Le guerre costituiscono un tema che non è certo di pertinenza esclusiva degli studi sociologici. Tuttavia non si può negare che costituiscano un grande problema per la sociologia, sia in quanto forma esacerbata del conflitto collettivo, sia perché segnano potentemente i destini di individui e intere società, agendo come fattore di cambiamento a livello nazionale e sovranazionale. Ma il rapporto tra le società e le guerre è a due vie e la lettura sociologica ha permesso anche di attraversare in profondità i processi che hanno cambiato il volto della guerra e fatto emergere nuove forme, nuovi attori, nuove barbarie. Nel tentativo di fare luce sulla complessità di queste dinamiche, il volume raccoglie saggi di studiosi italiani e stranieri che affrontano il fenomeno sociale della guerra e riflettono criticamente sulla molteplicità delle dimensioni che essa abbraccia nello scenario storico del XX e del XXI secolo. Il discorso sociologico sulla Grande guerra, avviato dai classici, costituisce un tratto importante del dibattito sulla modernità e offre elementi per discutere il ruolo della teoria sociologica nell'analisi delle guerre e delle situazioni sociali ad esse correlate. Altrettanto ricca e interessante è la ricerca del significato delle crisi e dei conflitti contemporanei generati da gruppi non statali e dai movimenti che agitano il nostro mondo.
Essere "fragili" e contemporaneamente forti. Sembra un paradosso, ma non è così. I cambiamenti della vita tendono a mettere in crisi le persone, destabilizzando i loro equilibri di vita e le loro sicurezze. Di fronte alle tante difficoltà affettive, di lavoro ed economiche le persone si sentono sempre più disorientate. La paura sta prendendo il posto della speranza, del desiderio e della fiducia nel domani. È l'ora di prendere contatto con noi stessi, con la nostra fragilità. Se prendiamo piena consapevolezza della nostra fragilità e la accogliamo come parte di noi, saremo più veri, più sensibili, più disponibili a rimettere in discussione il nostro progetto di vita. Allora la fragilità diventa una forza. Aiuta ad essere unici nella moltitudine, a piacersi come si è, accrescendo, perfino, la propria autostima. Perché le conquiste di chi è più fragile valgono di più e si godono di più. Le sconfitte sono possibili, ma non bloccheranno il cammino. Spingeranno ad andare avanti, a ripensare alla propria vita con sincerità ed onestà. Se partiamo dalla nostra fragilità, dalla consapevolezza delle nostre motivazioni più profonde potremo dare spazio ad un nuovo progetto di vita con speranza e fiducia nel futuro, ancorandoci a valori forti come la solidarietà, la generosità e l'amore, per cui vale la pena di vivere.