Il volume è la riedizione integrale del celebre testo settecentesco di Nicola Zabaglia, umile "sanpietrino" al servizio della Fabbrica di San Pietro, ma con spiccate attitudini per le arti meccaniche e la costruzione di macchine e congegni indispensabili per le molteplici esigenze di costruzione e manutenzione della Basilica. Il libro di Zabaglia con le sue magnifiche tavole, viene qui integralmente riproposto (tavole e testi in italiano e latino) dalla sua prima edizione (1743). Una serie di saggi si propone di ricollocare criticamente la figura di Zabaglia, attraverso la vicenda del libro, dalla ideazione alla stampa ed alla nuova edizione ottocentesca, alla luce di una lettura che valuta la distanza crescente che separa lo sviluppo della scienza moderna (il sapere teorico ed accademico) da quelle pratiche esperte delle maestranze formatesi nel cantiere, depositarie di un prezioso saper fare. Nel '700 più che mai si rende necessaria una azione di formazione e di ricerca, attraverso un itinerario che va dal Museo dei modelli, allo Studio del mosaico, alla scuola di meccanica, al progetto delle scuole cristiane, come apprendistato tecnico distinto dai profili moderni che si delineano nelle professioni legate alla costruzione. L'organizzazione della Fabbrica di S. Pietro, da Carlo Fontana e il suo Templum Vaticanum alla restaurazione, compie uno sforzo di aggiornamento che la colloca come scuola nel contesto più vasto della scena culturale.
Il complesso romano di San Paolo fuori le mura è un caso paradigmatico del divenire di un edificio che, pur profondamente mutato nel tempo, continua a trasmettere il suo specifico e riconoscibile messaggio di intrinseca, persistente, validità e unità concettuale.
Il volume ricostruisce gli eventi storici, politici, urbanistici ed edilizi che hanno caratterizzato il quartiere Prati a Roma. La storia della zona inizia quando Caligola, nel 40 a.C. costruì il Circus Vaticanus nell'area della Basilica di San Pietro e quando Nerone compì il martirio dei cristiani nell'ansa del Tevere poi chiamata Prata Neronis. Per più di mille anni grazie al sito protetto dal Tevere, sono stati campo base per gli assedi dei barbari a Roma. L'avvio dello sviluppo dei "Prati" dopo il 1870 coincise con l'espansione della capitale, con la realizzazione di molte case per gli impiegati governativi. L'edilizia di Prati fu ultimata negli anni venti e, poi in seguito alla trasformazione di molte residenze in uffici, è avvenuta nella zona una "terziarizzazione" con una forte presenza commerciale; il tutto reso più importante dalla presenza di uffici giudiziari, studi legali, la Corte dei Conti, le sedi della Rai, e dalla realizzazione nel 1936 del Foro Italico divenendo così il Centro Direzionale, integrato con le residenze, più importante di Roma. Oltre a descrivere la storia di Prati in due millenni, il volume analizza episodi di interesse particolare quali la realizzazione del Tempio Costantiniano nel 350 d.C., della basilica di San Pietro, l'afflusso dei pellegrini verso la basilica dalla via Francigena, la creazione di via della Conciliazione, il Palazzo di Giustizia, l'Esposizione del 1911 e il Ponte Risorgimento il primo in cemento armato a unica grande luce.
Questo volume contenente l'enunciazione dei principi formatori della conservazione e dell'operatività del restauro, congiuntamente al corredo documentario grafico, fotografico e iconografico dello stadio di Domiziano, della piazza Navona, della fontana dei Quattro fiumi, del palazzo Pamphilj, della chiesa di Sant'Agnese in Agone e del Collegio Innocenziano, è stato pensato e realizzato in stringente continuità con il precedente, in modo tale da rendere testimonianza alla bellezza dei monumenti delle fabbriche Pamphilj.
Una introduzione alla lettura della collezione di stampe di Fabrizio Maria Apollonj Ghetti, riservata a luoghi, paesaggi, monumenti del complesso tessuto che costituisce lo sviluppo storico e culturale di Roma. Le tavole sono differenziate in una divisione sistematica degli argomenti e definite nelle esigenze di percorso, di analisi e di ricerca. Attraverso l'indagine conoscitiva degli aspetti storici, culturali e artistici, si determina l'evoluzione della città fermata e documentata nelle incisioni. Le componenti culturali e artistiche che caratterizzano le tavole incise, unitamente alle loro intrinseche valenze storiche, definiscono l'ambiente culturale e artistico dei disegnatori e degli stampatori che le diffondevano.