Don Tonino Bello, come Martin Luther King, aveva un sogno. Sognava un mondo senza guerre e una società senza sfruttatori e oppressi. Non avrebbe però mai sognato che un papa sarebbe andato in Puglia, a riconoscere la sua voce profetica, come Francesco nell'aprile 2018. Dal Luogo-non luogo che i vivi possono sognare ma non vedere, Tonino dunque fa festa insieme alle anime che abitano un aldilà dove finalmente non c’è più sangue né violenza né prepotenza, ma tutti gli spiriti sono attraversati e riempiti dalla luce amorosa di Dio.
Così nasce questa visione sul sentiero di Isaia, il profeta delle spade trasformate in falci di pace. Da Maria Maddalena a Francesco d’Assisi, da Kapuscinski a Sophie Scholl, da Anne Frank ad Alex Langer, cantano i beati. Quelli che hanno avuto la forza di sognare.
Un azzardo forse anche una presunzione, mi hanno spinto a scrivere questo piccolo testo su papa Francesco. Il fatto è che il 13 marzo 2013, nella mite sera dell'elezione del nuovo papa, io sono rimasto incantato, stupito, muto. Mi è sembrato di tornare indietro di decenni, alla sera, altrettanto mite, dell'inizio del Concilio Vaticano II, l'11 ottobre 1962.Papa Francesco mi ha fatto recuperare di colpo una memoria", che era stata per me ragione di vita, come se avessi potuto "rianimare" il tempo perduto all'interno di una Chiesa spesso ostile, permalosa, capace di mettere ai margini, di coltivare l'incomprensione e il distacco".