Questo libro è dedicato alla comprensione del significato e della motivazione della violenza umana estrema, a partire dall'analisi della forma più patologica dell'attaccamento e delle relazioni oggettuali dell'offender. L'atrocità della violenza di un uomo nei confronti di un proprio consimile è qualcosa che continua a sconvolgerci profondamente. Quest'emozione, tuttavia, ci lascia spesso confusi e incapaci di trovare strategie appropriate di contenimento. Il Los Angeles Times ha condotto uno studio sugli omicidi commessi tra il 1990 e il 1994 nella circoscrizione più popolosa ed eterogenea degli Stati Uniti, riscontrando che durante quegli anni, in media, ogni cinque ore un individuo è stato ucciso intenzionalmente. Questo vasto campo di sterminio urbano si estendeva lungo tutta la contea di Los Angeles, ma le morti erano concentrate nelle aree più degradate e più povere. Gli uomini di colore avevano il doppio delle possibilità di essere uccisi rispetto ai maschi latini, e erano quindici volte più a rischio rispetto ai maschi caucasici o asiatici. Nel 26% dei 9442 casi, l'offender era uno sconosciuto; in tutti gli altri casi, che fossero relativi a uno scontro tra bande, tra familiari o conseguenze di litigi coniugali, era presente un attaccamento tra l'offender e la vittima. In quasi metà dei casi, i colpevoli non sono stati arrestati. Questi dati mostrano una simile diffusione in tutta la nazione, facendo degli Stati Uniti una delle nazioni più violente al mondo. La gravità del tipo di omicidio messo sotto esame in questo libro, nonostante sia meno comune rispetto a questi dati, sposta l'attenzione sulla vita interiore dell'offender.
Da sempre, il primo e principale compito dei genitori è stato proteggere i propri figli dai pericoli del mondo esterno. Per aiutarli a sentirsi presto più sicuri, in questo libro si presentano alcuni principi fondamentali che possono metterli in grado di affrontare eventi che suscitano timori.
Il testo delinea, da una prospettiva psicodinamica, alcune caratteristiche personologiche dello stalker, come ad esempio: la presenza di una particolare impulsività che lo rende incapace di resistere all'urgenza di entrare in contatto con la vittima (o meglio, con il surrogato di una relazione con la vittima) nonostante la consapevolezza che questa condotta non sia gradita alla vittima stessa, o sia da essa esplicitamente temuta; una ridotta capacità di mentalizzazione che gli impedisce di prendere coscienza dei contenuti mentali della vittima, rimanendo così all'oscuro delle sensazioni che la sua condotta genera nella vittima, ma anche al riparo dalla percezione della sofferenza della vittima - questa caratteristica non è tuttavia necessaria per giustificare la condotta di stalking se teniamo conto della presenza di impulsività. Per gli autori, questi tratti di personalità qualificano un particolare assetto psicopatologico che porta a definire il comportamento di stalking come una "dipendenza relazionale" per nulla diversa, se non nelle caratteristiche peculiari della condotta, dai numerosi altri tipi di dipendenza già noti. Lo stalker agirebbe la condotta di stalking in relazione ad una vittima ma, principalmente, in relazione alla relazione stessa: la vittima sarebbe perciò in qualche modo un mezzo e non un fine del comportamento persecutorio.
Aspetti clinici e di ricerca sulla genitorialità a rischio.
Il contributo di questo libro, che raccoglie l’esperienza scientifica internazionale e quella accumulatasi negli anni dal gruppo di Caretti et al. consente in maniera significativa di poter affrontare i problemi correlati alla depressione perinatale con minori timori per questa fase della vita della donna.
Una pietra miliare nella letteratura evolutiva sul trauma. E' una rassegna evidence-based unica dell'impatto dei traumi precoci sulla salute fisica e mentale dei bambini e degli adulti. E' aggiornato, completo e raccoglie i lavori dei maggiori autori contemporanei sull'argomento. Gli eventi traumatici nei primi anni d'infanzia non vengono persi, ma piuttosto vengono conservati per tutta la vita, come le impronte di un bambino nel cemento fresco. Il tempo non cura le ferite che avvengono in quei primi anni: il tempo le nasconde solamente. Non vengono perse, diventano parte del corpo. Solo negli ultimi decenni abbiamo iniziato a riconoscere e comprendere l'ampiezza del problema di esseri umani danneggiati nel loro sviluppo. L'Epidemia Nascosta - L'impatto del trauma infantile sulla salute e la malattia riassume gli attuali approcci alla comprensione di come diventiamo le persone che siamo: non solo come entità biologiche ma anche come veri esseri umani con una personalità esterna e un'anima interiore.
La teoria dell'attaccamento rappresenta il quadro concettuale empiricamente fondato più significativo nel campo sociale e dello sviluppo affettivo. Ha assunto un ruolo rilevante nella letteratura clinica, ormai sempre più ampia, relativa agli effetti dei rapporti precoci genitore-figlio concernenti maltrattamento e relazioni disturbate. Di tutto ciò questo libro rappresenta lo standard di riferimento che permette a un grande numero di studiosi e ricercatori di mantenere familiarità con il quadro completo che via via emerge. Quindi, questo testo fornirà prova della sua utilità a chiunque si accosti allo studio dei processi di attaccamento; utilizzi la teoria nel proprio lavoro clinico; o tenga corsi o seminari dedicati alla teoria, o che ne affrontano l'argomento. Ricerche o corsi incentrati su questo tema possono utilizzare il presente volume come unica e ottima fonte. Rispetto alla I edizione, sono stati aggiunti capitoli interamente nuovi su neuroscienze sociali, regolazione affettiva, attaccamento nella seconda infanzia, affidamento dei minori, divorzio e i temi dell'attaccamento negli anziani. Inoltre, tutti i capitoli della precedente edizione sono stati aggiornati incorporando i cambiamenti avvenuti nell'ultimo decennio. Nella maggior parte dei capitoli ampie parti degli argomenti affrontati e i riferimenti citati sono nuovi. Nessuno dei capitoli della prima edizione è rimasto invariato, e alcuni sono stati modificati interamente.
L'ambizione di questo Manuale è quella di suggerire una via per la modificazione delle inter-azioni tra genitori e figlio, che non sia semplicemente basata su indicazioni e prescrizioni ai genitori di modifica comportamentale.
"La paziente lettura di questo testo, come in genere accade con Schneider, riserva continue lezioni critiche e metodologiche, precisazioni minuziose, osservazioni e nozioni cliniche di primaria importanza. L'evidente distanza dalla letteratura attuale sui disturbi di personalità ha "come effetto collaterale", quello di farci comprendere quanto il sapere psichiatrico sia influenzato storicamente e socialmente e come i mutamenti che apporta lo scorrere del tempo non sempre possano essere identificati, in psichiatria, come progressi. Del resto, come afferma lo stesso Schneider nella sua prefazione, "una scienza che non conosce la propria storia, non comprende se stessa". (Dalla prefazione di Riccardo Dalle Luche e Giampaolo Di Piazza).
Due dei termini più usati in medicina sono placebo ed effetto placebo, anche se non è sempre chiaro cosa significhino esattamente. I recenti progressi della ricerca biomedica hanno permesso di chiarire meglio l'effetto placebo. Ora sappiamo che si tratta di un fenomeno psicobiologico attivo che ha luogo nel cervello del paziente e che è capace di influenzare sia il corso di una malattia che la risposta a una terapia. Una nuova edizione significativamente aggiornata e ampliata di un libro sui placebo di grande successo e acclamato dalla critica. Incorpora ampio materiale dal testo complementare dell'autore, Il cervello del paziente. Ogni capitolo contiene un riassunto e punti chiave di apprendimento, inclusi suggerimenti per ulteriori discussioni, che rendono il libro molto utile per l'insegnamento. Evidenzia come ci siano molti effetti placebo e li rivede criticamente in diverse condizioni mediche, come i disturbi neurologici e psichiatrici, le malattie cardiovascolari e respiratorie, le risposte immunitarie e ormonali, così come nell'oncologia, nella chirurgia, nella medicina sportiva e nell'agopuntura. Inoltre, esamina il contesto psicosociale, considerato cruciale per l'effetto placebo.