"Nubi pesanti spegnevano le stelle": eppure, a bordo del suo aereo postale, Fabien decide di proseguire il viaggio. Sono gli anni eroici dei primi collegamenti internazionali, dei pericolosi voli notturni sulle sconfinate regioni dell'America Latina. L'uragano spinge l'aereo fuori rotta, i contatti radio si interrompono, la scorta di carburante è limitata. In un'oscurità impenetrabile il pilota continua a volare. Dall'aeroporto di Buenos Aires, il responsabile dell'intera rete aerea, Rivière, segue impotente lo sviluppo della tragedia. E di fronte alla moglie di Fabien, giovane e bella, anche la sua intransigenza vacilla. Ma è un'incertezza di breve durata: i voli notturni proseguiranno, perché la vita ha valore solo quando viene vissuta con pienezza e coraggio. Questo romanzo fu pubblicato nel 1931 con la prefazione di André Gide che qui si riproduce.
Il romanzo, pubblicato in origine come feuilleton, uscì in forma completa nel 1843. In quest'opera Balzac mostra a pieno le sue doti narrative e descrittive, concentrandosi su intrighi, complotti e avvincenti colpi di scena, inseriti in una Parigi sapientemente delineata, carica di paesaggi e ambientazioni affascinanti. La storia parte da un fatto di cronaca realmente accaduto: il rapimento del conte Dominique Clement de Ris da parte di alcuni agenti di Fouché, ministro della polizia al tempo di Napoleone. Attraverso diverse vicissitudini viene tratteggiata, con grande abilità e dovizia di particolari, la società francese dell'epoca, in un noir in cui storia e politica si intrecciano alla perfezione. Il magistrale stile di Balzac conduce a un finale amaro, che fa indubbiamente riflettere, offrendo spunti interessanti anche al lettore odierno. Introduzione di Pietro Paolo Trompeo.
Émile Zola ha racchiuso la sua produzione di venti romanzi, pubblicati tra il 1871 e il 1893, nel ciclo "I Rougon-Macquart. Storia naturale e sociale di una famiglia sotto il Secondo Impero". Il dodicesimo del ciclo, La gioia di vivere, dopo essere stato pubblicato a puntate sulla rivista "Gil Blas", uscì sotto forma di libro nel 1884. La storia ha inizio nel 1863 e copre un arco temporale di dieci anni: narra di Pauline che, rimasta orfana, va a vivere in Normandia presso i Chanteau, parenti del padre. L'opera è pervasa da una riflessione intimistica sul dolore e sul senso della vita poiché fu scritta dall'autore dopo la perdita della madre e dell'amico Gustave Flaubert. Colpisce la dicotomia tra i due personaggi principali: da un lato il figlio dei Chanteau, Lazare, diciannovenne irresoluto, pessimista e nichilista; dall'altra Pauline, una ragazza positiva, generosa e altruista. "La joie de vivre", che dà il titolo al romanzo, è proprio quella a cui la protagonista si aggrappa per fronteggiare tutti gli ostacoli che la vita le riserva.
In questo breve, leggero e divertente romanzo filosofico pubblicato nel 1759 si alternano in maniera ironica tragedia e commedia. Candido è un giovane ingenuo che viene cacciato dalla corte in cui è cresciuto e va ad esplorare il mondo affrontando terribili disavventure prima di poter vivere in pace. Attraverso di lui Voltaire porta "uno sguardo rapido su tutti i secoli, tutti i paesi, e di conseguenza, su tutte le sciocchezze di questo piccolo globo". Con la sua scrittura pervasa di sarcasmo, egli rappresenta il peggio del mondo per dimostrare quanto sia vano l'ottimismo leibniziano - per cui "l'universo è il migliore dei mondi possibili" - e affermare che l'uomo riesce a sopravvivere alle difficoltà della vita grazie al sapere pratico e all'impegno concreto.
Lettere filosofiche (o Lettere sugli Inglesi) sono il frutto della permanenza di Voltaire in Inghilterra. Furono pubblicate anonime a Londra nel 1733 e in Francia nel 1734. Si tratta di un libro polemico e per molti versi di propaganda ideologica, che intende mostrare i benefici effetti della libertà religiosa, politica, filosofica, scientifica e letteraria; nel contempo, contiene anche una satira della società francese a lui contemporanea, con la sua intolleranza, il suo dispotismo e i tanti privilegi e pregiudizi che la funestano. Questo libro singolare fu ben presto messo all'indice, ottenendo nondimeno un cospicuo successo di pubblico e una risonanza internazionale, anche in virtù delle straordinarie qualità della prosa voltairiana, sempre chiara, avvincente e spumeggiante.