Un testo per chiunque, giovane o adulto, desideri trovare parole di intenso richiamo ed indirizzo spirituale. Ogni giorno, un pensiero che parla al cuore e lo invita ad intraprendere un cammino di avvicinamento e identificazione con Dio. Dalla presentazione: "Trovo nel Vangelo, come in ogni Scrittura sacra, il senso delle ore e del loro uso: l'ora che chiama alla vita, al lavoro, alla gioia, al dolore (?) Per raccontare la sua avventura l'autore usa quelle ore per proporle come riflessione in queste pagine. Il motivo? Gli eventi della vita, le ore, sono domanda; la risposta è 'qui e ora'. Vivere non è 'scoprire' il senso della vita ma 'dare' un senso alla vita: impegno, senza rinvio. NON ? DARE ANNI ALLA VITA, MA VITA AGLI ANNI:dono che si fa andando, senza sosta, sotto l'imperativo di chi, sull'accusa di esser caduto, ti dice: 'alzati, e va'! Siamo fatti di Dio, esseri divini chiamati a fare un'esperienza umana. Fino a quando?, domando io. Per farsi uomo?, domanda Lui. Non basta una vita per essere pace in terra e mi sia reso a Lui gradito (Lc 2,14)."
Un libro come aiuto per superare una concezione distorta elimitata della preghiera, tale da produrre un'immagine falsa di Dio. L'autore, sacerdote e con un'ultraventennale esperienza di rapporto con la gente sul modo di pregare, compie un'analisi critica, a volte ironica e per nulla esaustiva, sulla pratica della preghiera. Al cuore del libro c'è l'invito affinché la preghiera si interiorizzi e giunga ad essere relazione con Dio, risposta alla "preghiera di Dio", cioè alla relazione originaria che Dio ha nei confronti con ciascuna persona.
A cinquant'anni dal Concilio, la Bibbia resta ancora un'illustre sconosciuta per moltissimi, troppi cattolici. Il libro di Paolo De Martino, diacono permanente e responsabile della pastorale biblica della Diocesi di Torino, nasce da una solida esperienza di incontri e conferenze. Scritto con un linguaggio insieme semplice e profondo, il testo ha lo scopo di suscitare stupore e curiosità per iniziare a muovere "dei passi" verso l'incontro personale e diretto con la Parola. Un libro che vuole accendere il desiderio di leggere, approfondire, studiare e vivere la Bibbia, tutta la Bibbia! Come ha detto Papa Francesco: «Se leggessimo i messaggi di Dio contenuti nella Bibbia come leggiamo i messaggi del telefonino, cosa succederebbe?».
Prosegue l’opera di diffusione del pensiero del teologo Carlo Molari, in collegamento alla sua opera principale Il cammino spirituale del cristiano e in riferimento continuo ai suoi contenuti, che vengono qui ampliati e radicati nella riflessione su Gesù di Nazaret.
«Quando Dio viene nasce un uomo. Quando Dio viene crescono i suoi figli e la vita fiorisce in noi in umanità piena. Noi attendiamo Dio che viene incontrando uomini, perché la Sua azione si esprime nei gesti, nei pensieri, nelle parole, nella misericordia di creature che arrivano, pur nei loro limiti e incompiutezze, a fare di se stesse trasparenza di Dio.»
Il modo di fare teologia di Carlo Molari è accessibile a tutti perché nasce ed è alimentato dall’esperienza del vivere. Queste riflessioni sui Vangeli costituiscono un percorso ulteriormente facilitato alla comprensione del pensiero e della spiritualità del maestro.
Il riferimento alla vicenda storica di Gesù, a partire dai Vangeli del Natale (e che prosegue in un secondo volume dedicato ai Vangeli della Pasqua) e in stretto parallelo con le vicende umane in cui ciascuno può riconoscersi, offre un contesto di esemplifi­cazione e applicazione pratica dove il pensiero teologico dell’autore emerge con chiarezza e ampiezza di implicazioni. Infatti, a quei temi della riflessione che i racconti dei Vangeli sollecitano viene gene­ralmente dato modo di esprimersi con una estensione e una concretezza mag­giori rispetto alla trattazione sistematica sviluppata ne Il cammino spirituale del cristiano cui si fa qui riferimento.
Si manifesta così lo stretto intreccio fra la meditazione delle Scrit­ture, in particolare i Vangeli, e lo svolgersi del pensiero teologico e delle indi­cazioni per la vita dello spirito da parte dell’Autore, che a sua volta ha portato lo sviluppo della spiritualità e del pensiero vitale del maestro a una penetrazione più profonda della vicenda di Gesù: a partire dalla precisione degli inquadramenti storici, attraverso l’immedesimarsi negli eventi della sua vita e il riviverne gli stati d’animo – lo sguardo fisso su Gesù – fin quasi ad assumerne sensibilità, atteggiamenti interiori e modi di porsi di fronte alle situazioni dell’esistenza. Tutto questo dà al suo modo di leggere i Vangeli una notevole perspicacia interpretativa proprio per la profondità con cui don Molari è penetrato nella conoscenza della vicenda umana in generale, e di quella dell’uomo chiamato Gesù in particolare.
(Dalla prefazione di Ornella Stazi, che negli anni ha trascritto, e infine selezionato, le omelie per la pubblicazione, e di Francesco Nicastro, curatore del volume)
Che cosa pensiamo (a chi pensiamo) quando diciamo "Dio"? Può, il cristiano, farsi un'idea di Dio? Se l'uomo è stato creato "a immagine e somiglianza di Dio" chi lo autorizza a pensare a un Dio fatto, al contrario, a immagine e somiglianza dell'uomo? E ancora: quale segreto nasconde l'etimologia della parola Dio che usiamo con troppa disinvolta leggerezza? Non è forse giunto il tempo, per un cristianesimo adulto, di emanciparsi da ogni immagine infantile della divinità e di cominciare a riflettere sul fatto che anche questa parola è solo una metafora per dire qualcosa per cui non abbiamo parole migliori? Un lavoro di bonifica del linguaggio sul divino è quello che l'autore propone con questo libro non solo al credente, ma anche all'ateo, allo scettico, all'agnostico del XXI secolo per uscire da ogni idolatria e per scampare al pericolo di una liquidazione troppo sbrigativa del Mistero.
Il "prendersi cura" è una dimensione fondamentale dell'esistenza umana, poichè attraverso l'autentica cura di sé l'uomo sa prendersi cura degli altri e del Dio che abita nella persona e nella comunità. I diversi contributi che costituiscono il libro - tramite la riflessione biblico-teologica e filosofico-esperienziale - meditano su un tema particolarmente fecondo per il mondo attuale in un tempo in cui la "cultura dell'umanità" non appare affatto ovvia, a fronte di un sempre più invadente interesse per ciò che è immediatamente riconducibile al binomio produzione-consumo.
Il filo conduttore delle meditazioni proposte dal teologo pakistano è quello dell'Incarnazione di Dio e del Mistero che accompagna la vita di Gesù nei suoi primi 30 anni di vita a Nazareth. La proposta di Emanuel Asi è quella di una spiritualità evangelica radicale, perché, dice "il Dio dell'incarnazione è straordinariamente ordinario: è umano, comune, semplice e laico". Questa "umanità" di Dio invita a scoprire un Dio che non ha più posto nelle formulazioni e strutture di potere. Il libro si rivolge a laici, sacerdoti, religiose e religiosi, che desiderano trovare una proposta spirituale nuova ed esigente.
Il libro rievoca la visita di Papa Francesco in Terra Santa (24-26 maggio 2014), visita che è stata dirompente, tanto da tracciare una linea di demarcazione tra un prima e un dopo. I suoi gesti hanno ispirato questo libro-reportage. Gli interventi e i gesti del Papa sono integrati con un'indagine dell'autrice che ha interpellato diverse persone che da anni vivono in quelle terre. Per citarne alcune: monsignor Giuseppe Lazzarotto, nunzio apostolico in Israele, Fra Pierbattista Pizzaballa, Custode di Terra Santa, fra Massimo Pazzini, decano dello Studium Biblicum Franciscanum, monsignor Fouad Twal, Patriarca dei Latini di Gerusalemme, Egidia Beretta, madre di Vittorio Arrigoni, e tante altre voci raccolte anche tra la gente comune, sia in Palestina che in Israele. Un libro quindi che riporta l'attenzione sulla situazione geopolitica, sulle incomprensioni reciproche, sugli errori commessi, sulle rivendicazioni e sulle accuse, aspetti fondamentali per capire l'escalation della violenza attuale. Vedere è imprescindibile, raccontare doveroso.
Il libro "Crocifisso tra potere e grazia. Dio e la civiltà occidentale" è il frutto di tre anni di studio e di riflessione sull'attualità che anima la convivenza civile e democratica dell'Italia e dell'Europa di fronte alle sfide epocali nel passaggio tra il 2° e il 3° millennio. Attraverso l'icona del Crocifisso che funge da filigrana e da spartiacque, l'Autore contesta culturalmente e biblicamente i cultori - pseudolaici e credenti atei - del simbolo dell'identità nazionale e si oppone da credente cattolico dal cuore laico alla strumentalizzazione degli atei devoti e dei religiosi atei che vogliono trasformare il Cristianesimo in religione civile o sistema di valori, annullando la sua dimensione universale e aperta a tutte le culture e civiltà, imperniata sul "Vangelo, cioè Gesù Cristo, cioè il Figlio di Dio" (Mc 1,1)
Viviamo un’epoca di venti deboli, incapaci quasi di farci navigare in mare aperto. Abbiamo respiri corti, spesso in affanno, che a fatica permettono di farci camminare verso un’umanità condivisa e solidale. La voce delle donne, che esce dai testi biblici, ha la capacità e la freschezza di indicarci nuove pratiche e nuovi linguaggi che aprano al respiro della Vita. Dal loro grembo e dalle loro parole/azioni sgorga la difesa della Vita e per questo il volto del vero Dio “amante della Vita”. È una voce spesso messa a tacere da uomini-maschi detentori del potere e del sacro. Per secoli, una coltre maschilista ha avvolto la loro voce e nascosto le loro azioni. Sandro Gallazzi e Annamaria Rizzante sanno, con grande maestria e attenzione, ridonarci la voce e le gesta di queste donne bibliche, vere teologhe di un Dio che è “presenza liberatrice” in mezzo a noi. Scopriamo così, percorrendo queste pagine, in cui incontriamo Agar, Anna, Gomer, Rut, Ester, Maria e molte altre, quel vento di coraggio e di tenerezza che aleggia in tutta la storia biblica: è la Ruah del Signore, presenza materna e femminile di Dio, madre e padre della Vita.
Un'opera dichiaratamente autobiografica in cui l'autore presenta il percorso iniziatico del protagonista, di semplice famiglia di un piccolo paese marchigiano di mezzo secolo fa, cresciuto fra le pareti di una chiesa e di una sacrestia in un ambiente permeato di potenti istanze morali. In questo mondo, tramite l'amicizia di Tancredi, scopre la sessualità, il mondo femminile, mondo che rimarrà sempre condizionato fino agli anni della maturità dai rigidi condizionamenti dellla religione e il rigore morale dell'educazione familiare.