Arturo Testi ci apre uno scrigno, finora segreto. È stato il primo segretario del cardinale Giacomo Biffi e ora ci consegna i segreti della vita “in famiglia” – perché anche gli uomini pubblici hanno una vita privata – di Giacomo Biffi. Ci fa intravvedere il tesoro che contiene. Un tesoro fatto di piccole cose, abitudini semplici, schiettezza e solidità delle amicizie e dei sentimenti, serenità evangelica, rapporti umani senza formalità, e soprattutto ricco di umorismo.
Un piccolo mondo privato che avvalora la statura pubblica di Giacomo Biffi: ce la restituisce più vicina e ci rivela come la grandezza di una persona stia spesso nella sua semplicità e nel vedere le cose con un po’ ironia.
Il testo è ricchissimo di gustosi aneddoti che mettono in luce soprattutto l’umorismo di Biffi.
Maria Alfonsina nasce a Gerusalemme il 4 ottobre 1843 in una famiglia cristiana. All’età di 30 anni, quando abita a Betlemme, le appare la Madonna che la invita a fondare una comunità religiosa araba, il cui nome sarebbe stato di Suore del Rosario. Il 4 ottobre del 1890, vigilia della festa di Santa Maria del Rosario, Maria Alfonsina entra nel Terz’Ordine Domenicano, nel convento di Saint-Etienne di Gerusalemme, più noto come Ecole Biblique. Il 25 marzo 1927 muore ad Ain Karima. La sua comunità continua la missione nelle scuole, orfanotrofi, cliniche a favore delle donne arabe in Egitto, Giordania, Italia, Kuwait, Libano, Palestina e Siria.
Il suo carisma è centrato sulla preghiera del Rosario: grazie a questa preghiera Maria Alfonsina ha suscitato la fiducia delle donne cristiane e musulmane nella protezione da parte della Madonna e un atteggiamento di confidenza anche in Gesù Cristo Salvatore.
La missione prevalente della sua comunità è l’insegnamento: grazie ad esso “contribuì a vincere l’analfabetismo ed elevare le condizioni della donna di quel tempo nella terra dove Gesù stesso ne esaltò la dignità”, così papa Benedetto XVI il 22 novembre 2009.
A proposito di “quote rosa” è molto interessante rilevare che delle donne, arabe, suore, cristiane cattoliche siano apprezzate in Medio-Oriente per la loro presenza a vantaggio della donna araba e della sua formazione. Ma, non deve sorprendere: è la Madonna che domanda alla Santa di fondare la Congregazione del Rosario per la promozione della donna nella sua sempre amata patria terrena.
Il 17 maggio 2015 papa Francesco ha canonizzato Maria Alfonsina.
Massimo Negrelli è frate domenicano e sacerdote, dottore in filosofia e teologia, vive a Bologna, ed è promotore delle cause dei santi.
"La biografia che stiamo per leggere è quella di un testimone della fede. Fra Giuseppe Girotti, dell'Ordine dei Predicatori, è stato in effetti riconosciuto nella Chiesa come beato e martire, dopo aver dato testimonianza della fede con la vita. Fra Giuseppe è stato arrestato, imprigionato, malmenato e, deliberatamente, condotto alla morte a causa della scelta che aveva fatto 'di aiutare gli ebrei'. La sua pasqua nel campo di Dachau dove era stato rinchiuso con molti compagni, preti e laici, viene a chiudere una vita interamente afferrata dall'esigenza della carità di cui la fragilità stessa fu la sola forza che lo rese capace d'affrontare l'orrore del nazismo. Attraverso la Parola di Dio, lo studio costante della storia del popolo scelto da Dio. Alla scuola del padre Lagrange, lui imparò a scrutare appassionatamente la Scrittura, lasciando il mistero della Verità rivelarsi alla sua intelligenza e nello stesso tempo al suo cuore. Come san Domenico, fra Giuseppe non poteva studiare questa Parola di vita tenendosi a distanza dalle esigenze della carità. Durante tutta la sua vita, è stato condotto a farsi prossimo e amico dei poveri. Martire della fede, il beato Giuseppe lo è stato, per aver desiderato, tutta la sua vita e a causa della carità manifestata nella Parola di vita che è il Figlio, essere predicatore della risurrezione". (Dalla Prefazione di Fra Bruno Cadoré, Maestro dell'Ordine dei Predicatori). In appendice al testo 15 tavole fotografiche a colori.
Chesterton definì padre McNabb come «uno dei pochi grandi uomini che ho mai incontrato nella mia vita; ... è grande sotto molti aspetti, mentalmente e moralmente e misticamente e praticamente... nessuno che lo abbia mai incontrato o visto o sentito lo ha mai dimenticato». Vincent McNabb era un domenicano nativo dell’Irlanda. Visse gran parte della sua maturità a Londra: abitualmente la domenica pomeriggio predicava all’aperto nei giardini di Hyde Park. Fondò insieme a Chesterton, di cui fu amico e maestro, il movimento sociale del Distributismo. Per più di cinquant’anni fu protagonista della vita religiosa e culturale inglese, fu un profeta che aveva intravisto i drammi della modernità. Una figura a tutto tondo tutta da scoprire.
«È in sostanza un problema di libertà. La libertà è come la verità: si conquista, e quando si è conquistata, per conservarla, si riconquista. È un perenne gioco dinamico, come la vita, nel quale perdono quei popoli che non l’hanno mai apprezzata abbastanza per difenderla, e non ne hanno saputo usare per non perderla».
«Nel campo economico possiamo affermare che nessun altro Paese libero ha creato tanti vincoli all’iniziativa privata come l’Italia, e in nessun Paese libero sono stati sviluppati – come in Italia – monopoli privati e pubblici. Ho letto più volte che è un errore, nel procedere a riforme sociali preoccuparsi delle leggi economiche, delle quali si arriva a negare la validità e l’importanza. Ma i riformatori sociali dovrebbero essere i primi ad esigere il rispetto delle leggi economiche».
«Solo il rispetto per la libertà individuale ci libererà dalla fatale china di uno Stato che deve fare tutto, provvedere a tutto, rilevare tutte le iniziative e farle sue». «Bisogna puntare alla formazione. Scuole serie, scuole numerose, scuole che insegnano anche senza dare diplomi, al posto di scuole che danno diplomi e certificati fasulli a ragazzi senza cultura».
«Diritti e doveri sono correlativi, non si dà un diritto senza un dovere corrispondente. L’operaio ha diritto al giusto salario, ma ha il dovere di fare il lavoro bene. Il cittadino ha il diritto di essere governato bene, ma ha il dovere di inviare ai posti pubblici elettivi persone moralmente integre e politicamente preparate. In una parola occorre moralizzare la vita pubblica».
«Lo Stato non immunizza il male né lo tramuta in bene; fa subire ai cittadini gli effetti cattivi delle azioni disoneste dei propri amministratori, governanti e funzionari». «Ma l’immoralità pubblica non è caratterizzata solo dallo sperpero del denaro, dalle malversazioni e dai peculati. Applicare sistemi fiscali ingiusti o vessatori è immoralità; dare impieghi statali o di altri enti pubblici a persone incompetenti è immoralità; aumentare i costi di impiego senza necessità è immoralità; abusare della propria influenza nell’amministrazione delle giustizia, negli esami dei concorsi pubblici, nelle assegnazioni di appalti è immoralità». «Perché la moralizzazione della vita pubblica é il miglior servizio che si possa fare alla Patria nostra».
Il volume si compone di tre Parti.
La Prima, intitolata Luigi Sturzo: fede nella libertà, fiducia nell´avvenire, è un affasciante saggio di Marco Vitale sulla vita, gli ideali e le opere realizzate da Sturzo tra il 1899 e il 1959. Marco Vitale, economista d’impresa di grande autorevolezza e fama internazionale (www.marcovitale.it), è anche ideatore, promotore e proprietario della pièce teatrale.
La Seconda, intitolata Libero e forte, è la pièce teatrale scritta da Alfredo Rivoire, e andata in scena la prima volta a Milano il 15 maggio 2009. Tale rappresentazione è riprodotta nel DVD allegato al libro.
La Terza è una sezione illustrata con molte fotografie storiche e a colori, che in modo molto agile ci fanno ripercorrere anche visivamente quell´avventura che è stata la vita di Sturzo.
Lagrange fonda nel 1890 l'Ecole Biblique di Gerusalemme, nel 1892 la Revue biblique, e grazie a queste istituzioni promuove lo studio scientifico della Sacra Scrittura. Fu un pioniere nella Chiesa Cattolica. Il domenicano Marie-Joseph Lagrange (1855-1938) fonda nel 1890 l'Ecole biblique di Gerusalemme, nel 1892 la Revue biblique e nel 1900 la collana Etudes bibliques, istituzioni che continuano ancora oggi lo studio scientifico della Sacra Scrittura. La sua vita e una vera e propria peripezia. Il papa Leone XIII ha una grande fiducia in Lagrange, al punto che vorrebbe chiamarlo a Roma per iniziarvi lo studio scientifico della Bibbia. Pio X, durante la crisi modernista, manifesta dei dubbi sull'esegesi critica e diffida dei lavori condotti dall'Ecole biblique di Gerusalemme. Benedetto XV, con l'enciclica Spiritus Paraclitus, sembra dissaprovare l'opera di Padre Lagrange, piuttosto che incoraggiarla. Solo dopo la sua morte l'enciclica di Pio XII Divinu afflante Spiritu, nel 1943, riconosce i meriti di Lagrange.
Maria Maddalena e da sempre una santa molto amata. Qual'e l'immagine che viene proposta di lei? Chi e veramente Maria Maddalena? Quali sono i documenti che ci parlano della sua vita? Oggi l'immagine che abbiamo di Maria Maddalena e deformata dal romanzo Il Codice da Vinci"; in passato questa figura era stata alterata dai vangeli apocrifi e dai testi gnostici. Bisogna riscoprire la vera personalita di questa santa, che e stata una discepola coraggiosa e fedele di Gesu, come ci e proposta dai Vangeli e dalla genuina tradizione. "
h una biografia documentata di san raimondo, che fu padre del diritto canonico e autore del primo manuale di teologia pastorale. E`patrono dei canonisti e compatrono di barcellona. In occasione del quarto centenario della canonizzazione di san raimondo di penyafort (2001), presentiamo una ricostruzione documentata della vicenda terrena e spirituale del padre del diritto canonico. C on l'attenzione propria dello storico e con l'affetto che si nutre per un concittadino illustre e santo, l'autore pre senta e documenta la vita di san raimondo; soprattutto sottolinea il significativo contributo da lui dato alla nascita del diritto canonico (con la compilazione delle decretali) e alla configurazione e formulazione della teologia morale (con il suo manuale per i confessori). Sono evidenziati anche alcuni aspetti salienti della vita religiosa del santo, come il suo ingresso nell'ordine d omenicano e la sua prudenza nel governo dell'ordine, quando ricoprl la carica di maestro generale e in tutti gli altri compiti diplomatici che gli furono assegnati. Il libr o si apre con un introduzione del card. Giacomo biffi che sottolinea il legame che unisce san raimondo con la citta di bologna dove il santo dimorr per circa dieci anni, prima come studente e poi come insegnante di diritto.
la beata colomba, domenicana reatina, ha trascorso gli anni della sua maturita spirituale a perugia, dove e`sepolta. Questa biografia e`davvero incisiva perchi segue quella del cronista dell epoca. La beata colomba e`una di quelle sante vive" che le signorie del 1400-1500 si contendevano per dare peso politico alla loro presenza nei municipi che governavano. Per questo colomba, che era ascoltata dai potenti e venerata dal popolo, ha lasciato una profonda impronta della sua statura morale e spirituale, tanto da qualificare un'epoca. Anche il papa ales sandro vi borgia, di passaggio a perugia, l'ha voluta incon trare e l'ha ascoltata con in teresse. La presente biografia segue passo passo quella del cronista dell'epoca, p. Sebas tiano angeli o. P., che era anche confessore della beata domenicana. Quest'uomo dotto, ch e da principio era parecchio diffidente nei riguardi della "santa viva", alla luce dei fatti diventr poi il suo difensor"