Il segreto sta nella preparazione, nel saper affrontare ogni tipo di situazione, nell’essere pronti a passare ai piani B e C quando fallisce il piano A. Un papà preparato può avventurarsi nel mondo con la testa alta e il bimbo in braccio, sicuro di essere pronto a tutto. Lo scopo di questo manuale è proprio quello di farvi sentire sicuri.
In queste pagine troverete le tecniche essenziali per crescere vostro figlio sano e felice e per permettere a voi e alla vostra partner di mantenere una certa stabilità mentale. Alcune cose vi sembreranno assurde, ma abbiate fiducia: le raccomandazioni contenute in questo libro sono frutto dello studio di esperti e sono state testate dai padri e approvate dai bambini.
Titolo originale: ''Be prepared'' (2004).
Questa Guida intende fornire agli insegnanti e ai dirigenti scolastici una lettura ragionata della vigente normativa sui Bisogni Educativi Speciali (BES) e sui Disturbi Specifici di Apprendimento (DSA), con indicazioni operative ed esempi di ''buone pratiche'' contestualizzate per livelli di scolarità (dalla scuola dell'infanzia, alla scuola primaria e alla secondaria di primo grado). Offre esemplificazioni di buone procedure relativamente a "temi caldi" quali: l'identificazione precoce delle difficoltà e la certificazione; l'utilizzo degli strumenti compensativi e delle misure dispensative; la stesura e l'applicazione di un PDP; la progettazione individualizzata (dai bisogni alla didattica inclusiva); le relazioni (con la Sanità, il territorio, le reti di scuole, le famiglie). Un volume per muoversi in modo competente e agile sulle tematiche dei BES, utile per rispondere ai problemi ricorrenti su come e cosa fare.
Cambiano i sistemi scolastici. Si introducono tecnologie nuove. Si modificano i contenuti dell'insegnamento. Ma non sempre i risultati rispondono alle attese. A volte sono addirittura fallimentari. Perché? I motivi possono essere tanti, ma il più delle volte il fallimento è dovuto ad un errato rapporto tra insegnanti e alunni. In questo libro Gordon, rifacendosi al pensiero di Rogers, presenta una serie di indicazioni per rendere efficace l'insegnamento in classe, per ottimizzare l'apprendimento delle discipline e per risolvere gli eventuali conflitti tra alunni e insegnanti, tra alunni, insegnanti e genitori. Il filo rosso che lega gli interventi suggeriti è la fiducia nel processo di maturazione e sviluppo della persona.
"Autismo: come e cosa fare con bambini e ragazzi a scuola" è un kit composto da una Guida operativa, due Workbook e l'accesso riservato a un minisito contenente espansioni on line (giuntiscuola.it/autismo: accesso riservato dietro digitazione di un codice alfanumerico presente sulla Guida). L'opera illustra metodi e strategie per una didattica inclusiva di qualità e fornisce numerosissime schede per l'insegnante e per l'allievo. Si tratta di una risposta concreta e completa ai bisogni educativi degli studenti con autismo.
Come impattano le nuove tecnologie digitali nel fare scuola? Quali strumenti usare e quali scelte metodologiche adottare? In questo volume, che si basa sui risultati di una ricerca promossa dall'INDIRE, in collaborazione con l'università "La Bicocca" di Milano e con il supporto di importanti aziende del settore tecnologico, si danno risposte chiare e documentate a queste domande. Il libro che nasce dai risultati di un setting tecnologico per lo sviluppo di attività didattiche collaborative, che si è svolto presso l'Istituto Comprensivo di Montelupo Fiorentino (FI). Sono presenti la documentazione dell'esperienza, commenti e riflessioni di docenti di Pedagogia su un modello d'insegnamento adatto ai "nativi digitali". Prendendo, infatti, le mosse da un'ampia documentazione dei risultati della ricerca, gli autori propongono un modello operativo per la costruzione della classe tecnologica nella scuola primaria e secondaria di primo grado, associando indicazioni di tipo tecnico a raccomandazioni di natura metodologico-didattica utili a chi vuole affrontare in modo consapevole e globale l'approccio all'uso dei nuovi media nell'ambiente educativo.
La vita che oggi fanno molti bambini non è adatta alle loro esigenze. Troppo sedentaria, isolata, sottoposta a ritmi frenetici. La crescita disordinata delle nostre città ha portato alla scomparsa di quegli spazi verdi in cui un tempo i bambini potevano incontrarsi e organizzare liberamente i loro giochi. I "bambini di città" raramente vanno a scuola da soli, scendono a giocare in cortile o per strada: più spesso restano in casa, davanti al televisore o alla play station. Ma fino a quando si può fingere che questo sia un modo sano di crescere?