Della madre di Gesù si sono impadroniti, nel corso dei secoli, i movimenti più retrivi e reazionari, e la sua limpida figura è stata inquinata da una pioggia di pseudo-apparizioni di una madonna sempre loquacissima, che affida misteri e segreti a persone d'ogni genere e che non manca di versare lacrime, magari di sangue, da statue di ogni continente. Con "Nostra Signora degli eretici" Alberto Maggi si rivolge invece a quanti vogliono riappropriarsi della figura di Maria in quella che è la sua reale essenza, e che desiderano riscoprire la sua stupenda figura per amarla come sorella nella fede. Solo in questo modo è possibile cancellare quell'aura che per secoli l'ha resa distante, inavvicinabile, inimitabile, per riuscire così a vedere Maria con gli occhi di un abitante di Nazaret, e Gesù con gli occhi di Maria e della sua famiglia.
«Perché vivete? Quale scopo date al vostro essere qui? Cosa volete da voi stessi?». In questo libro Vito Mancuso ingaggia un dialogo serrato con i suoi lettori per risalire alle sorgenti di un bisogno primordiale dell'uomo: il nostro bisogno di pensare. È da questa urgenza interiore, strettamente legata al desiderio e al sogno di una vita diversa e migliore, che Vito Mancuso ci spinge a tornare a «pensare con il cuore», senza barriere, preconcetti o tabù, e senza altro dogma che la ricerca costante del Bene. Così, nel movimento ora logico ora caotico delle nostre esistenze, questo libro diventa una guida capace di orientarci e consigliarci in quei momenti in cui siamo chiamati a scegliere se resistere strenuamente oppure arrenderci al flusso della vita, per raggiungere quella desiderata pace interiore, l'equilibrio di chi ha finalmente trovato un senso al suo essere al mondo.
Prima di diventare un'attivista famosa in tutto il mondo, Malala era solamente una ragazza pronta a combattere per tutto ciò in cui credeva. Ma in quella che un tempo era una pacifica valle del Pakistan, all'improvviso alle ragazze viene proibito di frequentare la scuola, e Malala mette così a rischio la sua vita per difendere il diritto a ricevere un'istruzione. In questa nuova versione ridotta del suo memoir, impreziosita da illustrazioni, un glossario e una cronologia, seguiamo la straordinaria storia di una ragazza che ha rifiutato di essere messa a tacere e che oggi condivide con i suoi lettori l'importanza di prendere posizione contro l'odio offrendo un messaggio ricco di determinazione e di speranza. Età di lettura: da 8 anni.
Nella storia d'Europa il 2015 sarà ricordato come l'anno della Grande Migrazione Intercontinentale, il processo attraverso cui milioni di persone provenienti da diversi paesi dell'Africa e dell'Asia, sospinte dalla miseria, da guerre e devastazioni, si sono messe in marcia verso il nostro continente sperando di trovarvi salvezza e benessere. Tra una generazione o due sarà possibile valutare la dimensione e l'effetto di questo processo, tuttavia è chiaro fin d'ora che essa costituisce uno dei tratti forti di quel Nuovo Mondo che la globalizzazione sta modellando. Dal punto di vista civile, politico, culturale, insomma dal punto di vista dell'identità europea (democratica, laica, paritaria, critica, produttiva), questa ondata quasi interamente islamica importerà una varietà di differenze difficilissime ad assorbirsi, e ancor più a integrarsi.
Quando era solo una bambina, per Michelle Robinson l'intero mondo era racchiuso nel South Side di Chicago, dove lei e il fratello Craig condividevano una cameretta nel piccolo appartamento di famiglia e giocavano a rincorrersi al parco. È stato qui che i suoi genitori, Fraser e Marian Robinson, le hanno insegnato a parlare con schiettezza e a non avere paura. Ma ben presto la vita l'ha portata molto lontano, dalle aule di Princeton, dove ha imparato per la prima volta cosa si prova a essere l'unica donna nera in una stanza, fino al grattacielo in cui ha lavorato come potente avvocato d'affari e dove, la mattina di un giorno d'estate, uno studente di giurisprudenza di nome Barack Obama è entrato nel suo ufficio sconvolgendole tutti i piani. In questo libro, per la prima volta, Michelle Obama descrive gli inizi del matrimonio, le difficoltà nel trovare un equilibrio tra la carriera, la famiglia e la rapida ascesa politica del marito. Ci confida le loro discussioni sull'opportunità di correre per la presidenza degli Stati Uniti, e racconta della popolarità vissuta - e delle critiche ricevute - durante la campagna elettorale. Con grazia, senso dell'umorismo e una sincerità non comune, Michelle Obama ci offre il vivido dietro le quinte di una famiglia balzata all'improvviso sotto i riflettori di tutto il mondo e degli otto anni decisivi trascorsi alla Casa Bianca, durante i quali lei ha conosciuto meglio il suo Paese, e il suo Paese ha conosciuto meglio lei. "Becoming" ci conduce in un viaggio dalle modeste cucine dell'Iowa alle sale da ballo di Buckingham Palace, tra momenti di indicibile dolore e prove di tenace resilienza, e ci svela l'animo di una donna unica e rivoluzionaria che lotta per vivere con autenticità, capace di mettere la sua forza e la sua voce al servizio di alti ideali. Nel raccontare con onestà e coraggio la sua storia, Michelle Obama lancia una sfida a tutti noi: chi siamo davvero e chi vogliamo diventare?
Bellagio è il luogo dove Camilla si è rifugiata per iniziare una nuova vita. Solo qui è libera di realizzare i suoi abiti capaci di infondere coraggio, creazioni che sono ben più di qualcosa da indossare e mostrare. Ma ora è costretta ad abbandonare tutto perché Marianne, la donna che l'ha cresciuta come una madre, ha bisogno del suo sostegno. È lei a mostrarle il contenuto di un antico baule, un abito che nasconde un segreto: vicino alle cuciture interne c'è un sacchetto che custodisce una frase di augurio per una vita felice. È l'unico indizio per ritrovare la sorella che Marianne non ha mai conosciuto. Camilla non ha mai visto nulla di simile, ma conosce la leggenda di Maribelle, una stilista che, all'epoca della seconda guerra mondiale, era famosa come «Tessitrice di sogni». Nei suoi capi erano nascosti i desideri e le speranze delle donne che li portavano. Maribelle è una figura che la affascina da sempre: si dice che sia morta nell'incendio del suo atelier parigino, circondata dalle sue creazioni. Camilla non sa quale sia il legame tra Maribelle e la sorella che Marianne vuole ritrovare. Ma sa che è disposta a fare di tutto per scoprirlo. Sente che la sua intuizione è giusta: Parigi è il luogo da dove iniziare le ricerche; stoffe, tessuti e bozzetti la strada da seguire. Una strada tortuosa, come complesso è ogni filo di una trama che viene da lontano. Perché i misteri da svelare sono a ogni angolo. Perché Maribelle ha lottato per affermare le proprie idee. Perché seguirne le orme significa per Camilla scavare dentro sé stessa, dove batte un cuore che anche l'ago più acuminato non può scalfire.
I lupi sono animali affascinanti e misteriosi, selvaggi e fieri. Vittime troppo spesso di pregiudizi antichi, incutono timore e meritano rispetto. Ulisse e Achille sono due cuccioli in difficoltà, trovati in natura appena nati da un coraggioso gruppo di persone che salva loro la vita. Ma quando i lupi crescono fin da piccoli con l'uomo, l'imprinting li può condannare a una vita in cattività: se non apprendono il linguaggio del branco non possono più essere liberati. Qui sta l'unicità di questo ardito progetto mai tentato prima in Italia: restituire al bosco i suoi figli, ridando loro la libertà. Giuseppe Festa trasforma questa favola realmente accaduta in un racconto lungo le vette aspre e innevate degli Appennini: giorno dopo giorno, quasi in presa diretta, viviamo quindici mesi tra sentieri immersi nelle foreste, ricerche sul campo, notti insonni in attesa di buone notizie. E mentre attendiamo il lieto fine, grazie al viaggio di ritorno di un lupo verso la natura, ci ritroviamo a desiderare un nostro personale, istintivo, necessario percorso verso la libertà.
Perché ci viene spontaneo raccogliere sulla spiaggia del mare le conchiglie e i sassolini più belli? Perché rimaniamo incantati davanti a un volto umano o a un dipinto, o avvertiamo un'inesprimibile dolcezza interiore ascoltando musica, o ci soffermiamo con gli occhi spalancati a contemplare un tramonto? Perché, in altre parole, ricerchiamo quella rivelazione, quell'epifania che definiamo bellezza? Vito Mancuso affronta in questo libro un mistero che è tipico dell'uomo, e ne interpreta le profondità per farne la bussola capace di orientare il cammino verso la verità. Superando l'aspetto esteriore dei nostri corpi per approfondire il senso dell'interiorità della nostra anima fatta di armonia e fascino, eleganza e grazia, questa riflessione diventa un'avventura alla ricerca delle sorgenti della bellezza in grado di indicarci quali pratiche concrete possiamo mettere in atto per rendere quotidiano il nostro rapporto con essa: solo in questo modo infatti potremo superare ogni indifferenza e tornare, o addirittura iniziare, a gioire al cospetto di quelle opere e di quegli eventi capaci di stringerci il cuore. Perché ricercare e custodire la bellezza è la via privilegiata per onorare il compito che attende la nostra vita.
Il Novecento è stato il primo «secolo mondiale» della storia umana, nel senso che tutti i continenti già apparivano uniti da una rete sempre più fitta ed estesa di collegamenti stabili che tendevano a integrare in un sistema globale tutte le regioni del mondo. Ma questo secolo inizia anche come «secolo europeo», perché l'Europa, agli inizi del Novecento, era al culmine della sua potenza e della sua influenza nel mondo: la civiltà moderna, che dal vecchio continente aveva avuto origine e sviluppo, si era estesa con impeto in tutto il pianeta attraverso un'egemonia economica, commerciale, politica e culturale. La guerra appariva la più lontana delle possibilità. Ma con lo scoppio del conflitto mondiale quel sogno di unità e di globalizzazione ante litteram viene meno e scopriamo in questo libro che l'Italia di quegli anni rappresenta un punto di vista privilegiato da cui è possibile osservare i primi segnali della crisi di un intero continente che sta perdendo il proprio ruolo nel mondo, i sintomi del crepuscolo di un'intera civiltà di cui ancora oggi, a distanza di un secolo esatto, viviamo le conseguenze.
Nella Guerra giugurtina, Sallustio dà la misura del suo valore di storico della latinità. Traccia perfette sintesi delle idee e della società del suo tempo denunciando l'incompetenza della nobiltà nelle questioni belliche ed elogiando la vitalità imprenditoriale della nuova classe mercantile. La storiografia sallustiana è una cronaca vivace ma soprattutto un'indagine sulle cause che legano l'intreccio degli avvenimenti, condotta da un protagonista della vita politica romana. Lo stile di Sallustio è aspro, serrato, veloce nell'esposizione dei fatti. Il suo modo di fare storia ha avuto una lunga e profonda influenza sugli annalisti successivi.
Tra le strade illuminate di Parigi Ruby si era immaginata una vita piena di fascino e magia. Ma adesso si sente perduta, nulla è andato come sperava. Non è più il tempo di scambiare confidenze e sogni con Charlotte, la bimba ebrea che vive nel suo palazzo, mentre ammirano Notre-Dame e ascoltano la Senna che scorre lenta. Perché la guerra fa sentire la sua eco minacciosa e Charlotte è costretta a portare la stella di David. Niente intorno a Ruby è più lo stesso. Tutto le fa paura. Finché un giorno un uomo ferito non bussa alla sua porta. È Thomas, pilota della RAF in cerca di aiuto per non cadere nelle mani naziste. Grazie a lui, Ruby scopre che esiste una rete nascosta di persone pronte a rischiare la loro vita per salvare quella di soldati alleati. Le basta un attimo per decidere di farne parte e prendersi cura di Thomas. Giorno dopo giorno la sua salute migliora e i due si avvicinano sempre di più, aprendo i loro cuori. Ma in quei tempi bui non c'è spazio per l'amore. C'è spazio solo per l'orrore: migliaia di ebrei vengono deportati nei campi di concentramento. Charlotte è in pericolo e Ruby è l'unica che può aiutarla. Anche se questo vuol dire mettere la vita della bambina davanti alla sua stessa felicità. Anche se questo potrebbe dire perdere Thomas per sempre.
Carlo come ogni giorno è sullo stesso treno. Non è lì per andare a lavoro. È lì per seguire sua madre che, in quel breve lasso di tempo, rivive il ricordo a lei più caro: un viaggio in moto, con il vento tra i capelli, stretta a quello che sarebbe diventato l'uomo della sua vita. Carlo è lì per proteggerla, per prendersi cura di lei. Come lei non è riuscita a fare, ma come lui fa da quando era bambino. A trent'anni la sua vita è come bloccata, incapace di andare avanti, ancorato alla figura di sua madre. Fino al giorno in cui, su quello stesso treno, Carlo incontra una donna, Cara, e la sua bambina. Qualcosa di magico le unisce. Un linguaggio unico fatto di storie raccontate, di risate, di gesti semplici. Tutto quello che Carlo non ha mai vissuto e che fa nascere in lui il desiderio di far parte di quell'amore. A mano a mano che i tre si avvicinano, i sentimenti sepolti nel cuore di Carlo vengono di nuovo in superficie. Sentimenti difficili da ascoltare. Eppure, grazie alla dolcezza di Cara e di sua figlia, l'uomo fa finalmente i conti con sua madre e con la sua infanzia che l'ha fatto diventare l'uomo che è ora, con pregi e difetti. Ma soprattutto Carlo scopre un segreto sepolto nel passato della sua famiglia. Un segreto che come una crepa aprirà un varco nella sua anima per permettere alla luce di brillare ancora.