Il manuale intende aiutare il lettore a conoscere, comprendere e comparare i sistemi giuridici di cinque religioni (buddhismo, cristianesimo, ebraismo, induismo, islam). Dopo un'ampia introduzione che spiega l'utilità del diritto comparato delle religioni, i suoi contenuti e la metodologia con cui condurne lo studio, seguita dall'esposizione delle fonti dei cinque diritti religiosi, sono affrontati alcuni argomenti rilevanti, esaminati in chiave comparativa, con particolare attenzione alle tensioni che intercorrono tra diritti delle religioni e diritti secolari (statali e sovranazionali).
Tutte le confessioni religiose implicano un dentro e fuori culturale che non di rado diventa «o dentro o fuori». La pubblicazione delle lettere emanate dalle cancellerie di sultani e di papi del tempo di crociate e ?ih?d, mostra ampiamente e in modo «scandaloso» che i capi religiosi promuovono e incitano alla guerra con le stesse parole. Nel mentre del furore bellico, «eretici» e obiettori di coscienza, come peacemakers, si distanziano dalle politiche guerriere dei capi religiosi e prendono la strada dell'inclusione e del servizio umanitario, in palese alternativa all'inestinguibile pratica dell'inimicizia e della guerra. A Roma ancora oggi è visibile un mosaico (ca. 1210), opera unica in tutta la storia dell'arte, che mostra Cristo pantocratore che libera prigionieri cristiani e musulmani vittime di «guerre sante». Nel 2021, mentre ancora in modo blasfemo pretesti religiosi cercano appigli per alimentare esclusione e razzismo, Papa Francesco insieme al Grande Imam sunnita di al-Azhar, Ahmad al-Tayyib e al Grande Ayatollah sciita Sayyid 'Al? al-Husayn? al-S?st?n?, offrono motivi di speranza impegnandosi «On Human fraternity for world peace and living together». Il volume offre spazi per una riflessione odierna, collocandosi con una propria originalità nel campo del dialogo della vita: collaborazione e gesti concreti di tolleranza, giustizia e pace.
Nel corso degli anni Ottanta diverse tradizioni religiose in tutto il mondo dal fondamentalismo islamico alla cattolica teologia della liberazione - hanno cominciato ad acquisire spazio al di fuori della sfera privata e all'interno di quella pubblica, configurando una sorta di "deprivatizzazione" della religione. In questo libro non si discute di revival religioso, New Age e televangelismo ma di come le istituzioni religiose tradizionali siano tornate a sfidare le forze sociali, politiche e culturali dominanti, mettendo in discussione la pretesa neutralità dello stato sul piano dei valori e la distinzione tra etica pubblica e privata.
Il giubileo del 2000 è il primo giubileo millenario della cristianità. Di origini antichissime, l'Anno santo divenne pratica della Chiesa con Bonifacio VIII, quando si attenuarono le aspettative di un'imminente fine del mondo e si avvertì l'esigenza di un periodo di purificazione nel quale, con preghiere e offerte, intercedere a favore dei morti. La sua storia è collegata a quella di Roma: nel corso dei secoli sovrani e viandanti vennero accolti da una città in perenne trasformazione.
La cristianità sorge quando il cristianesimo si pone come religione non solo lecita, ma altresì "dominante", se non unica, nella società in cui è professato e assolve a tutte le funzioni che competono ad una istituzione religiosa che voglia fornire identità a un gruppo sociale. Se quindi la cristianità è una variante della "religione civile", che cosa hanno di diverso i nemici della cristianità? Potrebbe, questa, sembrare una domanda banale. La dialettica amico-nemico è infatti alimentata dalle religioni. Perché la cristianità dovrebbe costituire un caso a parte? Siano essi gli appartenenti ad altre religioni, siano essi i devianti dalla pratica religiosa dominante, i "nemici" trovano proprio nelle religioni il loro terreno di coltura più spontaneo. Resta vero tuttavia che il cristianesimo contiene, nel suo "canone" costitutivo, una configurazione atipica del rapporto con il "nemico", per cui il "nemico" propriamente non dovrebbe essere più tale. Perché allora nella tradizione cristiana si passa dall'atteggiamento della prima lettera di Pietro, dove si riflette una minoranza straniera e amica al tempo stesso della società, a quello maggioritario e "violento", convinto della coestensività tra cristianità e umanità, di Bernardo di Chiaravalle?
La Commissione cattolica per le questioni ecumeniche e poi il Segretariato per l'unità dei cristiani voluto da Giovanni XXIII promuovono e segnano un passaggio cruciale per il cattolicesimo contemporaneo, dall'idea di un "ritorno" dei non cattolici alla chiesa alla ricerca di una unità nella comunione delle chiese sorelle. Esplorando archivi e fonti inediti, Velati racconta il modo in cui questo cammino s'è intrecciato con l'annuncio e lo svolgimento del Concilio Vaticano II.