"Siate certi sempre che Dio ci ama personalmente, per Lui non ha importanza la vostra età o la vostra cultura, non ha importanza nemmeno che cosa siete stati, le cose che avete fatto, i traguardi che avete ottenuto, gli errori che avete commesso, le persone che abbiamo ferito. Nella storia della Chiesa tanti santi sono arrivati alla santità attraverso delle esperienze dure e difficili. Papa Francesco, Lettera ai detenuti del carcere di Velletri, 14 aprile 2016 Trovo Dio più nell'odore dei poveri che nel profumo degli incensi nelle chiese. Trovo Dio più in un raggio di sole che in preghiere parolaie e confuse. Trovo Dio più in una mamma che abbraccia il suo bambino che in una catechesi sui vari significati dell'amore. Trovo Dio più nelle lacrime di un malato che in una conferenza sul dolore. Trovo Dio più in una carezza di un anziano che in una predica pesante e stancante. Trovo Dio più negli occhi pieni di luce di una persona semplice che nei pizzi, nei camici e nelle candele perfette di cera in una chiesa." (Fra Emiliano Antenucci)
"La calunnia è uno degli strumenti privilegiati dell'accusatore di Dio e dell'uomo (Satana) e serve per dividere, distruggere, confondere e infangare il bene. La calunnia è il veleno e la cattiveria gratuita verso una persona che diventa il bersaglio e il capro espiatorio della propria vita. Il diavolo ha scelto di essere cattivo per sempre, ma lo ha detto anticipatamente prima di fare il male; invece gli uomini scelgono ogni istante di essere buoni o cattivi. Nella vita bisogna imparare ad incassare colpi, solo così si può essere bravi pugili. La calunnia uccide, ma il perdono guarisce, libera e fa risuscitare i morti! La calunnia distrugge l'opera di Dio, perché nasce dall'odio. Essa è figlia del «padre della menzogna» e vuole annientare l'uomo, allontanandolo da Dio." (Papa Francesco)
Negli anni Novanta e nei primi anni del Duemila, come direttore della rivista «Missione Oggi», ho avuto il grande dono di poter accompagnare il cammino della chiesa d’Algeria nel suo periodo forse più difficile e forse anche più significativo, ricco di sapienza evangelica e di fedeltà alla sua vocazione. I numerosi contatti con mons. Henri Teissier, arcivescovo di Algeri, e gli articoli che mi inviava e traducevo per la rivista mi hanno offerto la possibilità di conoscere da vicino le ricchezze di un’esperienza ecclesiale unica, che ritengo possa essere fonte di ispirazione per noi, oggi ancora più di vent’anni fa, quando la presenza di musulmani nel nostro paese ancora non si avvertiva.
Utilizzando gli interventi che mons. Teissier mi inviava, preparati per Incontri pastorali della sua chiesa o per relazioni a Convegni in paesi dell’Europa, il libro presenta l’esperienza concreta e avvincente di dialogo tra cristiani e musulmani vissuta da tutta una chiesa, che sente «la missione di essere chiesa di un popolo musulmano», come ama definirsi. Un’esperienza percorribile anche da noi, soprattutto per la prassi e la spiritualità dell’incontro, maturate in tanti anni di discernimento e di fedeltà. È la via dei rapporti interpersonali e delle collaborazioni quotidiane per risolvere i piccoli e grandi comuni problemi che la vita presenta. Il dialogo avviene tra le persone, non con i sistemi…
Una sera, dopo una giornata piena di piccoli inciampi, mi sono domandata: «Ci saranno, nelle cose che ho vissuto oggi, dei particolari che possano illuminare, anche solo debolmente, tutte le pieghe storte della mia giornata?». Da quel giorno ho incominciato a condividere su Facebook un pensiero serale, riassunto di ciò che in quella giornata che stava per finire avevo imparato, o del proposito di qualcosa su cui migliorare. Questa è la raccolta di quei pensieri, piccoli «luz», ossicini indistruttibili su cui tutto può essere ricreato per ciò che ha ancora da venire. Sarebbe bello essere come una candela: invece di dire «il buio è brutto», semplicemente illumina.
Attraverso il commento a Gaudium et spes 22 da diversi punti di vista, l'autore evidenzia come il testo vada considerato nella sua interezza, per offrire nuovi spunti alla teologia morale dopo quelli già constatati nell'elaborazione teologica dei principali documenti del Magistero riguardanti la morale fino a Dignitas personae 7, che ne è la "trasposizione" nell'ambito della bioetica. In questo percorso GS 22 suggerisce una analogia filii (analogia del figlio) in quanto Cristo, il Figlio, e i cristiani, figli di Dio, svelano all'uomo stesso i suoi tratti filiali. Questi tre modi diversi di essere figli dello stesso Dio Padre costituiscono, grazie all'azione dello Spirito, una analogia filii discendente: non dall'humanum al divinum, ma dal divinum all'humanum, passando per il christianum. Infine un surplus è compreso nei testi biblici che strutturano GS 22 (Gv 1, Rm 8, Col 1), collegando così la sapienza filiale con alcuni concetti significativi in bioetica (figlio, corpo, vita, immagine). L'esperienza dello scienziato Shinya Yamanaka, premio Nobel 2012 per la Medicina, mostra come la dinamica teologico-sapienziale della analogia filii discendente abbia una portata razionale eticamente convincente per il rispetto della dignità di ogni uomo.
Un libro su Maria, un viaggio alle radici della nostra fede, attingendo alle fonti della Sacra Scrittura, della liturgia, della teologia, della storia, del magistero della Chiesa, come anche della tradizione e dei testimoni dell'esperienza cristiana. Donato Petti, Fratello delle Scuole Cristiane, ha messo insieme, in questo suo lavoro, tutti gli elementi per una «summa mariologica» che ci introduce, in modo del tutto originale, nella pienezza di vita della Madre di Dio.
Testimonianze inedite che aprono uno spaccato sul presente e il futuro di tutte le minoranze del Medio Oriente.
Una raccolta di contributi storici e attualizzanti sull'ambone come spazio significativo nella liturgia cristiana.
Pensare ai malati nella cosiddetta fase terminale significa quasi immediatamente immaginare un confronto con la morte, con il comprensibile senso di rifiuto che questo può comportare. Eppure questa fase delicata e drammatica può rivelarsi infinitamente feconda, sorprendente e talvolta addirittura più ricca e vera di tutto il tempo che l'ha preceduta. Queste pagine riprendono alcuni passaggi dell'autobiografia di Cicely Saunders - che gettò il seme delle moderne cure palliative e diede vita al primo hospice nell'Inghilterra degli anni '60 del secolo scorso - e raccontano l'esperienza di alcuni incontri nati nell'assistenza spirituale in un hospice riportando, senza retorica, il rapporto con la malattia a un dialogo più profondo con la vita, non solo pensata verso l'eternità, ma volta ad una vera riconquista del tempo e delle relazioni. Perché se morenti si nasce... viventi si diventa. "Lo spazio-tempo della morte è, per chi accetta di entrarci, un'occasione indimenticabile di intimità." (Marie de Hennezel)
Iniziare dalla persona di Gesù di Nazaret per comprendere e leggere il Nuovo Testamento può sembrare un paradosso. Sono infatti gli scritti del Nuovo Testamento le fonti principali che ci parlano di lui, di ciò che ha detto e fatto. Ma questi stessi scritti sono frutto di un incontro vero, un incontro con un personaggio storico, con la persona di Gesù, che è stata poi riconosciuta e compresa come Messia, Figlio dell’Uomo, figlio di Dio.Ed allora la “memoria” di lui è il fondamento teologico su cui si struttura tutto il Nuovo Testamento. Partendo dunque dalla ricerca storica, da come egli è stato compreso nel corso dei secoli, e prendendo in considerazione quelle categorie culturali e religiose proprie del suo tempo e del suo ambiente, è possibile comprendere le parole e le azioni del personaggio Gesù, perché lui si è servito di quelle stesse categorie, ma per annunciare un nuovo modo di vivere e un messaggio nuovo, unico. Dalla tradizione nata intorno a lui nell’ambito del suo discepolato deriva la formazione del Nuovo Testamento, che attua il passaggio dal Gesù predicante al Gesù predicato, divenuto egli stesso contenuto del messaggio evangelico.
Frutto di un lavoro educativo in un oratorio di Catania, questo libro presenta sotto forma di fiaba un percorso di cambiamento proposto ai ragazzi.