Per la prima volta in Italia gli aspetti più intimi e personali di Maria Montessori vengono pubblicati in volume. È il diario di bordo scritto di pugno da Maria durante la sua prima traversata oceanica del 1913 che la portò trionfalmente negli USA: la scoperta dell'attaccamento al figlio, il mal di mare, il clandestino a bordo, i sogni di gloria...
Qui si scrive dell'assoluta convinzione della Montessori che l'educazione, intesa in termini tecnico-scientifici ma soprattutto in senso ampio e nobile, fosse il principale strumento di recupero e di normalizzazione. E che ogni bambino sofferente di qualsiasi patologia o disagio, o semplicemente "a rischio", sino ad allora trattato dal punto di vista medico o coercitivo, comunque emarginato ed escluso dalla società, fosse considerato "educabile" e avesse il diritto di essere "emendato" e di aspirare alla comprensione, alla accettazione e alla "normalità". Un secolo dopo la Montessori molti ancora applicano tenacemente le sue idee.