Il diaconato è una vocazione specifica all'interno della Chiesa, una peculiare forma di vita che ha bisogno di essere conosciuta e diffusa. Non può essere ridotto a una supplenza alla carenza di preti, né a un ministero marginale, limitato al culto, ma è chiamato ad assumersi una precisa responsabilità circa il «servizio» nella Chiesa, perché ha la caratteristica di essere un ministero fortemente estroverso: è un compito di «frontiera», chiamato a confrontarsi, oggi, oltre che con le diverse dimensioni della carità, anche con i temi dell'ecumenismo e del dialogo interreligioso. Cogliendo l'invito espresso da papa Francesco nella lettera enciclica Fratelli tutti, l'Autore, sull'esempio di san Francesco d'Assisi, anch'egli diacono, parla di «diaconi senza frontiere» che rivivano, «con il cuore di Dio», l'esperienza del buon samaritano, per riconoscere in ogni uomo un fratello. Dalla Prefazione di mons. Andrea Ripa sottosegretario della Congregazione per il Clero.
Esiste un percorso possibile per ogni donna cattolica, a partire dal giorno in cui si accorge di aver dato per scontato che quelle come lei sono sempre periferiche nella Chiesa, idealizzate e messe su un piedistallo, ma tenute lontane dagli altari e fuori dai processi decisionali? Attraverso un racconto che è personale e collettivo, perché in dialogo con tante altre donne, l'autrice di queste pagine ha provato a rileggere la propria esperienza ecclesiale: le sofferenze e le frustrazioni, ma anche le sfide. E l'attuale impegno, insieme a tante donne di tutti i continenti, per promuovere la piena dignità e parità del genere femminile nella Chiesa cattolica, dalla fondazione dell'associazione Donne per la Chiesa alla costituzione della rete globale Catholic women's council.
«Il sogno di una Chiesa», come quella qui delineata sulla scia del Vaticano II e di due grandi testimoni come Rosmini e papa Francesco, deve continuare perché sia realizzato ogni giorno e diventi un sogno contagioso, trasmesso a donne e uomini che possano contribuire a edificare una Chiesa di pietre vive. Un sogno che faccia ardere il cuore e diventi profezia per il futuro, attraverso la riscoperta della perenne freschezza della linfa evangelica. Collegando i fili che uniscono la riflessione rosminiana e il magistero quotidiano dell'attuale papa, emerge infatti la trama comune di una tela che ci offre l'immagine affascinante di una Chiesa profondamente evangelica e, per questo, attrattiva per la sua stessa bellezza.
Dio è pienezza d’amore in sé perché è Trinità, compresenza di tre persone in relazione tra loro. Se crea lo fa per esuberanza d’amore ed è per amore che si apre all’universo e all’Umanità, al fine di entrare in relazione con ogni persona creata.
Come esprimere in modo forte e adeguato questo globale disegno se non con il simbolo delle nozze? E se questo mistero, che è il cuore della realtà di Cristo Sposo e della Chiesa sua Sposa uniti dal sigillo dello Spirito, fosse rapportato al sacerdote ordinato e al suo impegno pastorale, alla sua dedizione agli uomini?
Francesco Pilloni, sacerdote della diocesi di Verona, è docente di Teologia patristica del matrimonio e della famiglia presso il Pontificio Istituto Giovanni Paolo II e Coordinatore del Centro di Spiritualità Padre Enrico Mauri.