Come parlare di Dio, oggi, dentro un contesto di pluralismo religioso senza perdere l’unicità della rivelazione cristiana, ed allo stesso tempo nel rispetto dell’identità di coloro che vivono accanto a noi?
Un tempo era abbastanza facile parlare di Dio, dentro una cultura cristiana essenzialmente condivisa e dentro le strutture ecclesiali che permeavano il vissuto quotidiano delle persone. E oggi chi è Dio? Come parlarne, dentro un contesto di pluralismo religioso? Come vivere oggi una testimonianza cristiana, che ritrovi il coraggio di esprimersi e sia al tempo stesso rispettosa dell’identità religiosa di coloro che vivono accanto a noi?
Come si può affermare la volontà salvifica universale del Dio cristiano, senza cadere nella proposta minimalista di una semplice tolleranza religiosa? Domande e spunti di risposte per ripensare e ridire la fede nel Dio di Gesù Cristo alle donne e agli uomini dei nostri giorni?
Risurrezione indica un avvenimento nuovo e originario, non inquadrabile a partire da esperienze già note. Eppure si tratta di qualcosa che corrisponde al desiderio umano di una pienezza di vita. È un evento irriducibile che riguarda Gesù di Nazareth e che attraverso di lui vuole raggiungere ogni persona come forza di vita nuova, fino a trasformare il mondo intero e il nostro modo di abitare la realtà. La risurrezione cambia tutto e il mondo, con essa, è diventato altro. Siamo al principio e al cuore dell’esperienza cristiana, colta nel suo fondamento in Cristo, nella sua dimensione salvifica e nella sua portata cosmica.
Informazioni sull'autore
Alberto Cozzi è professore ordinario di Teologia sistematica nella Facoltà Teologica di Milano e membro della Commissione Teologica Internazionale.
Tra i possibili modi di rendere omaggio alla lezione di un grande teologo quale H.U. von Balthasar, si è scelta la strada di verificare la fecondità di alcune intuizioni centrali che strutturano la Trilogia, ovvero l'estetica teologica (Gloria), la Teodrammatica e la Teologica, mettendole in relazione con problematiche attuali della riflessione credente. Contributi: Von Balthasar e la sua estetica teologica (Nicola Gardusi); Sacrificio ed Eucaristia tra verità di Dio e salvezza dell'uomo. Contributi a partire dalla Teodrammatica (Alberto Cozzi); La fede di Gesù, forma e mediazione cristologica della verità di Dio (Simone Duchi).
Invocare Dio col nome «Padre» non significa proiettare sul mistero assoluto la nostra esperienza della paternità. Si tratta piuttosto del nome con cui Dio si presenta a noi, dicendo di sé e stabilendo una relazione che inscrive nella storia una presenza che accompagna e sostiene. È questo funzionamento del nome divino ciò che emerge con forza dalla testimonianza biblica e culmina nella vicenda di Gesù, il Figlio amato che Dio Padre ha resuscitato per la potenza dello Spirito. Lo stesso Spirito che grida in noi «Abbà, Padre», attestando la nostra identità di figli. Ma il nome del Padre identifica anche una relazione che appartiene da sempre all'essere divino: Dio è Colui che genera il Figlio in un atto di comunicazione di sé totale ed eterno. La portata di questa rivelazione emerge dalla tradizione teologica della Chiesa e viene indagata in dialogo con le attuali istanze della cultura.
È diventato quasi una moda proporre variazioni sull'immagine di Gesù che più affascina e parla all'uomo di oggi, al di là della fede. Eppure resta l'impressione che la percezione più intrigante di Gesù sia ancora quella proposta dalla fede dei suoi discepoli. Chi è Gesù, cosa dona, come ci si deve disporre per ricevere ciò che ci vuole dare: è a simili domande che intende rispondere questo manuale di cristologia che propone un rigoroso percorso di ascolto e rilettura della tradizione di fede, dalla testimonianza apostolica alle più recenti istanze della teologia delle religioni. L'esito sperato è quello di far intuire le dimensioni di ciò che la fede sa di Gesù, corrispondendo adeguatamente a ciò che Dio ci ha donato in Lui.
Il volume è il frutto della Giornata di studio, svoltasi il 17 gennaio 2008 presso la Facoltà Teologica dell'Italia Settentrionale, che ha voluto portare un approfondimento sul mondo giovanile, in tempi caratterizzati da una "grande emergenza educativa". Dopo l'Introduzione (Castenetto) che situa l'importanza, l'attualità e la crucialità del tema, specie per riferimento alla cura ecclesiale del cristianesimo, seguono tre saggi. Il primo (Pagani) offre uno sguardo sul mondo giovanile volto a capire quali siano le ricerche spirituali dei giovani oggi e le eventuali derive. Il secondo saggio, di taglio squisitamente teologico (Cozzi), affronta la questione della trasmissione del cristianesimo alle nuove generazioni, e dunque di come la traditio e la memoria ecclesiae concorre alla formazione dell'uomo secondo lo Spirito di Dio, tra continuità e discontinuità col passato. Il terzo saggio (Lorenzi), di taglio spiccatamente pedagogico-pastorale, indaga come gli adulti, gli educatori, i catechisti, i pastori debbano responsabilmente e intelligentemente porsi di fronte alle sfide del nuovo proposte dalle giovani generazioni.
Volume molto attuale: partendo dalla centralita di Cristo il testo prende in esame la sfida epocale del pluralismo religioso e le acquisizioni del recente dibattito sulla teologia delle religioni. Esso e destinato a studenti delle facolta teologiche e degli istituti di scienze religiose. Il saggio prende le mosse dalla necessita di rivedere i temi principali del dibattito sulla teologia delle religioni a partire dalla sua ricaduta sul mistero di Cristo. Viene fuori un'analisi chiara ed approfondita sul pluralismo religioso.