"Vi offro la mia casa". Queste parole, rivolte ai leader palestinese e israeliano resteranno a lungo nella memoria dopo il viaggio che papa Francesco ha compiuto in Terra Santa. Un invito alla pace e all'unità venuto dal cuore e dalla simpatia di un Pontefice che è già uno dei più amati della storia della Chiesa. Nel 50° anniversario dell'incontro tra Paolo VI e il patriarca Atenagora, Bergoglio ha rilanciato il processo di unione fra le Chiese di Roma e d'Oriente, incontrando il Patriarca Bartolomeo I. A Gerusalemme ha pregato al Muro del Pianto; a Betlemme ha espresso la sua amarezza di fronte al muro che separa israeliani e palestinesi. Questo libro è il racconto di un pellegrinaggio difficile e insieme esaltante, fatto per parole e per immagini, accompagnate dalle testimonianze dello scrittore Abraham Yehoshua, di Vera Baboun, sindaco di Betlemme, e del rabbino David Rosen.
Calendario per il 2015 da parete. Riporta date, festività religiose, ricorrenze particolari e memorie di santi delle principali tradizioni cristiane presenti in Terra Santa.
«Una vera e propria enciclica sulla e per la pace in Ucraina e in ogni altra parte della terra». Sono le parole con le quali Papa Francesco ha voluto introdurre il suo messaggio al mondo contenuto in questo libro, rivolgendosi a tutti gli uomini e alle donne di buona volontà, alla vigilia del primo Natale di «guerra totale» in Europa dopo il secondo conflitto mondiale. Con la collaborazione del vaticanista Francesco Antonio Grana, il Pontefice ha raccolto tutti i suoi appelli accorati, insistenti e ripetuti. Uno dopo l'altro, questi interventi richiamano l'attenzione al dovere di essere uomini e donne di pace, perché nessuno, in qualsiasi ruolo, può sentirsi assuefatto o indifferente davanti agli orrori della guerra. E se l'obiettivo è la "pace giusta", allora nessuno potrà esimersi dall'ammettere che il mercato delle armi deve essere fermato, che le ingiustizie sociali vanno superate, che le differenze culturali non possono diventare motivo di odio e che la minaccia di un conflitto nucleare non può essere posta, in nessun caso, sul tavolo delle trattative. La guerra è una strada di morte che illude soltanto alcuni di essere vincitori, perché con essa siamo tutti sconfitti.
La pace è il grande dono annunciato al mondo dagli Angeli a Betlemme: «Pace in terra agli uomini che egli ama»; la stessa pace è il dono di congedo lasciato da Gesù ai discepoli: «Vi lascio la pace, vi do la mia pace». Per papa Francesco «il tesoro prezioso che ogni cristiano ha il compito di condividere con gli altri non è la banale tranquillità, ma quella pace che fa sorridere il cuore anche nelle prove, anche nelle malattie e nelle tribolazioni più dolorose di ogni esistenza». In un momento tragico della storia d'Europa e del Terzo Millennio, il Pontefice non si stanca di annunciare la pace universale che ripudia la guerra, il sopruso e ogni forma di vendetta. Una riflessione profonda ed esigente, che nella contemplazione del Mistero cristiano sprona ogni uomo e donna di buona volontà a cercare le vie della riconciliazione, della compassione, della ragionevolezza.
Alzheimer spirituale, conversione ecologica, cultura dello scarto, desertificazione spirituale, globalizzazione dell'indifferenza, psicologia della tomba, rivoluzione della tenerezza: sono solo alcune delle espressioni del papa argentino raccolte e spiegate in questo dizionario. Nel 1999 - quando era vescovo di Buenos Aires - Bergoglio mise in guardia dal processo di svuotamento delle parole, che non hanno più peso, se non si fanno carne: «C'è un'inflazione di parole. Viviamo in una cultura nominalista. La parola ha perso peso, è cava». Francesc Torralba recupera - nella loro forza e radicalità - le locuzioni più pregnanti e originali, quelle che scandiscono i concetti portanti di un magistero petrino che non vuole mettersi in cattedra, ma piuttosto intrecciare relazioni con un mondo ormai scristianizzato. Ogni voce è corredata da una scelta di testi - stralci di discorsi, interviste, documenti ufficiali, omelie - in cui traspaiono immagini simboliche e gesti peculiari, idee e principi di un grande uomo di Dio, in cui il prossimo è sempre presente.
Dove nasce Dio, nasce un canto di speranza: il canto dei piccoli, dei poveri, dei fragili e degli impauriti. Al termine di un anno difficile per il mondo intero, le parole di Buon Natale di papa Francesco invitano tutti - credenti e non credenti - a fermarsi davanti al Bambino di Betlemme, a lasciare che l'intimo si trasformi e a non aver paura della gioia e delle lacrime. La terra è di nuovo sconvolta da guerre e malattie, ma Francesco non cessa di rivolgere agli uomini e alle donne di buona volontà - che sperano e lavorano per un mondo migliore - l'esortazione a lasciarsi accarezzare da Dio, dal momento che «le carezze di Dio ci danno pace, forza e desiderio di cambiare». Perché forse è questo il senso più autentico del Natale: ascoltare una musica che cambia il cuore.
"Querida Amazonia, Cara Amazzonia", è - per contenuto, forma semplice e linguaggio chiaro - un messaggio rivolto a tutte le persone di buona volontà in cui papa Francesco ha voluto raccogliere le risonanze che il Sinodo speciale per la regione Pan-Amazzonica ha evocato nel suo cuore di uomo e di Pontefice. Con straordinario stile profetico il Papa condivide quattro grandi sogni: che l'Amazzonia lotti per i diritti dei più poveri, che difenda la sua ricchezza culturale, che custodisca gelosamente il suo patrimonio di bellezza naturale, che infine le comunità cristiane siano capaci di impegnarsi e di incarnarsi in quella terra sfruttata e violentata. In Querida Amazonia si apre, dunque, un vero e proprio orizzonte educativo e pastorale spalancato sul futuro del mondo e della Chiesa, un progetto che non potrà fare a meno di accogliere le istanze contenute nel Documento Finale del Sinodo che il Papa invita a leggere, diffondere e meditare. Entrambi i documenti - Esortazione Apostolica e Documento Finale del Sinodo - sono introdotti e commentati da una dettagliata "guida alla lettura" a firma del teologo italiano esperto di ecologia integrale: Giuseppe Buffon ofm.
Nella voce forte e consolante di papa Francesco si staglia nitido il vero significato del presepe e il buon augurio della pace. Attesa, nascita, dono, perdono..., ma anche luce, culla, stelle, pastori, re Magi. Sono il "buon Natale" di papa Francesco, che invita tutti a fermarsi davanti al Bambino di Betlemme, a lasciare che il cuore si trasformi e a non aver timore della gioia e delle lacrime. Bergoglio parla di tenerezza e della capacità di Dio di penetrare l'animo umano attraverso il tocco lieve dell'amore. Francesco non si stanca di rivolgere agli uomini e alle donne di buona volontà l'esortazione a lasciarsi accarezzare dallo Spirito, dal momento che «le carezze di Dio ci danno forza e desiderio di cambiare». Perché è proprio questo l'auspicio più grande della Notte Santa. Ed è questo il senso più vero del Natale. Una meditazione appassionata sul mistero gioioso del Natale e sul fascino delle sue antiche radici.
L'enciclica "Laudato si'", con la sua portata rivoluzionaria, ha conquistato il mondo diventando il più alto grido d'allarme mai lanciato sulle ferite del pianeta. Con la convocazione di un Sinodo speciale sull'Amazzonia, papa Francesco - ispirato dall'immenso orizzonte del santo di cui ha scelto il nome - riporta con vigore all'attenzione della comunità internazionale l'urgenza di una "conversione ecologica" globale. Perché l'Amazzonia ci salverà? Per il pontefice argentino i popoli indigeni di quella regione sono gli ultimi testimoni di un rapporto con la terra unico e primordiale, profondamente intessuto nella cultura, al punto da rappresentare un paradigma per il resto del mondo. La riserva amazzonica ci salverà con le sue foreste, la sua acqua, la sua biodiversità. Ci salverà con la fraternità e la spiritualità delle sue genti. Ci salverà con la deferenza dei suoi popoli verso la Madre Terra. Sui passi di Francesco d'Assisi - patrono dei cultori dell'ecologia, amato anche dai non credenti - si muove dunque la Chiesa del Terzo Millennio e Giuseppe Buffon - fine studioso del francescanesimo - guida il lettore a comprendere il valore universale dell'Amazzonia proprio attraverso la visione profetica e moderna del "cantore della Creazione", capace di tenere insieme il corpo, lo spirito, la natura, Dio e il coro di tutte le creature dell'universo.
L'Esortazione apostolica postsinodale, nella sua forma di Lettera «ai giovani e a tutto il popolo di Dio», è - per contenuto, forma semplice e linguaggio chiaro - un messaggio rivolto a tutte le generazioni, che può essere letto anche da coloro che si sentono lontani dalla Chiesa, ma sono interessati al tema cruciale della questione giovanile nel mondo globalizzato e digitale. Frutto delle ricche discussioni della XV assemblea generale del Sinodo dei vescovi, il testo mette al centro il tema della giovinezza come età preziosa non solo per chi la vive, ma per la società, la Chiesa e tutte le istituzioni chiamate ad accoglierla, accudirla ed educarla. Nella Lettera il Papa ha parole molto critiche nei confronti degli adulti, che non cercano o non riescono più a trasmettere i valori fondanti dell'esistenza, assumendo stili giovanilistici e rovesciando il rapporto tra le generazioni; ci sono anche forti richiami alla Chiesa, che deve lasciarsi interrogare dalla crescente disaffezione che i ragazzi mostrano nei suoi confronti. In Christus vivit papa Francesco consegna un vero e proprio programma educativo e pastorale, un progetto che dovrà spronare tutti - giovani, adulti e anziani - a colmare quel vuoto di testimonianza umana e cristiana oggi sempre più dilagante.
Sono passati alcuni anni dalla pubblicazione dell'Enciclica Laudato si' (2015), la «riflessione insieme gioiosa e drammatica» che ha segnato una svolta nella storia della Chiesa e del pensiero ecologista. «Non c'è ecologia senza giustizia e non ci può essere equità in un ambiente degradato», scriveva il Pontefice, esponendo in modo potente e chiaro i princìpi di un'ecologia integrale. Da quel documento sono germogliate ovunque nel mondo realtà e iniziative volte a tradurre i princìpi in azioni concrete, richiamando tutti a un nuovo protagonismo sui temi ambientali. Nella Laudato si', il Papa sottolineava inoltre che le religioni possono offrire una straordinaria «ricchezza di riflessione all'ecologia integrale per il pieno sviluppo del genere umano». Ed è in questo spirito interreligioso che è nato questo libro, in cui esperti autorevoli ed esponenti delle tre fedi monoteistiche approfondiscono, in un orizzonte ampio, il tema dell'approccio integrale al degrado della terra "casa comune". Perché la provocazione della Laudato si', non del tutto recepita, ha bisogno non solo di risuonare ancora, ma di trovare echi nelle Scritture, nelle religioni, negli uomini di fede e di scienza del nostro tempo.
L'agenda quotidiana tutta francescana. Ogni giorno, spunti di riflessione forniti da una frase del Santo di Assisi o di papa Francesco sul tema del mese: pace, amore, crocifisso, Vangelo, umiltà, Trinità, lode e letizia, Creato, povertà, fraternità, preghiera, virtù. Un piccolo pensiero quotidiano disposto tra gli spazi per gli impegni quotidiani della famiglia, le letture bibliche, il calendario liturgico romano e i santi del giorno, con una particolare attenzione al Santorale francescano.