Una volta o l'altra la maggior parte delle persone si ritrova a essere leader. Si diventa, per esempio, genitori, con una posizione di guida nei confronti dei propri figli; o insegnanti e quindi leader di una intera classe. È un leader chi diventa coordinatore di una organizzazione, capoufficio, responsabile di una particolare iniziativa, direttore di un campo scuola o, perché no, sindaco di una città. Le situazioni, insomma, che richiedono ad alcuni di diventare punto di riferimento per altri sono molteplici. Ma, delle innumerevoli persone che assumono questi diversi ruoli di leadership, quante possono dire che si tratta di un'esperienza davvero gratificante? Quante incontrano resistenze e ostilità? Quante si scoprono impreparate a gestire la complessità delle responsabilità legate al ruolo che ricoprono e si sentono inappagate? L'obiettivo di questo libro è suggerire ai leader quali specifici metodi e competenze usare per una leadership efficace, basata sulla fiducia nelle risorse del gruppo, nella sua capacità di autoregolazione e di risoluzione dei propri problemi e conflitti. Al leader spetta il compito di promuovere un clima che incoraggi l'autostima e faciliti la comunicazione e la collaborazione: solo così vedrà riconosciuto il proprio ruolo e le proprie responsabilità. Questo modello di leadership partecipativa promuove la salute e il benessere delle persone, incrementa la qualità dei rapporti e la produttività del lavoro.
"Tutti incolpano i genitori dei problemi dei giovani e di quelli che i giovani sembrano causare alla società. Gli esperti, alla luce delle statistiche allarmanti sul numero sempre crescente di bambini e giovani che presentano disturbi emotivi gravi, entrano nel giro della droga o si suicidano, si lamentano: "è tutta colpa dei genitori". E quando i bambini vanno male a scuola o diventano degli emarginati irrecuperabili, insegnanti e funzionari scolastici sentenziano che "la colpa è dei genitori". Ma chi aiuta i genitori? Quanto impegno viene profuso nell'assisterli perché diventino più efficaci nell'educare i figli? E come un genitore può scoprire i suoi errori e conoscere le possibilità alternative?
Si dice "relazione" e si pensa al coniuge, al compagno, ai figli, agli altri parenti. Forse anche alle altre persone con le quali si vive e si è più intimamente legati. E, invece, spesso non consideriamo che, accanto alle persone più direttamente influenti per la nostra vita, ci sono molte altre che, magari esterne alla ristretta cerchia familiare, ci condizionano. E parecchio pure. Siamo in relazione anche con loro. Anzi, da un certo punto di vista, hanno ragione i mistici e i poeti e i filosofi: tutti siamo connessi con tutti. Questo volume rappresenta un autorevole e maturo contributo della pedagogia democratica affinché sulla costruzione di relazioni sane possa radicarsi la speranza della pace, della convivialità, del rispetto.
Cambiano i sistemi scolastici. Si introducono tecnologie nuove. Si modificano i contenuti dell'insegnamento. Ma non sempre i risultati rispondono alle attese. A volte sono addirittura fallimentari. Perché? I motivi possono essere tanti, ma il più delle volte il fallimento è dovuto ad un errato rapporto tra insegnanti e alunni. In questo libro Gordon, rifacendosi al pensiero di Rogers, presenta una serie di indicazioni per rendere efficace l'insegnamento in classe, per ottimizzare l'apprendimento delle discipline e per risolvere gli eventuali conflitti tra alunni e insegnanti, tra alunni, insegnanti e genitori. Il filo rosso che lega gli interventi suggeriti è la fiducia nel processo di maturazione e sviluppo della persona.
Il metodo Gordon dell'Approccio centrato sulla persona, con la gestione responsabile dei conflitti e la partecipazione consapevole alle scelte e alle fasi di sviluppo di un processo di crescita, viene applicato in questo volume alla leadership. Il libro vuole "insegnare" a diventare un buon leader in ogni situazione in cui vi è un gruppo di persone più o meno numeroso, e una persona che deve organizzarlo e dirigerlo verso obiettivi comuni. Consigli e tecniche indicate sono nell'ottica della creazione di una relazione che tenga conto dei diversi livelli di responsabilità, senza prescindere assolutamente dal rispetto delle persone, dei loro ruoli, dei loro bisogni e delle loro attese.
Si dice "relazione" e si pensa al coniuge, al compagno, ai figli, agli altri parenti. Forse anche alle altre persone con le quali si vive e si è più intimamente legati. E, invece, spesso non consideriamo che, accanto alle persone più direttamente influenti per la nostra vita, ci sono molte altre che, magari esterne alla ristretta cerchia familiare, ci condizionano. E parecchio pure. Siamo in relazione anche con loro. Anzi, da un certo punto di vista, hanno ragione i mistici e i poeti e i filosofi: tutti siamo connessi con tutti. Questo volume rappresenta un autorevole e maturo contributo della pedagogia democratica affinché sulla costruzione di relazioni sane possa radicarsi la speranza della pace, della convivialità, del rispetto.
In questo romanzo Maria Maddalena, una delle figure più affascinanti del Vangelo, è l'elemento catalizzatore che permette a T. Gordon di raccontare Gesù, gli apostoli, la vita religiosa, politica e sociale di quel tempo, il dominio dei Romani. Un quadro ricco di informazioni sull'atteggiamento di Gesù verso le donne, sulla Palestina dei tempi di Gesù. Informazioni che l'autore raccoglie, con abilità di scrittore e con pazienza investigativa, utilizzando i testi evangelici, compresi gli apocrifi, ma anche l'antropologia e l'archeologia.
Il metodo Gordon dell'Approccio centrato sulla persona, con la gestione responsabile dei conflitti e la partecipazione consapevole alle scelte e alle fasi di sviluppo di un processo di crescita, viene applicato in questo volume alla leadership. Il libro vuole "insegnare" a diventare un buon leader in ogni situazione in cui vi è un gruppo di persone più o meno numeroso, e una persona che deve organizzarlo e dirigerlo verso obiettivi comuni. Consigli e tecniche indicate sono nell'ottica della creazione di una relazione che tenga conto dei diversi livelli di responsabilità, senza prescindere assolutamente dal rispetto delle persone, dei loro ruoli, dei loro bisogni e delle loro attese.
Tutti incolpano i genitori dei problemi dei giovani e di quelli che i giovani sembrano causare alla società. Gli esperti, alla luce delle statistiche allarmanti sul numero sempre crescente di bambini e giovani che presentano disturbi emotivi gravi, entrano nel giro della droga o si suicidano, si lamentano: "è tutta colpa dei genitori". E quando i bambini vanno male a scuola o diventano degli emarginati irrecuperabili, insegnanti e funzionari scolastici sentenziano che "la colpa è dei genitori". Ma chi aiuta i genitori? Quanto impegno viene profuso nell'assisterli perché diventino più efficaci nell'educare i figli? E come un genitore può scoprire i suoi errori e conoscere le possibilità alternative? Il contributo di questo libro, ormai un classico utilizzato in 37 paesi del mondo e tradotto in 18 lingue, sta proprio nel dare risposte concrete alle domande che i genitori pongono. Una ben sperimentata proposta di metodo affinché, attraverso le pratiche educative del rispetto, dell'ascolto e della collaborazione nella soluzione dei conflitti e dei problemi, anche quello della famiglia diventi un creativo spazio di democrazia.