Nella grata memoria di un "maestro spirituale" come è stato don Giovanni Moioli (1931-1984), a 25 anni dalla morte, sono offerti, con efficacia, in questo volume, tratti biografici e stralci significativi, anche inediti, del suo pensiero. A partire da un grande amore alla Chiesa, don Moioli ha saputo accompagnare, con profonda sapienza, il cammino spirituale di molte vocazioni. In specie quelle dell'Istituto Secolare Figlie della Regina degli Apostoli (F.R.A.), nei confronti del quale don Moioli ha offerto tutta la sua passione teologica e formativa nella incessante ricerca dell'autenticità cristiana della vita consacrata. In particolare il suo modo di accompagnare si è distinto per un per un valevole "mettersi a fianco", senza mai frapporsi tra il Signore Gesù e la sequela di lui. Sostenendo il cammino delle FRA come quello di molti cristiani comuni per la profondità dei suoi studi e la freschezza spirituale del suo modo di porgere la Parola di Dio. Di particolare e speciale interesse gli inediti di don Moioli pubblicati in questo volume (omelie, conferenze, meditazioni spirituali): testimonianza diretta dell'ineccepibile profilo credente del suo vissuto e delle sue intuizioni.
L'anno C del ciclo triennale del lezionario festivo romano privilegia il vangelo di Luca, le cui figure sono note e care. Zaccheo era ormai rassegnato ad assistere come spettatore estraneo al passaggio rapido di Gesù per le strade di Gerico. Già quella città pareva per se stessa destinata ad essere sempre e solo città di passaggio; lui poi, pubblicano, era straniero anche in una città. Con sua grande sorpresa Gesù lo invitò a scendere dall'albero e ad accoglierlo in casa; scese in fretta, tutto contento, e si senti dire che non si trattava soltanto di un rapido passaggio; in quel giorno entrava in casa sua la salvezza; anche lui era figlio di Abramo. Marta era amica di Gesù; accoglierlo in casa doveva essere per lei cosa meno straordinaria; e tuttavia rimaneva evento che le dava molto da fare e la metteva in grande agitazione; Gesù la incoraggiò a fermarsi. Il figlio prodigo della parabola si decise alla fine a tornare a casa dal padre, ma soltanto come un servo, come estraneo dunque; si vide accolto come un figlio, con gran festa. In molti modi il vangelo di Luca, il vangelo della misericordia, ci incoraggia a contare sulla dimestichezza con il Signore Gesù. Appunto tale messaggio le presenti omelie cercano di rendere familiare.
L'interesse verso la spiritualità e in particolare verso il movimento mistico francese del '600 è oggi crescente, per quanto non sempre esso è mosso da attenta perizia teologica. Rimasto cieco a nove mesi François Malaval, seppe trasformare questa condizione in chiamata attraverso la passione per lo studio, la fede e la comunicazione con tante persone. Nella Pratica facile il direttore di spirito guida la sua Filotea nel delicato passaggio dalla meditazione alla contemplazione. Pubblicata a Parigi nel 1670, essa sarà riedita più volte in un decennio e tradotta in diverse lingue. Dal gesuita P. Segneri il testo viene accomunato e ritenuto dipendente dalla Guida Spirituale di M. Molinos, e nella grande controversia quietista finisce all'Indice nel 1688. Non è ancora studiato in modo completo sì da evidenziare la dottrina e i filoni verso cui è debitore, ma il Dictionnaire de Spiritualité spiegava già che la dottrina di Malaval sulla contemplazione va rivalutata e non annessa semplicisticamente al quietismo.
Allo studio dell'antropologia filosofica il Prof. Antonio Margaritti ha dedicato cinquant'anni di docenza appassionata e di riflessione puntigliosa. Il presente volume raccoglie i suoi contributi più significativi sul tema che si estendono nell'arco di tempo che va dal 1977 fino al termine della sua esistenza. In tali contributi l'A. recensisce criticamente i progetti, le idee, le istanze, le teorie a proposito dell'uomo, specie nella contemporaneità, alla ricerca incessante della verità riguardante l'umano esistere. Proponendo una visione dell'uomo che prende le distanze sia dall'essenzialismo astratto di certa metafisica del passato, sia dallo sperimentalismo soggettivista di certa riflessione contemporanea; proposta che ha nella fenomenologia di ispirazione husserliana il suo punto centrale di riferimento. Di particolare interesse e di alto spessore scientifico sono poi i singoli contributi dedicati al rapporto tra filosofia e teologia, al tema educativo, alla didattica e all'insegnamento della filosofia.
La fine del Novecento ha visto svilupparsi un certo interesse per la liturgia, tanto nella pratica delle assemblee dei fedeli quanto nel campo delle ricerche e dei lavori teologici. Al tempo stesso le scienze sociali e le scienze umane contribuivano attivamente al rinnovamento dei lavori centenari di E. Durkheim, A. Van Gennep, M. Mauss, S. Freud, e aprivano la porta delle facoltà e delle riviste specializzate alla "ritologia". Il risultato ha condotto a una conoscenza più affinata dei comportamenti rituali, delle pratiche cultuali e del loro ruolo nel compimento sensato del destino dell'uomo e nel dare legame e forma all'esperienza religiosa. Gli articoli riuniti in quest'opera, dispersi in diversi numeri di "La Maison-Dieu", rivista francese del Centro nazionale di pastorale liturgica, e per la prima volta in traduzione italiana, permettono di prendere visione in maniera agevolata di un molteplice lavoro di riflessione e di analisi che, a partire da una considerazione positiva della dimensione rituale dell'esperienza cristiana, conduce a una conoscenza illuminata e sapida del mistero del culto.
Il volume pubblica gli Atti del Convegno di Studio promosso dalla Facoltà Teologica dell'Italia Settentrionale di Milano nel febbraio del 2009 e dedicato ai rapporti tra arte e fede, tra pensiero estetico e pensiero teologico. Il Convegno e i saggi qui raccolti hanno giocato consapevolmente su molti registri: il pensiero filosofico (Cacciari), la riflessione teologica (Sequeri), la cristologia dei volti (Verdon), l'arte contemporanea (Del Guercio), l'estetizzazione della vita sociale (Barcellona), la forma della chiesa nella città postmoderna (Dianich), la bellezza della ritualità cristiana (Piqué-Collado). Mirando così al rilancio di una nuova alle-anza tra arte e fede, la quale non solo ha dato origine al 60% del patrimonio artistico dell'umanità, ma ha iscritto nell'architettura, nella pittura, nella musica, nella letteratura, e anche nell'immaginario, nel gusto, nello stile e, più in generarle, nella cultura, l'esperienza della bellezza come forma di abitare il mondo e di en-trare nel mistero della vita.
La vicenda spirituale di Charles de Foucauld (1858-1916) continua anche oggi a essere motivo di interesse diffuso tra cristiani e non cristiani, poiché si affida a valori umani sempre più cercati, diventati ormai rari nelle nostre comunità civili: il primato di Dio, le relazioni umane, la cura del prossimo, la qualità della vita ordinaria. Il vangelo rimane la parola più autorevole per introdurre il credente ad una vita autentica. Charles de Foucauld ha sostato a lungo sui testi evangelici, per imparare a vivere in modo fedele un'esistenza degna di essere vissuta: una vita a imitazione di Gesù. Le meditazioni sul vangelo di Giovanni, che egli ha realizzato in Terra santa, possono essere considerate come un insieme di lezioni di vita cristiana, una raccolta di indicazioni pedagogiche per imparare, giorno dopo giorno, a seguire il Signore nella propria condizione di vita, in ascolto delle reali esigenze del mondo d'oggi.
Il volume è il frutto della Giornata di studio, svoltasi il 17 gennaio 2008 presso la Facoltà Teologica dell'Italia Settentrionale, che ha voluto portare un approfondimento sul mondo giovanile, in tempi caratterizzati da una "grande emergenza educativa". Dopo l'Introduzione (Castenetto) che situa l'importanza, l'attualità e la crucialità del tema, specie per riferimento alla cura ecclesiale del cristianesimo, seguono tre saggi. Il primo (Pagani) offre uno sguardo sul mondo giovanile volto a capire quali siano le ricerche spirituali dei giovani oggi e le eventuali derive. Il secondo saggio, di taglio squisitamente teologico (Cozzi), affronta la questione della trasmissione del cristianesimo alle nuove generazioni, e dunque di come la traditio e la memoria ecclesiae concorre alla formazione dell'uomo secondo lo Spirito di Dio, tra continuità e discontinuità col passato. Il terzo saggio (Lorenzi), di taglio spiccatamente pedagogico-pastorale, indaga come gli adulti, gli educatori, i catechisti, i pastori debbano responsabilmente e intelligentemente porsi di fronte alle sfide del nuovo proposte dalle giovani generazioni.