Alaska, 1920. Un luogo incontaminato e brutale. Specie per Jack e Mabel, giunti in questo territorio selvaggio da lande molto meno aspre. La coppia, un po' avanti negli anni, e senza figli, ha una vita dura, col lavoro atroce alla fattoria. Mabel, in particolare, oppressa dal rammarico di non avere figli, è sull'orlo della disperazione. La prima notte d'inverno Mabel e Jack tornano per un momento ragazzi e, tirandosi palle di neve, finiscono per costruire un pupazzo. Che prende la forma di una incantevole bambina di neve. Ma al mattino non c'è più nulla. E, in lontananza, una bimba bionda corre via tra gli alberi. La piccola, che dice di chiamarsi Pruina, torna più volte da loro. Pare una creatura dei boschi. Va a caccia di animali con a fianco una volpe, del tutto a proprio agio nelle lande innevate, è in grado di sopravvivere nell'asprezza dell'Alaska. Ma quale che sia la vera natura di Pruina, la bimba sembra destinata a cambiare per sempre la vita di Mabel e Jack.
I Radley vivono in un incantevole villaggio della campagna inglese.
Sono Peter, il medico del paese, la moglie Helen e due figli adolescenti, in un caotico turbinio di scuola, amici e feste. La vita familiare trascorre senza troppa eccitazione né scossoni, fino a quando una notte tutto deflagra.
E Clara scopre il devastante segreto custodito per anni e anni dalla famiglia. Un segreto che alla fine dà un senso alla sua pelle cosí diafana, alla difficoltà a dormire la notte e quell'attrazione incontenibile per il sangue...
«È un posto tranquillo, soprattutto di notte.
Fin troppo tranquillo, si sarebbe portati a pensare, per immaginare che un mostro di qualunque genere possa vivere in quelle deliziose viuzze ombreggiate.
Certo è che, alle tre del mattino nel paesino di Bishopthorpe, è facile credere alla bugia in cui si crogiolano i suoi abitanti - e cioè che quello sia un posto per persone tranquille e perbene, che conducono vite tranquille e perbene.
A quell'ora di notte, si sentono soltanto i rumori della natura. Il verso di una civetta, il latrato di un cane in lontananza, e nelle notti di brezza come questa l'oscuro sibilare del vento tra i sicomori».
«Haig segue sufficientemente le regole del genere vampiri perché i fan di questi libri ci trovino molto con cui divertirsi, ma è la commedia nera familiare a rendere davvero notevole questo libro».
The Guardian
«Un libro che non sconfina mai nell'horror.
Affilato, intelligente e brillante».
The Independent
Nelle viscere di Micene c'è un mistero.
Ha a che fare con gli Asterii, scomparsi da tempo immemorabile.
Un uomo di oggi, Robert Zardi, in crisi con se stesso e incapace persino di accettare un figlio, si troverà a sfidare il mistero e a vivere nella Grecia di Omero. Che non è la stessa studiata sui libri di scuola. È ancora piú dura e feroce.
E Omero è solo il capo degli scribi, e non è cieco.
Lí, forse, guidato da un'oscura profezia, a fianco della regina Clitemnestra contro il potere arrogante di Agamennone, Robert imparerà ad amare la vita. E si troverà con Ifigenia nell'estremo pericolo, quando la flotta degli Achei è bloccata ad Aulide, e solo un sacrificio umano può stregare i venti e far partire le navi verso Troia.
In un mondo diviso e stanco, l'Ombra si è destata e le Otto Genti non sanno se ci sarà l'alba di una nuova èra, oppure la fine. I prescelti dalla profezia per raggiungere la Fortezza Impenetrabile e combattere il malefico potere sprigionato dalla Gemma Bianca sono i meno presentabili che si possa immaginare. Mentre la resa dei conti si avvicina e tutti i popoli entrano in guerra, il Magus guida la Compagnia più ribalda e riottosa che si sia mai vista verso il destino che trasformerà gli ultimi, i peggiori delle Otto Terre, nei nuovi Eroi.
Il "piacere di narrare storie, e storie su altre storie" spinge A. S. Byatt a scrivere fiabe, a inserire fiabe nei suoi romanzi, a costruire lunghi racconti fiabeschi come "II genio nell'occhio d'usignolo". Soddisfacendo cosi il bisogno primario di tradurre i sogni in esperienza quotidiana tangibile seppure evanescente. Come sopravvivere altrimenti al senso di perdita che ognuno sperimenta col trascorrere del tempo? Al passato che si accumula alle nostre spalle, al futuro oscurato dal fiato incendiario dei draghi, Byatt reagisce non spezzando artificiosamente il tempo reale, bensì inventando una fantasiosa opportunità, quella di muoversi in compagnia dei propri fantasmi, di dar loro un corpo, per quanto stravagante, indiscreto e inusuale esso possa sembrare. Tre "storie fantastiche" narrate nel più classico dei modi, ma i cui protagonisti "fuori del tempo" risultano assolutamente contemporanei.
Gli Eterni vivono un'epoca di decadenza. Il mondo che conoscono è diviso, i popoli sono in guerra, le alleanze tradite. Come se non bastasse, Eileen, la figlia del re, viene rapita dal Signore delle Tenebre. Eileen è la ragazza che Lyannen ama. Un amore impossibile, perché lei è una principessa Eterna e lui soltanto un mezzomortale: un diverso, uno sbaglio. Lyannen non è un eroe. Ma spinto dall'amore parte con un gruppo di amici in cerca di Eileen. La Compagnia dei Rinnegati - cosi si fanno chiamare - è disposta a tutto pur di salvare la principessa, il Reame e la Bianca Capitate Dardamen. A Dardamen, Slyman non è mai stato. Non sa da dove viene né di chi è figlio, non è mai appartenuto a nessuno, se non al Solitario, l'uomo che lo ha allevato. Slyman non è un eroe. Ma quando il Solitario gli chiede di raggiungere la Compagnia dei Rinnegati, lo fa come se avesse aspettato quel giorno da sempre. Lyannen e Slyman affronteranno la propria imperfezione: insieme, troveranno dentro di sé la "magia" per sconfiggere il Male.
Verso la fine degli anni '30 tre amici di Buenos Aires - Jorge Luis Borges, Adolfo Bioy Casares e sua moglie Silvina Ocampo - decidono di inventare una sorta di personalissima antologia dei propri autori preferiti. Nasce così, nel 1940, l'"Antologia della letteratura fantastica", una silloge di settantacinque racconti fantastici: da Niu Sengru a Martin Buber, da Lewis Carroll a Cocteau, da Chesterton a Joyce, da Kafka a Kipling. Naturalmente, il "fantastico" va inteso in senso borgesiano: una letteratura segnata dall'immaginario e da un nuovo modo di rappresentare la realtà, che determina una rottura con la tradizione realista in voga negli anni Trenta, e che nulla ha a che vedere con il genere "gotico".
Anand ha dodici anni, vive a Calcutta e lavora in un chiosco di tè per aiutare la famiglia. Suo padre infatti, andato a Dubai per garantire un futuro ai figli, è misteriosamente scomparso. Anand è rimasto con la madre e la sorellina, Meera, che dopo aver assistito a un omicidio per la strada ha smesso di parlare. Un giorno vede arrivare al chiosco un vecchio vagabondo e, mosso a compassione, gli offre da bere. Non sa che è una specie di santone appartenente a una Confraternita di guaritori, partito da una valle sull'Himalaya, la Valle d'Argento, per recuperare un oggetto di fondamentale importanza: una conchiglia magica da cui dipendono le sorti dell'intera umanità.