. L'attenzione si focalizza sui temi chiave fraternità e terra.
Riflessioni tratte dalla quotidianità che offrono spunti per ripensare alla vita, alle relazioni e alla spiritualità. Una lettura per l'anima, che stimola ad assumere nuove chiavi di lettura, a produrre idee, a interrogarsi. Al tempo stesso, la golosità di queste pagine non va a discapito della leggerezza: le vicende raccontate in questo libro, pur affrontando tematiche impegnative, sono rese più digeribili grazie a un vivace condimento di semplicità, freschezza e un pizzico di umorismo. Un micio dalla sorprendente simpatia accompagna il lettore nell'assaporare i vari testi, facendo da guida nel corso di questa lettura.