Queste omelie di don Gino Tedoldi rispondono all'esigenza di non conformare il cervello alle mode, nella convinzione che la catechesi e l'apologetica rappresentino l'unica via per proporre la verità, senza alcuno sconto e fuori dagli equivoci di un dialogo malinteso e di un ecumenismo interpretato peggio.
Un aiuto per capire l'importanza della conversione nella vita di ogni cristiano in una società secolarizzata e ostile. Il secolarismo ha ormai compromesso il clima religioso di un tempo e ci ha abituato a pensare a una spaccatura netta tra credenti e non credenti: questa situazione richiede all'uomo di essere testimone efficace di ciò in cui crede e polo di attrazione, portando la propria esperienza viva e annunciando che gli atti di religione non hanno niente di ripetitivo e monotono, ma accompagnano e danno senso agli aspetti più ordinari dell'esistenza. Per questo la conversione deve, prima di tutto, riguardare noi stessi.