"Puoi prendere l'Oscillococcinum mentre tolgo lo Skifidol dal termometro wireless? Lo trovi sulla piesse tra le Winx e God of War." "...cosa?" "L'abbiamo immaginato come una specie di guida turistica raccontata da chi in quel mondo ci sta dentro già da un po' (ma non necessariamente ha capito del tutto come funziona). L'abbiamo scritto pensando a genitori come noi imperfetti, sprovveduti e disorientati. Ci abbiamo messo dentro i nostri figli, le nostre vite, i loro eroi e le nostre complicazioni, nella convinzione che tutti i figli, le vite, gli eroi e complicazioni, finiscano per assomigliarsi". Un collettivo di scrittori, da Alessandro Baricco a Stefano Benni e Andrea Camilleri, da Cristiano Cavina a Lella Costa e Fabio Geda, e poi Ali Smith, Elena Varvello, Dario Voltolini, Sandro Veronesi e molti altri. Save the parents è una collana di libri che potrebbero sembrare manuali e invece sono storie.
Consultate questo libro e scoprite la collaudata efficacia di quelle che chiameremo "Storie per quando è troppo tardi". L'idea di fondo è semplice: il vostro bambino vuole la storia? Dategliela. Ma corta. Lui vince e voi non perdete. Tutti contenti. "L'abbiamo immaginato come una specie di guida turistica raccontata da chi in quel mondo ci sta dentro già da un po' (ma non necessariamente ha capito del tutto come funziona). L'abbiamo scritto pensando a genitori come noi imperfetti, sprovveduti e disorientati. Ci abbiamo messo dentro i nostri figli, le nostre vite, i loro eroi e le nostre complicazioni, nella convinzione che tutti i figli, le vite, gli eroi e complicazioni, finiscano per assomigliarsi": un collettivo di scrittori, da Alessandro Baricco a Stefano Benni e Andrea Camilleri, da Cristiano Cavina a Lella Costa e Fabio Geda, e poi Ali Smith, Elena Varvello, Dario Voltolini, Sandro Veronesi e molti altri. Save the parents è una collana di libri che potrebbero sembrare manuali e invece sono storie.
Il vostro bambino si rifiuta di mangiare: urla, serra le labbra e allontana il piatto. La sera, quando siete distrutti dal lavoro e sognate il sonno profondo, lui si catapulta puntualmente nel lettone e neanche un carro attrezzi riesce a smuoverlo. Non vuole andare all'asilo, si rifiuta di usare il vasino, piange e non si capisce perché. "Questo è mio!" urla un fratellino."No, lascialo, è mio!" risponde l'altro... Quante volte vi è capitato di assistere a scene come queste? E poi, quale gioco proporgli? Come "intrattenerlo" senza ricorrere a "mamma televisione"? Come fargli rispettare le regole? Quante attenzioni dedicargli senza viziarlo? A questi e molti altri interrogativi rispondono le tate più famose d'Italia. Direttamente dalla trasmissione televisiva S.O.S. Tata, munite di quadernone e penna, tata Renata e tata Francesca accorrono in vostro aiuto a suggerirvi tutte le strategie per sopravvivere alla caotica vita familiare. Grazie alla loro preparazione ed esperienza sul campo, sapranno darvi ricette di ogni tipo per crescere i vostri bambini con qualche regola d'oro ma liberi di esprimere la loro personalità. Non un manuale del perfetto genitore, ma un ricettario utilissimo per trovare voi stessi le risposte alle vostre domande e intraprendere la strada più giusta per crescerli liberi e sereni. Vedrete, basteranno semplici ingredienti come costanza, razionalità e un pizzico di fantasia, e saprete adempiere al meglio al difficile e meraviglioso compito di genitori!
1 Laica, gratuita, libera, solidale
2 In cui si sta bene insieme
3 Che aiuti i nostri figli a diventare adulti felici e responsabili
4 Sulla quale lo Stato sappia investire come una risorsa
5 Che valuti l'apprendimento, ma che tenga conto anche delle emozioni
6 In cui i nostri figli imparino a lavorare insieme
7 Proiettata verso il futuro
8 Basata sul metodo delle domande e della ricerca
9 In cui i docenti siano preparati e si ricordino di essere stati bambini
10 Vogliamo una scuola senza paura di sbagliare e senza fretta: neppure di diventare grandi
Lo scenario è noto: nel 2008 il ministro Tremonti abbatte la scure dei tagli sulla scuola e poco dopo la ministra Gelmini annuncia la sua riforma. Le piazze si riempiono di migliaia di docenti che protestano contro lo smantellamento della scuola pubblica. A distanza di diversi mesi, cosa rimane di quella protesta? E – soprattutto – cosa rimane della scuola pubblica? Sotto forma di una lunga lettera ai genitori, Giuseppe Caliceti – maestro, educatore, ascoltatore, scrittore – cerca di rispondere a queste domande e analizza lo stato di salute della nostra scuola. Lo fa alternando lo sguardo del rigoroso e appassionato studioso del sistema scolastico italiano e internazionale a quello dell'insegnante con il suo bagaglio di storie dove i protagonisti sono gli alunni.
Nella scia di maestri come don Milani, Gianni Rodari, Loris Malaguzzi, Mario Lodi, Caliceti difende la scuola pubblica italiana – una delle migliori al mondo per qualità di insegnamento – e provoca i genitori: l'istruzione primaria non è una bambinaia che tiene impegnati i loro figli per qualche ora al giorno, l'istruzione primaria è il momento fondamentale della loro formazione. Una formazione che va oltre le continue riforme, i ridimensionamenti di materie e personale docente, la fatiscenza delle strutture scolastiche. Una formazione che da sempre deve insegnare la condivisione. La scuola pubblica non è morta, e ricostruirla dall'interno è un dovere.
II bene più prezioso per un genitore è il tempo. Tempo per stare con i propri figli, tempo per educarli, tempo per giocare. Sì, giocare, perché attraverso il gioco - dice Eduard Estivill - le buone abitudini alimentari, igieniche e comportamentali si imparano più facilmente e più velocemente. Il gioco è esperienza. Se diciamo a un bambino: "Lavati le mani prima di metterti a tavola", è probabile che "ascolti" il messaggio, ma che non lo "viva", sentendo così il bisogno di applicarlo. Con il gioco, invece, il bambino fa esperienza dell'insegnamento, ne è il protagonista, è attivo, e acquista autostima. Eduard Estivill - con la collaborazione della mamma Yolanda Sàenz De Tejada - propone tanti giochi da fare con i propri figli divisi in sezioni dedicate ai diversi aspetti dell'educazione - stare a tavola; l'igiene personale; le domande indiscrete; studiare da soli; l'importanza di leggere; il sonno. Chiaro, semplice, di facile applicazione. Andiamo a giocare è un utile strumento per aiutare i genitori nella difficile arte dell'educazione.
In breve
"In Italia ci sono due re: un re è Berlusconi, l’altro re è il Papa. Berlusconi comanda l’Italia, il Papa comanda gli italiani. (Lili, 9 anni, Cina); "In Italia c’è libertà di religione ma quasi tutti vanno a pregare in chiesa." (Samir, 11 anni, Marocco); "Qui in Italia gli italiani sono molti, ma vicino a casa mia non ne vedo nessuno." (Iruwa, 6 anni, Costa d’Avorio)... Un maestro elementare italiano ha raccolto le storie, le riflessioni, le confidenze di alunni non italiani incontrati negli ultimi vent'anni di scuola. Un ritratto inedito dell'Italia di oggi e degli italiani.
Il libro
“Quando un bambino nasce la madre trasmette i colori: se lei ha la pelle nera nasci nero, se lei ha la pelle bianca nasci bianco, se invece la mamma ha la pelle nera e il padre la pelle bianca nasci contaminato, ma non vuol dire essere inferiore, perchè tutti siamo uguali.”
Omar, 9 anni, Marocco
Quanti alunni stranieri avrò conosciuto in questi venticinque anni di scuola? Duecento? Quattrocento? Di più? Non so, ma ho sempre cercato di accogliere tutti e di ascoltarli con attenzione, clandestini compresi. Ho cercato di rispettare i loro silenzi finché, in modo inaspettato, è scattata in loro la voglia di raccontarsi e rileggere, a volte anche in modo fantastico, la propria esperienza. Hanno aiutato me e tanti alunni italiani a guardare con occhi nuovi al complesso fenomeno dell’immigrazione e ai problemi a esso connessi, mettendo spesso in discussione le nostre presunte superiorità e certezze. Ci siamo aiutati a guardare in modo diverso il mondo e il Paese in cui ci siamo trovati ad abitare. Fin da principio ho preso l’abitudine di trascrivere parole, frasi, conversazioni, testi scritti da questi bambini. In più di un’occasione sembrava di rivivere la favola del Brutto Anatroccolo, ma non sempre. Una volta ambientati in Italia, ho chiesto loro cosa ne pensassero dell’Italia e degli italiani. Ho raccolto i frammenti di tante storie, riflessioni, confidenze piene di speranza e di paura, di realtà e di fantasie, di tristezze e di allegrie, di ingenue osservazioni e di fantastici fraintendimenti. Ne è uscito questo ritratto inedito dell’Italia di oggi e degli italiani. Ho cambiato i loro nomi per ragioni di privacy, ma non la loro età e la loro nazionalità. Questo è libro è dedicato sia a loro che ai loro compagni di classe italiani. Ma anche a tutti i loro genitori. Grazie. Buona lettura.
Giuseppe Caliceti
"Italiani, per esempio testimonia una convivenza complessa ma non compromessa, conflittuale ma non traumatica, tanto più significativa in quanto percepita attraverso le impressioni, le riflessioni, i sentimenti dei giovanissimi alunni delle scuole elementari di Reggio Emilia, dove il maestro Giuseppe Caliceti insegna. I bambini ci guardano, possiamo nuovamente ripetere con Vittorio De Sica. Ci guardano non come adulti, ma come italiani."
Carlo Feltrinelli.
Le persone stanno vivendo anni di grandi cambiamenti: l'accelerazione della globalizzazione, la crescente mole di informazioni, l'esplosione delle potenzialità della scienza e della tecnica. Questi cambiamenti richiedono nuove forme di apprendimento e nuovi modi di pensare: nella scuola, nel lavoro e nella vita pubblica. In questo libro, Howard Gardner spiega quali abilità cognitive premieranno negli anni a venire. Chi avrà scommesso su queste abilità, potrà affrontare il futuro, qualunque esso sia. Quanti ne saranno privi, si troveranno in balia di forze che non saranno in grado di comprendere. Cinque le chiavi per aprire il futuro: la padronanza delle maggiori teorie e interpretazioni del mondo (comprese scienza, matematica, storia); la capacità di integrare idee e conoscenze di diverse aree disciplinari in un insieme coerente; la capacità di affrontare la soluzione di problemi nuovi; la consapevolezza delle differenze tra uomini e culture diverse; la consapevole accettazione della propria responsabilità personale e generale.
Questo libro nasce da un'esperienza ventennale di ascolto delle donne che si scoprono in attesa di un figlio e delle madri in difficoltà. È un libro rivolto a tutte le madri: quelle che hanno desiderato ardentemente un figlio, quelle che vivono con sofferenza la sua nascita e si colpevolizzano di non amarlo abbastanza, quelle che vi hanno rinunciato consapevolmente. Il libro prende le mosse dalla constatazione dello scarto oggi esistente tra i successi della medicina e la solitudine del vissuto interiore delle madri, ponendo al centro della maternità non un astratto istinto materno ma i difficili percorsi individuali che attraversano la psiche femminile durante la gravidanza.
Il saggio mira a superare la perdurante reciproca estraneità tra "teoria dell'educazione" (che tende a esaurirsi nel chiuso del confronto accademico) e "prassi educativa" (capace di modificarsi solo sui tempi lunghi dell'evoluzione del costume) offrendo una sintesi di traglio operativo. Il percorso argomentativo comprende una rivisitazione di alcuni temi già noti e la proposta di una nuova lettura del rapporto tra acquisizione di abilità e interiorizzazione critica e creativa di contenuti. Concentrato sull'operatività, questo libro propone una serie di esperienze esemplari e un confronto tra modelli educativi di paesi e culture differenti, tra i quali primeggia l'esperienza delle scuole materne di Reggio Emilia.
Il libro, in un'edizione aggiornata con nuovi spunti, vuole essere un contributo al dibattito sulla scuola secondaria e sulla riforma del ministro Berlinguer. Le questioni che, secondo l'autore, sono irrisolte all'interno della riforma sono i contenuti dell'insegnamento e la direzione che la scuola dovrà seguire nel prossimo futuro. La scuola odierna è caratterizzata da un progressivo abbandono dei capisaldi dell'istruzione superiore e dall'omologazione verso un'istruzione mediocre e approssimativa. Questa nuova "scuola per consumatori" è la scuola che ha rinunciato al suo ruolo di formazione, che ha posto tra i suoi obiettivi l'interscambiabilità delle discipline, che non forma più al suo interno l'élite intellettuale del paese.
Il libro vuole essere un contributo al dibattito sulla scuola secondaria e sulla riforma del ministro Berlinguer. Le questioni che secondo l'autore sono irrisolte all'interno della riforma sono i contenuti dell'insegnamento e la direzione che la scuola dovrà seguire nel prossimo futuro. I tratti caratteristici della scuola odierna sono, secondo l'autore, il progressivo abbandono dei capisaldi dell'istruzione superiore e l'omologazione verso un'istruzione mediocre e approssimativa. Questa nuova "scuola per consumatori" è la scuola che ha rinunciato al suo ruolo di formazione, che ha posto tra i suoi obiettivi l'interscambiabilità delle discipline, che non forma più al suo interno l'élite intellettuale del paese.