Da tempo, Andrea Bisicchia utilizza categorie particolari per tracciare la storia del teatro in maniera personale; lo ha fatto con il sacro, con la scienza, l'economia, la lingua della scena. Con "Teatro e mafia" analizza 150 anni (quanto quelli dell'Unità d'Italia) di storia del teatro legata ad autori - come Rizzotto, Verga, Pirandello, Don Sturzo, Cesareo, Viviani, Eduardo, Sciascia, Fava, Luzi, Saviano - e a testi che hanno portato sulla scena il tema della violenza mafiosa in ambito sociale e politico. Il tutto con rigore scientifico e con apparati bibliografici che fanno riferimento sia alla storiografia teatrale che a quella del fenomeno mafioso.
Questo libro, ricco di aneddoti, si propone di fornire un'agile sintesi della musica dal punto di vista di ciò che è oggi, ritrovando nell'evoluzione slorica quei precedenti che l'hanno generata e sottolineando di ogni problema la sua perennità nel passato e la sua permanenza nell'attualità. La storia della notazione musicale comincia prima dei codici miniati del Medioevo, ma si conclude con la registrazione su DVD; l'influenza dell'ideologia politica sulla musica parte dall'Atene di Platone e arriva all'URSS di Zdanov e oltre; la storia del pubblico, che ali inizio vede Dio come unico destinatario della pregìiiera cantata, si allarga fino alle folle che per un concerto rock riempiono gli stadi del nostro tempo; la definizione del timbro della voce umana, dal purissimo e un po' asettico sapore del gregoriano, approda ai personalissimi colori timbrici di Louis Armstrong, Domenico Modugno, Edith Piaf.
L'anestesista-rianimatore è il medico che assiste il paziente più fragile, in bilico tra la vita e la morte. Nella sua professione si incontrano le tecnologie più sofisticate e la più grave sofferenza psicologica, l'avanguardia della ricerca e le questioni etiche cruciali del nostro tempo. Un punto di vista privilegiato per affrontare, finalmente fuori dal clamore mediatico e dai toni accesi del confronto politico, quei temi che tutti ci coinvolgono e che rimangono sfide aperte per il nostro vivere in comunità: il fine-vita, il rapporto tra la pratica medica e il progresso tecnologico, lo stato della sanità italiana, la valutazione dell'eccellenza scientifica, le modalità che regolano l'accesso alle facoltà di Medicina. Le pagine di Zangrillo ci regalano un percorso personale e toccante, in cui la competenza clinica incontra un'inedita, sensibile umanità.
L'arte e l'ingegno non possono competere con la potenza del fato