Daniele Comboni (1831-1881) si dedicò anima e corpo all'evangelizzazione e al riscatto dell'Africa centrale. Per avviare l'opera cui si era votato si sobbarcò a faticosi e lunghi viaggi, in Africa come per l'Europa. L'autore li racconta rivelandoci come "pellegrinaggi": lo stesso spirito di che deve animare il cristiano che dovrebbe andare come "pellegrino" incontro ai fratelli, specie i più bisognosi. Con una prefazione di padre Venanzio Milani.
Una sorta di Giro dell'oca della Sobrietà in 6 tappe (una per settimana di Quaresima) attraverso la terra del "più" (essere più) e del "meno" (meno avere, sprecare di meno). Fanno da guida la Parola di Dio e frasi di papa Francesco.
Dall'esperienza quotidiana di poliziotto alle prese con gli immigrati sono nati questi racconti, in cui l'autore si mette, a sorpresa, dalla loro parte. Storie che nascono come prosaici casi di cronaca e si sviluppano con toni surreali, spesso divertiti e sempre pieni di umanità. Presentazione di Gad Lerner.
8 metri quadrati al secondo è il ritmo con cui viene asfaltata e cementificata la bellezza, la biodiversità, l'agricoltura e la cultura del nostro paese. Un'aggressione silenziosa e costante, che finalmente ha trovato chi è determinato a contrastarla. È urgente ora allargare a macchia d'olio la presa di coscienza dei cittadini. Perché anche la terra, la nostra terra, è un Bene Comune da preservare.
Undici racconti in cui il marinaio Beppe, pronipote genovese del più celebre Gulliver della letteratura, narra i suoi incontri in altrettanti porti con popolazioni dalle abitudini, e talvolta anche dalla fisionomia, sorprendenti. Piccole storie che divertono, a tratti caustiche nei confronti di leghismi e razzismi, e che fanno pensare, con un sorriso, piccoli e grandi. Un giro del mondo per scoprire che i più strani, alla fin fine, siamo proprio noi. Età di lettura: da 6 anni..
Reportage, a distanza di un decennio dalla grande crisi del 2001, sulle imprese recuperate dai lavoratori (ERT) e da loro autogestite. Gran parte di quelle esperienze, portate avanti inizialmente in difficoltà di ogni genere e nella confusione legislativa, ha resistito e può rappresentare oggi un modello anche per altri paesi in crisi. La nuova edizione è arricchita di un capitolo in cui l'autore presenta il ruolo di sostegno alle ERT da parte della Chiesa e del card. Bergoglio in particolare.
L'A. narra, in forma di diario, gli ultimi giorni di un processo elettorale che ha portato cambiamenti politici inattesi in una cittadina dell'interno del Brasile. Questo, grazie all'impegno del locale Movimento Fede e Politica. Un'avventura nella quale Cugini, co-protagonista di tale rivoluzione in nome del Vangelo, ha corso seri rischi nel tentativo di sfidare un sistema di potere corrotto. Dal libro emerge anche la quotidianità di un missionario del XXI secolo e la vita concreta di parrocchia in una delle tante "periferie esistenziali".
Quanti avevano creduto in Cristo prima della croce, sono rimasti poi attanagliati dalla paura. "Come loro anche noi siamo mendicanti di luce, come loro abbiamo bisogno di una parola che ci scaldi il cuore, di un brivido sulla pelle, di piangere lacrime innamorate". Con parole dolci e forti, grazie alla sua personalissima capacità di ridare corpo e attualità alle pagine del Vangelo, l'autore offre a chi legge - uomini e donne del nostro tempo - alcune meditazioni che fanno rifluire la speranza.
"La storia dell'umanità è un lungo viaggio dall'animalità alla santità. Un cammino fatto di accelerazioni, battute d'arresto, arretramenti. Ogni nuovo venuto ha la libertà di scegliere che ruolo vuole giocare: se quello di chi frena o quello di chi spinge. Questo libro racconta la storia del popolo che spinge e non si lascia intimidire se nel mondo si continuano a spendere enormità in armamenti, se la legge del profitto condanna miliardi di persone ad una vita indegna, se l'avidità della finanza distrugge intere economie, se il mito della crescita sta portando il pianeta al collasso. Noi restiamo in piedi per dire e testimoniare che cambiare si può. Perché sappiamo che alla fine la verità trionferà." (Francesco Gesualdi)
La passione educativa di papa Francesco traspare in tutti i suoi interventi pubblici. In questo breve ma denso testo - inedito in Italia, qui proposto per la prima volta - il pontefice tratteggia una "pedagogia della bellezza". L'autore spiega come appassionare i giovani (e non solo loro?) al gusto per la verità e per quanto di buono esiste nel mondo. La vera educazione, secondo il Papa, non è qualcosa di statico o di "disciplinato": è nel farsi della storia della persona che si apre la strada del suo educarsi.
L'autore conduce un raffronto tra il Santo d'Assisi e papa Bergoglio, cogliendo il principale punto di contatto tra i due nella missione di "restaurare la Chiesa". Da teologo ma usando un linguaggio accessibile, Boff risale nella storia per far risaltare la novità di "Francesco di Roma", che per lui si esprime con il termine "rottura". Guardando poi al presente e all'avvenire, enuclea le linee principali della sua azione pastorale incentrata sui poveri e i sofferenti - e auspica un nuovo Concilio ecumenico.
Una riflessione sul diavolo sotto vari punti di vista: dal problema antropologico del male, con le sue spiegazioni mitiche, all'analisi delle rappresentazioni del diavolo nella tradizione biblica e cristiana, fino al tema della demonizzazione dell'altro. Principale chiave di lettura è il concetto di rappresentazione sociale, strumento di codificazione simbolica dell'esperienza del male e del negativo, essenziale per la definizione dell'immaginario collettivo delle società e del loro linguaggio comune. L'opera di decostruzione di questo libro non entra nel merito delle credenze religiose sul diavolo in quanto essere personale e soprannaturale; essa si situa nel campo delle scienze antropologiche e sociologiche, e della lettura comparata delle religioni. Mostra in questo modo quanto i meccanismi di "demonizzazione" siano attivi anche ai giorni nostri. Lo provano xenofobia, omofobia, teorie del complotto... "Il vero problema che si pone con l'invenzione del diavolo - conclude l'autore - è il rapporto con l'altro, il diverso. Credere nel diavolo, inventare i barbari, ha molti vantaggi: delimita frontiere, rafforza l'identità".