"Lampi di luce sono piccoli gioielli dello spirito, così appaiono, in quanto potrebbe anche succedere che, al momento opportuno, essi potrebbero dar luce al grigiore della nostra quotidianità e di qualche nostro momentaneo cedimento esistenziale. Pertanto tutti questi piccoli e grandi tesoretti, sorti dalla mente dei nostri simili superdotati, se non altro posseggono quasi sempre la chiave adatta per aprire ampie finestre sulla multiforme realtà del nostro mini-universo interiore." (Dalla prefazione)
Questo libro desidera cogliere e consegnare lo spirito che ha accompagnato la presenza e il servizio di Padre Flavio Roberto Carraro come Vescovo della Chiesa di Verona dal 1998 al 2007, mostrando alcuni tratti del volto di Chiesa che ha caratterizzato il suo episcopato e che è idealmente racchiuso nel suo stemma episcopale. "La Chiesa di Cana" si presenta come un "commento" allo stupendo testo evangelico giovanneo (Gv 2,1-12), un inconsueto indicatore in cui rileggere l'incontro tra il Vangelo e la vita di una comunità che in quella pagina si riscopre e che da quel testo trae i motivi per il proprio rinnovato impegno di testimonianza. È dunque uno spaccato di fede semplice, con pagine di spiritualità quotidiana dentro le quali poter rileggere non solo un tracciato di magistero episcopale e uno stile per essere Chiesa, ma anche un segno di gratitudine per un grande pastore che rimane permanentemente Padre.
"Da questo 'alfabeto', che può accompagnare tradizioni e vie diverse, può maturare un giorno il frutto dell'Unità dei Cristiani, del riconoscere la propria identità nella Fede dell'altro, il proprio Cristo nel Cristo dell'altro. Questo libro di Stefano Zanradi ci parla molto e con forte accento della necessità di tale Unità dei Cristiani e, mi pare, offre un contributo ad un movimento che ancora rimane un po' in ombra e stenta a venire alla luce del sole. L'Unità è esigente: non si accontenta delle dichiarazioni, ma richiede la riconoscenza, l'umiltà, la gratitudine e la condivisione. Si tratta della stessa Fede, della consapevolezza che i Cristiani nascono tutti da Cristo." (Dalla presentazione di p. Vladimir Zelinsky, sacerdote ortodosso)
L'autore in questo volume ha l'intento di chiarire le ragioni dei Sudisti e le loro vere aspirazioni, per poi comprendere meglio la Confederazione Sudista e fare luce sulle reali cause del conflitto. La guerra civile americana ha portato infatti alla nascita degli Stati Uniti moderni, la contrapposizione tra la Confederazione e la sua antieconomica e obsoleta "peculiare istituzione" (la schiavitù) e l'Unione, la cui esplosione industriale ed economica mise il "Vecchio Sud" nella condizione di adeguarsi o essere cancellato dalla Storia (oppure resistere e, staccandosi dall'Unione, divenire una nazione indipendente), rappresentando anche il contrasto tra capitalismo e società agraria.
In questo saggio-romanzo il professor Mavic, da Verona dove vive ed insegna filosofia in un liceo, ritorna a Trieste, sua città natale per un ciclo di conferenze sul significato nascosto nelle parole. Mentre espone le sue "scoperte" sui significati etimologici, si affacciano spontanee connessioni con squarci di vita vissuta. Così, nell'alternanza tra la divulgazione di intuizioni semantiche e spunti narrativi biografici, si delinea gradualmente un originale mosaico di concetti e di esperienze. Si manifesterà ciò che abitualmente è celato dal gioco ingannevole delle apparenze. Un'unica certezza: il suggerimento a ricercare nel profondo le vie della conoscenza.
Nello sguardo critico di Gilberto Lonardi molti e molti allievi di più generazioni hanno cercato e affinato il proprio. E se il suo insegnamento è rappresentato in primis dagli studi, dal grande numero di pubblicazioni e dai corsi universitari, questa miscellanea è anch'essa - indirettamente - suo frutto, testimonianza degli stimoli che Lonardi ha offerto di volta in volta a chi ha cercato in lui una guida. Gli autori della modernità letteraria qui attraversati riflettono infatti disparati interessi critici, e insieme (anzi soprattutto) rientrano nell'ambito del suo magistero: da Dante a Montale, Sereni, Zanzotto. Ma anche Pascoli, Michelstaedter, De Pisis. E poi Salgari, Fiumi, Landolfi? Ne risulta uno zibaldone di scritti e interventi critici che risponde al desiderio di dire grazie a Gilberto Lonardi, con la speranza che lui un poco vi si riconosca.
Il saggio parte da una argomentazione di psicologia clinica sugli istinti vitali primari della persona umana come amore interpersonale, capaci di generare la persistenza intergenerazionale dell'umanità grazie alla componente spirituale della persona contro ogni aggressione omicida, sviluppando invece quella solidarietà che consente protezione ad ogni viandante su questa terra dal sentimento più profondo e della fede nel suo slancio metafisico.
Il presente volume s'inserisce nelle iniziative promosse dall'Ordine Camilliano per la celebrazione del IV centenario della morte del Fondatore, San Camillo de Lellis (1614-2014), patrono dei malati e di quanti se ne prendono cura. Il genere letterario adottato - l'epistolario - consente all'autore di personalizzare i propri interventi e, nello stesso tempo, di rendere più accessibili queste pagine a quanti vorranno sfogliarle. Ne risulta un ricco mosaico in cui trovano risalto tratti caratteristici della persona e della vita del Santo, la sua umanità plasmata dalla grazia divina, messa a servizio di Dio e del prossimo con uno stile che ricalca quello del Cristo, divino samaritano delle anime e dei corpi.
Il libro nato su Facebook, il Mondo unito in un testo costruito dalla simbiosi tra tecnologia e anima. Questi sono gli autori, tutti riuniti nello spazio nato sul social network e che ora si materializza in un libro cartaceo e digitale: 152 Mani (76 persone) 114 domande (poste dal curatore) 1036 risposte (di vita) 74 risposte del curatore (ogni coautore ha posto una domanda al curatore...) 74 soprannomi (inseriti sopra le risposte di ogni coautore) 74 titoli per il libro (postati e votati su facebook). Nazionalità: Italia Francia - Russia - Guatemala - Somalia - Paraguay - Messico - Romania Brasile - Cina - Turchia - Olanda - Spagna - Australia. Età: Da 7 a 73 anni. Ceti sociali: tutti, professionalità (lavoro): Varie, Religioni: Varie, Culture: Varie, Colore della pelle: molteplici, Esperienze di vita: Infinite, Metodo usato per costruire il libro: tecnologia, Pc (Facebook + e-mail + messaggi privati) Che dire... Abbiamo dato anima alla tecnologia... e il nostro messaggio è "Da soli siamo niente, insieme siamo tutto". Unitevi a noi...
Trovare la tranquillità e il silenzio è qualcosa di cui sentiamo immensamente il bisogno, tuttavia molto spesso riscontriamo la grande difficoltà a vivere questa dimensione. La nostalgia del silenzio fa parte dell'esperienza di ciascuno, ma soltanto pochi lo raggiungono. In questo libro l'autrice ci porge un invito: semplicemente cominciare o iniziare nuovamente, semplicemente farlo. Come aiuto alla pratica Silvia Ostertag ha disposto dei testi che suggeriscono allo stesso tempo risonanze ed esercizi. Per tutti coloro che vogliono iniziare, ma anche per quelli che hanno già scelto e praticano lo stare seduti in silenzio come esercizio regolare, il libro offre preziosi impulsi di ispirazione, che derivano da un tirocinio assiduo. L'Autrice, infatti, pre decenni ha guidato un proprio centro di meditazione: può, così, accompagnare e incoraggiare il lettore con autentica sapienza, verso l'ascolto di ciò che non è subito comprensibile, ma che fa parte della nostra più profonda realtà.
Willigis Jager, monaco benedettino e maestro Zen, unisce nella sua persona il segreto delle vie della saggezza occidentale e orientale. Attraverso decenni di pratica e di guida spirituale, l'autore indica in questo libro dei percorsi di esperienze profonde che sono possibili in tutte le religioni e confessioni.
Romanzo storico-teologico su un utopico papato modellato sulla figura di Francesco di Assisi, un libro di grande fascino e di grande letteratura che scalda il cuore del lettore e lo avvince dalla prima all'ultima pagina. Nell'ultimo conclave, ambientato idealmente nel giorno di Natale, a loro insaputa, i cardinali eleggono un semplice prete della diocesi di Genova che assume il nome di Francesco. Nel discorso Urbi et Orbi di fronte al mondo attonito e allo sconcerto ecclesiastico, in piazza San Pietro, Francesco I si spoglia di tutti i suoi averi, abolisce di fatto il Vaticano per restare semplicemente un uomo pellegrino sulle strade del mondo che indica la via del futuro: il ritorno alle sorgenti evangeliche e alle fonti dell"umanità".