«Cari giovani, è difficile credere in un mondo così? Nel Duemila è difficile credere? Sì! È difficile. Non è il caso di nasconderlo. È difficile, ma con l'aiuto della grazia è possibile». A più di vent'anni di distanza, l'interrogativo di Giovanni Paolo II durante la veglia di preghiera a Torvergata in occasione della GMG del 2000 è ancora attuale. Spesso gli adulti sono sprovvisti di strumenti di pensiero e di metodo adatti ad allestire per i giovani "laboratori della fede". Nella certezza che la Teologia Fondamentale possa contribuire ad affrontare la sfida, il testo si snoda a partire da una presa di coscienza critica del contesto attuale, per poi attingere alla riflessione della Chiesa sugli elementi capaci di illuminare l'educatore nella rilettura critica della sua esperienza personale e nella progettazione pastorale. Il percorso si conclude con un affondo sulla necessità di aprirsi al dialogo interdisciplinare e con la proposta di alcuni criteri pratici per metterlo in atto.
La moderna società secolarizzata richiede ai cristiani di ripensare profondamente il loro modo di essere cristiani. Non per esserlo di meno, adeguandosi acriticamente alle mode del tempo, ma per esserlo con maggiore autenticità e fedeltà. Con maggiore fedeltà al Vangelo, mettendone in luce la capacità di ispirare ed animare gli uomini di ogni tempo e di ogni cultura; e con maggior fedeltà all’uomo d’oggi, cioè all’uomo della società secolarizzata occidentale in cui siamo stati chiamati a vivere. Ciò richiede l’impegno ad attingere con nuove domande, sensibilità, preoccupazioni, alle fonte della parola di Dio, perché ci sia di indicazione sul cammino che oggi dobbiamo percorrere e di spronare a farlo con coraggio e creatività.
Il volume raccoglie riflessioni di carattere generale che, a partire dalla situazione cambiata rispetto alla fede cristiana dei nostri contemporanei e dagli orientamenti della Chiesa italiana, invitano a rivedere la mentalità con cui ogni giorno vengono organizzate le attività nelle comunità parrocchiali. Quelle presentate non sono ricette di pronto uso, ma orientamenti che aiutano a superare da una parte un certo immobilismo delle nostre parrocchie, e dall'altra l'atteggiamento di chi vorrebbe buttare tutto all'aria senza distinguere il buono che già si fa.
Un'analisi chiara e dettagliata delle molte questioni aperte nella scuola italiana. In questo libro-intervista, uno dei protagonisti della scuola milanese e nazionale, sviscera gli aspetti grandi e piccoli delle vicende scolastiche, offrendo, per ciascuno di essi, acute e pertinenti analisi stimolate da domande intelligenti e ben formulate, secondo tre direttrici: quella della scuola e della sua funzione educativa, quella culturale e sociale (con rimandi storici) e quella istituzionale e politica.