"La paziente lettura di questo testo, come in genere accade con Schneider, riserva continue lezioni critiche e metodologiche, precisazioni minuziose, osservazioni e nozioni cliniche di primaria importanza. L'evidente distanza dalla letteratura attuale sui disturbi di personalità ha "come effetto collaterale", quello di farci comprendere quanto il sapere psichiatrico sia influenzato storicamente e socialmente e come i mutamenti che apporta lo scorrere del tempo non sempre possano essere identificati, in psichiatria, come progressi. Del resto, come afferma lo stesso Schneider nella sua prefazione, "una scienza che non conosce la propria storia, non comprende se stessa". (Dalla prefazione di Riccardo Dalle Luche e Giampaolo Di Piazza).
La psicopatologia clinica si occupa dell'abnorme psichico guardando alle unità cliniche, e così diviene dottrina psicopatologica dei sintomi e diagnostica. Al contrario della psichiatria, che deve occuparsi anche dei reperti somatici di per sé, la psicopatologia discute solo sui possibili rapporti dell'abnorme psichico coll'ambito somatico, per quello che essa, in generale, viene a toccare su tale piano. Il metodo usato qui dalla psicopatologia è quello analitico-descrittivo, il quale non è solo quello della comprensibilità. Il testo è stato migliorato e ampliato in molti punti, soprattutto per quanto concerne il delirio, gli stati depressivi e il problema dello scatenamento delle psicosi endogene.