Hanno scelto di rinunciare a un'esistenza tranquilla in nome di un amore incondizionato per gli esseri umani e la verità. Hanno rifiutato di sottomettersi non solo all'aggressore venuto da lontano ma anche ai demoni interiori che spingono a perpetuare il cerchio vizioso dell'odio e della vendetta. In questo libro di storia e di storie, Todorov racconta i destini di otto personalità emblematiche - Etty Hillesum, la giovane deportata ad Auschwitz, l'etnologa antinazista Germaine Tillion, i grandi scrittori russi Boris Pasternak e Aleksandr Solzenicyn, Nelson Mandela e Malcom X, il pacifista israeliano Shulman, l'informatico Edward Snowden - e attraverso le loro vite straordinarie ci offre una riflessione lucida e appassionata sulle questioni politiche più significative dei nostri giorni.
"Si può essere a casa propria dappertutto. Datemi un tavolo da lavoro, sarà la mia patria." George Steiner, rispondendo alle domande della giornalista Laure Adler, racconta in queste pagine le numerose patrie della sua vita affascinante: quelle reali, con la fuga della famiglia da Parigi e dal fervore nazista che stava esplodendo in Europa, le esperienze giovanili a New York e le cattedre nei più prestigiosi atenei del mondo. E quelle ideali, con l'orgogliosa rivendicazione di appartenere a un popolo - quello ebraico - a cui riconosce il nucleo vitale della sua eccellenza intellettuale senza tuttavia risparmiare critiche alla politica di quel "miracolo necessario" che è lo stato di Israele. Nelle riflessioni preziose di uno dei giganti del nostro tempo, memorie e rimpianti si intrecciano alle idee su cui da sempre si è interrogato: Steiner torna così a esprimere con forza la dedizione avvincente e pericolosa per la letteratura e il libro; continua il confronto con le grandi mitologie del Novecento, confermando il giudizio inflessibile su Freud e la psicoanalisi; e dedica parole di amore puro alla sua passione più grande e profonda, quell'"esperanto delle emozioni che è la musica". Ma la ricerca di senso non può mai considerarsi giunta a destinazione e per questo, invitato a dare una definizione di sé stesso, forse con un pizzico della sua tipica ironia, Steiner può affermare orgoglioso: "Mi piace essere discepolo".
È l'aprile del 1944, l'ultima neve del lungo inverno polacco attanaglia ancora le vie del ghetto di Lódz: i fiocchi candidi scendono sulle nere e informi divise degli operai ebrei che lavorano per i nazisti. Ma c'è un fragile fiore che, in questo paesaggio desolato, con tutta la forza cerca di sbocciare. Rywka Lipszyc ha solo quattordici anni. Ogni giorno deve farsi strada tra le recinzioni di filo spinato, incalzata dalle armi dei soldati e dagli ululati laceranti dei cani. Dopo la morte dei genitori, è lei a prendersi cura della sorellina Cipka. La sua città, la casa che tanto amava, gli amici di scuola, sono ormai un pallido ricordo; al loro posto ci sono il lavoro, il freddo, la fame, gli orrori del ghetto e della segregazione. In mano Rywka stringe l'unica cosa che è rimasta veramente sua: il suo diario, l'unica illusione di speranza e di salvezza da un nemico che, semplicemente, vuole che il suo popolo smetta di esistere. In queste commoventi pagine prende vita il ritratto di una bambina costretta ad affrontare l'impossibile compito di diventare donna in un mondo dominato dalla violenza e dall'ingiustizia. Ma Rywka deve resistere. Per sé, per la sua famiglia, per le tante persone che, a rischio della loro stessa vita, ogni giorno le offrono aiuto. E l'unico modo per resistere è non smettere di sognare: la libertà per sé e per Cipka, una casa, un piccolo studio avvolto dall'ombra della sera, una penna, qualche foglio bianco per coltivare la sua più grande passione, la scrittura.
Nell'ottobre del 1963, Nelson Mandela viene accusato di alto tradimento e terrorismo dalla corte di giustizia sudafricana. La sua unica colpa è quella di essersi battuto contro il disumano e terribile regime dell'apartheid che schiavizza la popolazione nera del paese. Ma nel corso del durissimo processo di Rivonia, Mandela sfida i suoi accusatori e la pena di morte con lo straordinario discorso che dà il titolo a questo libro, dichiarandosi pronto a morire pur di continuare la sua battaglia per la pace e l'uguaglianza. L'anno successivo viene condannato all'ergastolo ma la sua lotta non si interrompe: dopo ventisei anni di carcere durissimo, nel giorno della sua liberazione, davanti a una folla festante, Mandela ripeterà le stesse identiche frasi pronunciate nell'aula di tribunale. Sarà l'inizio di un nuovo viaggio che lo porterà a divenire il primo presidente democraticamente eletto della Repubblica Sudafricana.
Un ideale per cui sono pronto a morire ci consente di rivivere la storia di quei momenti in presa diretta attraverso le parole alte e coraggiose di uno dei grandi eroi civili del nostro tempo.
Valle dello Swat, Pakistan, 9 ottobre 2012, ore dodici. La scuola è finita, e Malala insieme alle sue compagne è sul vecchio bus che la riporta a casa. All'improvviso un uomo sale a bordo e spara tre proiettili, colpendola in pieno volto e lasciandola in fin di vita. Malala ha appena quindici anni, ma per i talebani è colpevole di aver gridato al mondo sin da piccola il suo desiderio di leggere e studiare. Per questo deve morire. Ma Malala non muore: la sua guarigione miracolosa sarà l'inizio di un viaggio straordinario dalla remota valle in cui è nata fino all'assemblea generale delle Nazioni Unite. Oggi Malala è il simbolo universale delle donne che combattono per il diritto alla cultura e al sapere, ed è stata la più giovane candidata di sempre al Premio Nobel per la pace. Questo libro è la storia vera e avvincente come un romanzo della sua vita coraggiosa, un inno alla tolleranza e al diritto all'educazione di tutti i bambini, il racconto appassionato di una voce capace di cambiare il mondo.
Per secoli gli storici hanno dipinto Isabella de' Medici come una donna priva di freni morali e dedita a "illecite passioni", giustificata solo dalla scarsa considerazione che il marito Paolo Giordano Orsini avrebbe avuto per lei. Tanto che alla fine lui, già macchiatosi di molti altri delitti, l'avrebbe uccisa, esasperato dai suoi tradimenti. Quella di Isabella e Paolo Giordano è una delle più sanguinose "leggende nere" del nostro Rinascimento, uno scandalo che ha ispirato, nel corso dei secoli, scrittori e poeti. Ma è giunto il momento di riscoprire la verità e restituire a Isabella l'onore cancellato dalle calunnie. Elisabetta Mori ricostruisce, partendo dai documenti originali, uno dei grandi misteri della storia italiana. Ricostruisce un'epoca, i suoi costumi, la sua cultura, oltre che naturalmente le trame politiche dell'Italia cinquecentesca. E ci regala il ritratto vero e commovente di una giovane donna intrappolata tra accordi diplomatici, calcoli politici e sentimenti profondi.
Ugo Stille è uno dei personaggi più geniali e misteriosi dell'Italia della seconda metà del Novecento. Figlio di ebrei esuli dalla Russia comunista e approdati in Italia, giovanissimo antifascista conosce i protagonisti della Resistenza ed è amico di Giaime Pintor. Riesce rocambolescamente a rifugiarsi negli Stati Uniti e risale la penisola con l'esercito americano, occupandosi di stampa e propaganda. Quando torna negli Stati Uniti diventa il corrispondente del "Corriere della Sera": e in questa veste, sarà il canale di comunicazione privilegiato tra Washington e il nostro paese. Coronerà la sua carriera come direttore del "Corriere della Sera". Un uomo dalle tante vite e dai molti misteri, che non a caso scelse di farsi conoscere con uno pseudonimo anziché con il suo vero nome, Mikhail Kamenetzki. Altrettanto interessante, anche nelle sue ombre, la sua vita privata, a cominciare dall'amore per Elizabeth, figlia di una ricca famiglia americana: Elizabeth e Ugo si conoscono a una festa a New York: lei ci arriva con il marito, ma alla fine della serata se ne va via con Ugo verso un matrimonio in cui non mancheranno ombre. Alexander Stille affronta la storia dei suoi genitori con grande coraggio, senza nascondere nulla: esplora la vita ­ ma anche l'anima ­ di due personalità complesse, in stretto rapporto con il loro tempo e la società in cui sono vissuti.
La biografia attenta e documentata che Alexander Stille ha dedicato a Silvio Berlusconi è stata subito accolta come il libro che finalmente ci fa capire i trionfi del "Cavalier Miracolo". Da Giuliano Ferrara a Romano Prodi, alle maggiori testate italiane ed estere, tutti hanno preso spunto da questo saggio per capire le ragioni di un successo imprenditoriale, politico e mediatico che dura da decenni. Stille è il giornalista statunitense che più si è occupato dell'Italia in questi anni, "Il Cavalier Miracolo" è un'inchiesta approfondita, condotta secondo il modello del miglior giornalismo anglosassone, ma anche un racconto. Silvio Berlusconi, con le sue luci e le sue ombre, le sue virtù e i suoi difetti, è anche l'eroe di uno straordinario romanzo popolare. Intorno alla sua figura, ruota uno dei grandi enigmi della politica contemporanea: che cosa può accadere alla democrazia nell'era dei grandi conglomerati dell'informazione, delle enormi fortune personali, delle vertiginose ambizioni? In questa nuova edizione ampliata e aggiornata, Stille racconta le vicende mediatiche e giudiziarie di questo libro, un tassello utile per capire l'equilibrio dei media nel nostro paese e come si possono usare le aule di tribunale per intimidire le voci scomode. Soprattutto racconta gli ultimi anni dell'Italia berlusconiana, con gli exploit sessuali e le vittorie elettorali, l'impotenza della sinistra e lo stallo della società civile, il "caso Mills" e le ingerenze sulla Rai.
La biografia attenta e documentata che Alexander Stille ha dedicato a Silvio Berlusconi è stata subito accolta come il libro che finalmente ci fa capire i trionfi del «Cavalier Miracolo». Da Giuliano Ferrara a Romano Prodi, alle maggiori testate italiane ed estere, tutti hanno preso spunto da questo saggio per capire le ragioni di un successo imprenditoriale, politico e mediatico che dura da decenni.
Stille è il giornalista statunitense che più si è occupato dell'Italia in questi anni, Il Cavalier Miracolo è un'inchiesta approfondita, condotta secondo il modello del miglior giornalismo anglosassone, ma anche un avvincente racconto. Silvio Berlusconi, con le sue luci e le sue ombre, le sue virtù e i suoi difetti, è anche l'eroe di uno straordinario romanzo popolare. Intorno alla sua figura, ruota uno dei grandi enigmi della politica contemporanea: che cosa può accadere alla democrazia nell'era dei grandi conglomerati dell'informazione, delle enormi fortune personali, delle vertiginose ambizioni?
In questa nuova edizione ampliata e aggiornata, Stille racconta le vicende mediatiche e giudiziarie di questo libro, un tassello utile per capire l'equilibrio dei media nel nostro paese e come si possono usare le aule di tribunale per intimidire le voci scomode. Soprattutto racconta gli ultimi anni dell'Italia berlusconiana, con gli exploit sessuali e le vittorie elettorali, l'impotenza della sinistra e lo stallo della società civile, il «caso Mills» e le ingerenze sulla Rai, le leggi ad personam e il declino del paese. Ma dietro all'attualità e agli scandali da prima pagina, ci insegna Stille, si muovono forze più profonde, che è necessario interpretare e conoscere.
«Ora vi saluto perché torno a leggere il fantastico libro di Alex Stille.»
Giuliano Ferrara, «Il Foglio»
«Molto chiaro, molto preciso, molto fattuale e perfino esaustivo... Non è un libro contro Berlusconi. L'autore non lo odia, né lo sopravvaluta, né lo disprezza, tanto meno si lascia ipnotizzare. Alexander Stille comprende che nessuno altro personaggio incarna come il Cavaliere le grandi rivoluzioni della post-modernità, la potenza della comunicazione, l'impeto dei consumi. » Filippo Ceccarelli, «la Repubblica»
«Un libro serio. Che non riduce tutto a macchietta. E che prova a leggere la vicenda come il paradigma di alcune tendenze delle democrazie di oggi e di domani.»
Fabrizio Forquet, «Il Sole-24 Ore»
«Dà atto a Berlusconi di aver rivoluzionato la nostra società, svecchiandola e introducendo valori nuovi.» Gaspare Di Sclafani, «Libero»
«Belusconi appare come lo descrive Stille: un fenomeno di populismo mediatico-plutocratico con ripercussioni serie sui caratteri della “buona” democrazia.»
Michele Salvati, «Corriere della Sera»
«Stille ci ha avvertito: quel che sta avvenendo in Italia si può ripetere altrove.»
Furio Colombo, «Corriere della Sera»
Stille scrive che Berlusconi si è creato un elettorato con le sue emittenti.
«Proprio così. È questa la caratteristica postdemocratica di Berlusconi, convincere la gente non solo parlando di politica ma soprattutto non parlando di politica.»
Romano Prodi, «Die Zeit»
«Siamo abituati a considerare la storia quale storia dei potenti: attraverso la biografia di un uomo vediamo l’altra faccia della medaglia. Di qui l’importanza del romanzo e della poesia, della testimonianza dell’arte. (...) Credo che in ogni individuo ci sia tutto un universo. Gli avvenimenti sono distinti, e fanno parte dell’esperienza individuale, ma hanno ripercussioni anche negli altri uomini, nella natura e persino sulle cose, così come gli avvenimenti esterni hanno un influsso sull’uomo.»
Da bambino il cielo è il romanzo di una vita: perché la biografia di Franco Loi è un racconto che scorre come un fiume, dagli anni Trenta a oggi, passando per il fascismo, la guerra e la liberazione, le profonde trasformazioni sociali e tecniche, il passaggio dall’industria meccanica alla tecnologia, il Sessantotto e la nascita del terrorismo.
La memoria s’intreccia con la storia e illumina il presente, i destini individuali – a cominciare da quello del narratore-protagonista, si riverberano in un percorso collettivo, nelle speranze e nelle delusioni di una famiglia, di una città, di un popolo.
Nelle parole del poeta milanese, i ricordi diventano la chiave per capire il mondo. Spesso si condensano in immagini esemplari, a volte tragiche a volte buffe ma sempre vere: la madre sdraiata sul tavolo da cucina con le sanguisughe sulla schiena, oppure i giocatori del Genoa che corrono sull’erba, là sotto, lontani. O, ancora, il pugile che trova un libro di Niezstche su una bancarella, lo compra e abbandona la boxe per diventare poeta...
Sono tanti i personaggi che s’incontrano in questo libro: gli umili e i potenti, i vincitori e i vinti, i poeti e i calciatori, la portinaia e il filosofo... E sono mille le immagini di folgorante forza poetica che Franco Loi, «eterno ingenuo costantemente mosso dal bisogno di giustizia e di verità», condensa in questo autoritratto ricco di emozioni, pensieri e avvenimenti. Al centro ci sono, naturalmente, la parola e la poesia, la politica e gli affetti familiari, la storia e la psicologia, la religione e il lavoro. Ma al cuore di questa esperienza di lettura c’è un’idea vera e profonda della cultura, che emerge attraverso tutte le esperienze e le unifica: una cultura che fa crescere l’uomo e lo educa al rispetto e all’amore per la vita e per il mistero della creazione.
Il testo racconta l'indagine svolta da Waris Dirie e dalla giornalista Corinna Milborn sulla pratica della mutilazione genitale femminile in Europa. Esse stimano che oltre 500.000 tra donne e bambine siano vittime o siano a rischio dell'infibulazione. Attualmente, la Francia è il solo paese in cui vige una legge che punisce chi la pratica, ma nessun paese europeo riconosce ufficialmente il timore di subire la mutilazione come ragione sufficiente a chiedere e ottenere asilo. Questo libro dà voce a tutte quelle donne che dall'esempio di Waris Dirie hanno tratto il coraggio di parlare e denunciare la loro atroce condizione. Un grido di dolore che osa sfidare antiche e odiose tradizioni per venire allo scoperto e chiedere a tutti di fare qualcosa.
Medico chirurgo e "di nazion bolognese", distillatore, alchimista, erborista, esperto di arti meccaniche, ingegnere navale, agronomo, bonificatore del territorio e ripopolatore di città, Leonardo Fioravanti fu instancabile vagabondo. Piero Camporesi lo segue "camminare il mondo" alla ricerca dei segreti della natura, quando impara tecniche sconosciute, allorché distilla e sperimenta nuovi farmaci, mentre risale l'Italia del Cinquecento, dalla Sicilia a Napoli, dalla città dei Papi a Venezia, da Ferrara a Milano, o mentre naviga per il Mediterraneo: in gioventù sulle coste africane con la flotta di Carlo V, per poi spingersi, ormai anziano, verso la penisola iberica, curioso delle novità giunte dal Nuovo Mondo.