Il "De profundis" (1897) è fra le ultime opere del grande autore irlandese. Composta in parte durante la sua detenzione nel carcere di Reading, si presenta in forma di lettera indirizzata al giovando amante Bosie. È un testo ricco di motivi e provocazioni intellettuali, ove non manca il consueto atteggiamento di ribellione contro il conformismo bigotto della società dell'epoca vittoriana, ma neppure un certo vittimismo di matrice romantica, né quel gusto per la teatralità e l'istrionismo - la maschera e il volto - che, a dispetto delle circostanze, sempre contraddistingue la scrittura di Oscar Wilde. Centrale rimane comunque nell'opera il tema dell'inevitabile isolamento dell'artista moderno. Introduzione di Silvia Mondardini.
"Anna Karenina" è un romanzo di Tolstoj pubblicato a puntate sul "Messaggero Russo" tra il 1875 e il 1877. La storia della protagonista, che innamoratasi di Vronskij, brillante ufficiale, tradisce il marito, abbandona il figlio e poi si suicida sotto il treno, doveva essere il pretesto per lo scrittore russo di condannare tale peccaminosa condotta. Ma l'impulso artistico finisce col trionfare su quello moraleggiante: Anna Karenina appare come una figura di alta umanità, seppur travolta da un tragico destino. Di natura onesta e sincera, vive in un ambiente falso e corrotto, sposa incompresa di un uomo di assoluta superficialità. Tolstoj raffigura se stesso nel personaggio di Levin: la sua cerebrale ricerca del senso della vita approda, infine, all'accettazione dell'umiltà quotidiana.