"Uomo evangelico": chi l'ha conosciuto così chiamava san Domenico. Le prime comunità da lui fondate erano chiamate comunità apostoliche. San Domenico (1173 circa - 1221) fonda la sua spiritualità e il suo agire sulla Parola di Dio. Ha come sorgente Gesù Cristo, come animatore segreto lo Spirito Santo, come modelli gli apostoli dopo l'esperienza della pentecoste, come riferimento storico privilegiato il cenacolo e come esperienza reale e globale la Chiesa apostolica primitiva. Fu trasformato dalla misericordia di Cristo e chiedeva per tutti questa stessa misericordia, di notte intercedendo per la conversione di tutti e di giorno predicando il Vangelo della misericordia. Domenico Abbrescia ha raccolto e commentato le parole che realmente san Domenico ha pronunciato e che ci sono state tramandate da fonti accreditate e autorevoli. In pochissime pagine siamo così introdotti nella conoscenza e nell'ammirazione di san Domenico.
I domenicani hanno segnato la storia e la spiritualità cristiana, ma poche sono le tracce lasciate dal loro fondatore. Chi è Domenico di Guzmán? Quali ragioni hanno portato questo gigante della fede a rimanere nell'ombra? Cosa rende originale e attuale la sua opera e la sua spiritualità? Per svelarne il carisma il testo ripercorre l'esperienza del Santo nella chiave dell'andata e ritorno. La storia di Domenico prende le mosse da una vita semplice. Come nel primo romanzo del ciclo epico tolkieniano - a cui il titolo allude - è rispondendo a una chiamata che l'ordinario si trasfigura: diventa avventura, spinge a fare e dire cose del tutto imprevedibili e ci restituisce a noi stessi profondamente cambiati. Ecco perché mettersi ancora oggi sui passi della "Stella del vespro" non significa incontrare un luminoso fantasma, ma riscoprire una vita, una vita da vivere.
Isabella Flores Oliva, nata a Lima il 20 aprile 1 586 e morta il 24 agosto 1617, fu detta Rosa per la bellezza del suo viso e l'eleganza del suo portamento. Giovanissima entrò nell'Ordine di san Domenico come terziaria, animata da un grande desiderio: condurre a Cristo i suoi concittadini. "Predicò" con l'esempio della sua vita, con il suo amore operoso verso i più disagiati, la preghiera e l'adorazione del mistero di Cristo. È la prima santa canonizzata dell'America, è patrona del "Nuovo Mondo" ed è la santa protettrice dei fiorai e dei giardinieri.
«Non ho inteso scrivere una vita di San Vincenzo. Ho invece pensato di raccoglierne "i fioretti", attraverso i quali la figura del santo appare in tutta la sua grandezza». È questa la prospettiva dell’Autore che, attraverso gli episodi edificanti, patrimonio della tradizione popolare, riscopre la figura di questo famoso santo domenicano nato nel 1350 in Spagna e morto nel 1419 dopo aver instancabilmente predicato e insegnato nell’intera Europa. Il libro si conclude con la traduzione italiana del Trattato della vita spirituale, scritto da san Vincenzo Ferreri, e una sezione dedicata alle preghiere. Altre opere dell'Autore Ubaldo Tomarelli - Nacque a Gubbio il 14 ottobre 1920 ed ebbe come nome di battesimo quello di Dante. Entrò molto giovane nell’Ordine dei Predicatori nel 1937, assumendo il nome di Ubaldo. Dopo l’ordinazione sacerdotale avvenuta nel 1946, conseguì il dottorato in Diritto Canonico. Frate esemplare per virtù e modestia, dall´accoglienza paziente e sorridente, ha dispensato grazia e misericordia a innumerevoli persone, diventando punto di riferimento come maestro di spiritualità, e di consolazione e di misericordia. Accanto al suo tratto dolcissimo e modesto, riusciva ad associare un’instancabile attività: Giudice del Tribunale Ecclesiastico Regionale dell’Emilia Romagna per le cause matrimoniali, docente dello Studio Teologico Accademico Bolognese, Assistente Regionale dell’UCID (Unione Cristiana Imprenditori Dirigenti). Appoggiò la Fondazione dell’Opera Santa Maria di Nazareth per ragazze madri e bambini in stato di bisogno e si è inoltre occupato con continuità delle comunità domenicane di monache di clausura e del laicato domenicano. Seguendo la vocazione di san Domenico, fu predicatore itinerante tanto nelle chiese quanto per esercizi spirituali e conferenze. Ha anche scritto opere di spiritualità che trasmettono la sua visione di grande speranza e di attesa dello Spirito Santo. Per molti anni è rimasto assegnato al Convento di Bologna dove ha ricoperto l’ufficio di priore ed è stato anche maestro dei frati Studenti. Colto improvvisamente dalla malattia, all’età di 75 anni e dopo aver festeggiato il 50° di ordinazione sacerdotale, è morto a Bologna il 19 luglio 1996.