La vita cristiana è la vita dell'uomo come figlio di Dio in Cristo per mezzo dello Spirito Santo. Essa è nella sostanza un dono di Dio, che richiede però la libera accettazione e collaborazione da parte dell'uomo. Si sviluppa in ogni fedele come vita vissuta, susseguente alla autocomunicazione di Dio in Cristo, all'interno della comunità ecclesiale sotto la guida autorevole dei Pastori. La teologia morale costituisce la comprensione scientifica e l'esposizione sistematica di questa vita. Ricordando le parole del Concilio Vaticano II, la teologia morale deve illustrare scientificamente «l'altezza della vocazione dei fedeli in Cristo e il loro obbligo di apportare frutto nella carità per la vita del mondo» (Optatam totius, n. 16). Questo è stato il principio architettonico che ha ispirato la preparazione del presente manuale: spiegare teologicamente gli elementi fondamentali della vita cristiana. L'opera è stata concepita anche come sussidio per lo studio della teologia morale fondamentale. Essa si rivolge prevalentemente a coloro che realizzano gli studi istituzionali di teologia in Seminari o Facoltà ecclesiastiche, oppure compiono studi di analoga natura negli Istituti Superiori di Scienze Religiose. Tale finalità ha comportato la scelta metodologica di presentare con chiarezza gli elementi offerti dalla Rivelazione e dalla dottrina cattolica per una piena comprensione della vita cristiana, distinguendoli dalle diverse impostazioni filosofiche e teologiche. Tuttavia, l'opera non è una mera esposizione "teologicamente neutrale", ma un tentativo di esporre la teologia morale cattolica sulla base dei più recenti sviluppi dell'"etica delle virtù".
La figura del sacerdote è oggi caratterizzata da una serie di tensioni che riflettono non solo il modo di pensare della cultura contemporanea, spesso frazionato, ma anche le dinamiche attuali della Chiesa e della sua missione nel mondo. Mediante la collaborazione di tre docenti di diverse discipline, un biblista, un sistematico e un teologo spirituale, si propone ai lettori un itinerario didattico aggiornato, unitario e progressivo, che aiuta a riscoprire i fondamenti e le funzioni del ministero ordinato e la sua rilevanza nelle odierne circostanze della vita sociale e religiosa. Prefazione di Angelo De Donatis.
Quest'opera offre tre tipi di risorse visuali che aiutano a migliorare la comprensione della Bibbia: - Cronologie della storia della salvezza da Abramo ai giorni nostri. - Cartine delle vicende più significative del popolo di Dio fino alla prima espansione della Chiesa. - Grafici esplicativi di ogni libro dell'Antico e del Nuovo Testamento secondo il canone cattolico. Portico della Bibbia diventa così un'opera di consultazione complementare alle edizioni disponibili della Bibbia, ai manuali di introduzione alla Sacra Scrittura, alle monografie di studi biblici, ai manuali scolastici per la religione o per la catechesi nelle parrocchie e, in generale, a qualsiasi materiale didattico in relazione con la Parola di Dio.
Quando i Paesi Bassi vennero occupati dalle truppe naziste nel maggio 1940, l'Internunzio Apostolico Paolo Giobbe venne costretto a lasciare il paese. Così come in altri territori occupati dunque, la Chiesa si trovava nell'impossibilità di comunicare con Roma. L'episcopato olandese si distinse però per una ferma e costante opposizione sia ai soprusi e alle violenze nei confronti della popolazione che all'ideologia stessa del regime hitleriano. I vescovi agirono autonomamente, in continuità con le condanne del nazionalsocialismo già espresse prima della guerra. La specificità del caso olandese è nota nella storiografia mondiale in particolare per le le pubbliche proteste dei vescovi in occasione della deportazione degli ebrei verso i campi di concentramento, le quali suscitarono la dura reazione dell'occupante. In che misura la Santa Sede era a conoscenza di ciò che stava accadendo nei Paesi Bassi? Come avrebbe giudicato papa Pacelli, noto per lo sforzo di difendere la neutralità della Santa Sede, l'esplicita resistenza dei vescovi olandesi? Grazie all'apertura degli Archivi Vaticani nel 2020 per il periodo del pontificato di Pio XII (1939-1958) è possibile ora conoscere i canali, ufficiali o clandestini, attraverso cui sia Paolo Giobbe, che il Nunzio di Berlino Cesare Orsenigo, riuscirono a tenersi in contatto con alcuni membri della Chiesa olandese. Essi trasmisero le informazioni raccolte alla Segreteria di Stato di Pio XII: ne risulta una corposa corrispondenza, da cui emergono i diversi punti di vista dei nunzi sull'azione dei vescovi olandesi. Questo lavoro cerca di indagare il significato e l'importanza delle interpretazioni che Giobbe e Orsenigo diedero all'opposizione cattolica al nazionalsocialismo nei Paesi Bassi, e l'influenza che queste hanno potuto avere sulla Santa Sede.
Molte sono le occasioni e le modalità per esprimere riconoscenza a chi ha dedicato la vita allo studio e all'insegnamento: due ambiti, strettamente uniti tra loro dal lavoro di ricerca, tradotti in pubblicazioni. Sono queste ultime, del resto, unitamente alla docenza, che offrono un contributo per sviluppare ulteriormente l'orizzonte della cultura. Il festeggiato, il prof. Don Manlio Sodi destinatario della presente miscellanea di studi, è conosciuto ovunque per il contributo che ha saputo dare nella sua lunga esistenza alla scienza liturgica. L'elenco dei volumi, degli studi e di altri lavori sempre impegnativi - come gli editoriali, le presentazioni di volumi, le dispense per gli studenti, ecc. - costituiscono un segno eloquente di una esistenza donata al grande ambito del culto, della liturgia. Un ambito, questo, che racchiude un insieme di attenzioni che si muovono dal messaggio biblico, patristico, storico... per giungere alla pastorale e alla catechesi, senza dimenticare la comunicazione, l'arte e la musica. Ed è in questa ottica che è possibile apprezzare la notevole varietà di contributi che si muovono in questi ambiti. Amici e Colleghi hanno offerto per questa occasione testi a partire dalla propria specifica competenza. Le pagine dell'opera costituiscono una testimonianza eloquente di come la ricerca e lo studio in re liturgica possa spaziare toccando numerosi temi. L'indice del volume evidenzia un orizzonte miscellaneo ma comunque unito da un filo comune, come evidenziato anche nell'Introduzione generale. Il titolo: Mysterium liturgicum è già eloquente da solo; ma l'aggiunta del colere et fovere denota un impegno che la Sacrosanctum Concilium ha affidato a tutta la Chiesa. In tale ottica si pongono gli studi elaborati per l'occasione; essi offrono un punto di riferimento per apprezzare la storia e il presente, e per delineare ulteriori sviluppi. La collocazione della miscellanea nella collana «Veritatem inquirere» trova il proprio habitat più logico. Ogni studio può collocarsi nel contesto di una veritas costantemente da approfondire. È la ricerca della verità in ogni ambito della vita che anima costantemente la cultura. E quando la cultura è a servizio del cultus allora più evidente appare il ruolo di una fatica per esprimere riconoscenza. Presentazione di Arthur Roche. Postfazione di Vittorio Viola e Antonio Stagliano.
Queste pagine si propongono come continuazione dell'ampia trattazione di N. Cipriani, La retorica negli scrittori cristiani antichi: inuentio e dispositio (Roma 2013). Non sono un trattato teorico, bensì una guida per collegare fondo e forma nella loro vera natura: l'una richiama sempre l'altra, specialmente negli scritti dei Padri della Chiesa. La finalità che si persegue, quindi, è l'analisi del testo antico nella sua integralità. Abbiamo diviso il volume in due parti: L'Elocutio, con speciale attenzione ai Tropi e alle figure, ed abbiamo aggiunto alcuni testi per l'esercitazione; e le Clausole metriche, con un'introduzione alla prosodia e un prospetto storico del suo impiego. Si noterà subito la disomogeneità tra le due, ma questo era necessario perché esistono molti studi validi di retorica su cui approfondire l'argomento, mentre mancava una trattazione unita sulle clausole metriche. Si tratta di riprodurre la finalità che gli antichi diedero a questo aspetto: collegare la fine della frase con lo stile dell'autore. Il ricorso ai classici, specialmente Quintiliano e Cicerone, ci è sembrato molto utile per tentare di capire quale teorizzazione della retorica hanno appreso i Padri della Chiesa. Si impiegano, per tanto, le due vie della dottrina retorica: gli antichi, che dedicano spazio ai principi retorici, e i moderni, che possiedono più strumenti per approfondire questa teorizzazione. Gli esempi che costellano il libro sono tratti da Tertulliano, Cipriano e Agostino, ma anche da altri autori cristiani antichi, nonché alcuni presi dalla Bibbia: il testo della Vulgata può servire anche come modello per i Padri. Il volume termina con un'analisi stilistica del De testimonio animae di Tertulliano. Prendere in esame un'opera breve, come questa, nella sua integralità ci è sembrato il miglior modo di mettere in pratica quanto esposto precedentemente.
I sacramenti dell'iniziazione cristiana costituiscono il portale di ingresso alla vita della grazia e della comunione nella Chiesa. Come nelle antiche cattedrali la soglia che dà adito alla navata è caratterizzata da un intenso lavorio della pietra, fatto tutto di simboli e di narrazioni, così la celebrazione del Battesimo e della Confermazione è costituita da una fitta trama di rimandi simbolici e narrativi. Il presente volume cerca di dipanare tale trama, nella convinzione che tra le pieghe della celebrazione sono nascosti veri e propri tesori di fede. La trattazione si apre con un'indagine sul concetto di iniziazione, per poi prendere in considerazione via via le diverse celebrazioni del Rito romano, senza tralasciare lo sviluppo dell'iniziazione cristiana nella storia. Si passano così in rassegna i diversi elementi celebrativi propri del Rito del catecumenato secondo i vari gradi, il Battesimo dei bambini e la celebrazione della Confermazione. I libri liturgici, pur non essendo oggetto diretto dell'indagine, costituiscono il costante punto di riferimento.
"Collaborer sur le terrain de la charité": questa frase da cui è tratto il titolo del libro appare - in forma diversa ma con il medesimo significato in tre lettere del 1920 tra la Santa Sede e il Comitato Internazionale della Croce Rossa. Con queste parole, sia il Comitato che la Segreteria di Stato vaticana definivano il rapporto creatosi tra le due istituzioni durante la Grande Guerra, e che si sarebbe rinnovato di lì a breve. I rapporti tra la Santa Sede e il Comitato Internazionale della Croce Rossa sono stati poco studiati. Questo libro è frutto di un accurato lavoro incrociato di analisi dei documenti presenti sia nell'archivio del Comitato Internazionale della Croce Rossa a Ginevra, sia negli archivi vaticani. Parte dei documenti consultati sono riprodotti in appendice: si tratta per lo più della corrispondenza tra il Comitato Internazionale della Croce Rossa e la Santa Sede tra il 1863 e il 1930. La ricerca si è concentrata sui motivi dei rapporti tra le due istituzioni, sui loro atteggiamenti e sulle cause e i periodi della loro collaborazione. Nel libro si analizza l'evoluzione della politica vaticana nei confronti del Comitato ginevrino, che partì con una certa cautela mista a sospetto (per l'origine protestante dell'istituzione) fino a giungere, durante gli anni tragici della Prima Guerra Mondiale, a un'intensa ed efficace collaborazione "sul terreno della carità"...
"Storia delle idee contemporanee. Una lettura del processo di secolarizzazione" è un libro originale, frutto di alcuni anni di insegnamento della storia delle idee degli ultimi due secoli a un pubblico multiculturale.
L’autore assume come filo conduttore il processo di secolarizzazione per esporre quelle idee principali che configurano la cultura odierna. È una secolarizzazione che presenta due facce: una forte, identificata con l’affermazione dell’autonomia assoluta dell’uomo; e una seconda, denominata sclericalizzazione, che si manifesta nella crescente consapevolezza dell’autonomia relativa del temporale.
Partendo da queste distinzioni, il libro guida il lettore attraverso i principali movimenti storici e culturali del XIX e XX secolo, corredando l’esposizione con molte riflessioni tratte dalla letteratura, dalla filosofia, dalla storia politica e dalla storia della Chiesa. Questo aspetto conferisce al testo un carattere aperto e interdisciplinare in grado di rivolgersi a un pubblico molto ampio, interessato a conoscere le radici intellettuali della cultura contemporanea.
Introducing charity as a social principle valid not only for the micro-relationships like the family or friendship but also for the macro-relationships like the economy or politics, poses a challenge, because charity, as the central message of the Gospel and the distinguishing Christian virtue, is not a directly applicable social program. It requires the mediation both of a correct political philosophy and of a social organization based on legal justice. However, charity is difficult to handle in organizations because the exigencies of charity go beyond justice and are difficult to predict. Love (charity, benevolence, etc.) gives without return, without calculation. Love transcends the loving person and therefore cannot be forced into a socio-legal structure that needs regularity and predictability in order to function. This then is the challenge for Christians striving to evangelize the society in general and the economy in particular: Charity is the hallmark of Christian ethics, but is not fit to function as an immediately applicable social principle. Christians therefore struggle to find the way that charity can manifest itself institutionally in a free market economy. This book is a result of such an endeavor. We ask in which way the big social principles of human dignity, solidarity and subsidiarity as they have been developed in centuries of Catholic social thought and magisterial teaching express charity as a principle in society, and how solidarity is compatible with freedom and spontaneity.
In questo volume sono raccolti i contributi presentati al Convegno "Vir fidelis multum laudabitur", organizzato dalla Pontificia Università della Santa Croce in occasione del centenario della nascita di Mons. Álvaro del Portillo. Del Portillo, secondo le parole trasmesse da Papa Francesco a S.E.R. Mons. Javier Echevarría, proprio in occasione del Convegno, fu un "sacerdote zelante che seppe coniugare una intensa vita spirituale fondata sulla fedele adesione alla roccia che è Cristo, con un generoso impegno apostolico che lo rese pellegrino nei cinque continenti, seguendo le orme di San Josemaría, meritevole della biblica frase tratta dal libro dei Proverbi: 'vir fidelis multum laudabitur'". La sua figura è approfondita secondo tre aspetti fondamentali. In primo luogo, la sua relazione con l'Opus Dei, sia come figlio e collaboratore del Fondatore, sia come suo primo successore. In secondo luogo, il suo amore per la Chiesa che si è poi tradotto, da un lato, in un contributo di notevole spessore al Concilio Vaticano II e alla nuova Codificazione canonica e, dall'altro, nel servizio alle Chiese particolari. Infine, alcuni temi salienti del suo messaggio spirituale - eco degli insegnamenti di San Josemaría - che vanno dalla Nuova Evangelizzazione, al sacerdozio, alla riflessione sui fedeli e laici nella Chiesa e ad altri aspetti correlati.